CAPITOLO 29 - Il ciondolo

135 10 0
                                    



«And I can see us there
You staring at me
And me just praying for air
I can see us there
Standing cheek to cheek
And counting week by week
Wishing everything would be clear
I can see us there
I can see us there»

(Split Stones – Maggie Rogers)

25 dicembre 1972

Sirius

Avrebbe preferito prendersi in faccia una sequela inenarrabile di Maledizioni Cruciatus, piuttosto che stare stipato in salotto con mezza famiglia Black.

Qualcuno aveva avuto la magnifica idea di invitare anche i Lestrange e i Malfoy, i secondi contenti di annunciare il matrimonio di Lucius e Narcissa subito dopo la fine degli studi di quest’ultima.

Quando erano tornati a Grimmauld Place dopo un giro di compere con Orion, trovando la casa addobbata a festa da Kreacher e accuratamente ordinata per l’arrivo di una folla così numerosa, Sirius si era nascosto in camera sua con Regulus, sperando di riuscire a scendere al piano di sotto all’ultimo minuto. Invece, Kreacher era apparso di fronte a loro con un sonoro crac, riportando l’ordine di Walburga di raggiungerla per fare le congratulazioni ai novelli fidanzati – che davvero novelli non erano, dato che stavano insieme da quando Lucius era al secondo anno a Hogwarts e non gli erano ancora spuntati i peli sotto alle ascelle; sempre che gli fossero mai cresciuti, dubbio che Sirius coltivava da circa due vite o giù di lì.

«Sirius, Regulus, venite qui» li richiamò Walburga, non appena si affacciarono esitanti alla porta del salotto, un odore di liquirizia andata a male a impregnare l’aria.

Fragranza che poteva appartenere soltanto a Druella Black – nome da nubile Rosier.

«I tuoi ragazzi sono cresciuti ancora, Walburga» commentò questa, aspra, studiandoli per bene. «Alti e belli. Che fortuna sfacciata.»

«Potremmo dire lo stesso delle tue figlie» rispose Walburga, un sorriso cordiale ad abbellirle il volto rigido. «Bellatrix e Narcissa rappresentano al meglio i tratti peculiari dei Black e dei Rosier.»

Fate come se Andromeda non esistesse, pensò Sirius, sarcastico.

«Si spera che quei tratti permangano nei figli che partoriranno» rispose Druella, posando una mano sul braccio di Narcissa, seduta sul divano assieme a Lucius Malfoy, sorridente e composta. All'anulare sinistro, sfavillante, sfoggiava un nuovo anello.

A Sirius quella scenetta da famigliola felice diede il voltastomaco. Era talmente saturo di quei discorsi da Purosangue che si sarebbe volentieri lanciato nel camino acceso per porre fine alle proprie sofferenze; peccato che Regulus, fermo accanto a lui con espressione neutra, fosse uno dei motivi per cui non poteva scampare a quegli eventi in alcun modo. Avrebbe dovuto convincerlo a restare a Hogwarts durante le vacanze, fino alla fine dei loro anni a Hogwarts, a costo di rinchiuderlo in qualche aula con la magia.

Pensò con nostalgia alle vacanze a casa dei Potter, pensò con nostalgia persino a quello passato rinchiuso a Grimmauld Place. Diavolo, era meglio anche un Natale nascosto in una caverna a mangiare topi.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora