CAPITOLO 49 - Il cane, la ladra e gli amanti

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18 marzo 1975

Sirius

Il cambiamento. Era quello che stava cercando da tempo e che non aveva il coraggio di effettuare – perché nell'esatto momento in cui avesse ceduto, si sarebbe ritrovato vulnerabile come mai era stato fino ad allora.

Sirius si passò le dita tra i capelli, li portò indietro e osservò il proprio riflesso nello specchio del bagno, mentre James finiva di aggiustarsi la cravatta borbottando di compiti di Astronomia impossibili e bacchettate immaginarie sulle mani da una severa Minerva McGonagall.

Gli occhi di Sirius andarono all'amico e valutarono ogni suo movimento. «Prongs, perché non insisti con Evans?» domandò con finta casualità; interferire così tardi non avrebbe fatto male, no?

James aggrottò la fronte. «Più di quanto già non faccia? L'ultima volta che le ho chiesto di uscire, lei mi ha risposto che avrebbe preferito andare a cena col professor Binns.»

Lily aveva una certa inventiva nel respingere James. «Beh, tu prova ancora. Oggi mi sono svegliato e ho deciso di scommettere su di te» latrò Sirius, passandogli vicino per dargli una pacca amichevole; James accolse quel gesto con stupore, per poi assumere un'aria tronfia delle sue.

«Dici che oggi riuscirò a conquistarla?»

«Anche domani, o tra una settimana... pure tra cento anni» intervenne Remus affacciandosi in bagno. «Potete muovervi? Devo farmi la doccia prima di scendere a colazione. Ogni volta occupate il bagno come se doveste andare a ritirare un premio.»

«Per tutta questa bellezza serve tempo» replicò James, indicandosi. «Non puoi capire, Moony.»

«Io capisco solo che se non vi muoverete farò finire le vostre cose fuori dalla finestra, temi compresi, poi dovrete trovare un modo per convincere la professoressa Sprout del fatto che il sottoscritto abbia distrutto i faticosi saggi di Erbologia su cui avete passato giorni e notti» minacciò Remus, pacato. «Allora?»

Sirius rantolò un 'sei crudele' che si aggregò al 'che stronzo' di James.

Remus li ignorò, entrò in bagno e li prese a calci per farli uscire.

Sirius rise e andò a prendere la borsa. Nel momento stesso in cui infilò il manuale di Pozioni al suo interno – l'unico libro ancora nel baule spalancato – la sua mente andò a quanto successo con Regulus e alla tensione che ora permeava il loro rapporto. Si chiese se provando a essere più accomodante avrebbe riottenuto credito, ma dubitava avrebbe funzionato.

Il problema era un altro e riguardava il fatto che suo fratello stesse ancora soffrendo.

L'amore è una merda, pensò chiudendo il baule di botto, in un repentino stato di pessimismo. Fissò James, che aspettava Remus seduto sul letto, e si chiese perché dovesse essere obbligatorio per il suo amico tornare con Lily. Si domandò, nella confusione del momento, se fosse possibile separarlo dalla ragazza; impedire a quell'amore di distruggerlo.

Non funzionerà, intervenne la Morte, palesandosi dopo giorni di silenzio. Il loro destino è già scritto. Non importa quanto ritarderai la loro unione, sono destinati a mettere al mondo Harry.

Non c'è alternativa?, domandò Sirius, inquieto.

No, confermò la Morte. Mi duole constatare che sei ben più egoista di quando credessi. Hai così paura di quel sentimento chiamato 'amore' da voler privare di esso persino il tuo migliore amico.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora