CAPITOLO 41 - La verità

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Capitolo 41

La verità



7 ottobre 1974

Remus

«Volevo dirvi una cosa.»

Sirius e James alzarono gli occhi dalla Mappa del Malandrino, in attesa che Remus riprendesse a parlare.

Erano usciti facendosi beffe del coprifuoco per inoltrarsi al quinto piano ed esaminare la Mappa, prendendo atto del fatto che il Mantello dell’Invisibilità di James non riuscisse più a coprirli tutti e tre; Sirius era diventato troppo alto e anche piegandosi risultava difficile non vedere i loro piedi spuntare dal nulla tra un passo e l’altro.

Per questo motivo avevano bisogno della Mappa, non potevano contare solo sulla fortuna per quanto concerneva i giri che facevano di solito dentro e fuori dal castello; in più, iniziavano a sentirsi in colpa ogni volta che buttavano Mr Norris da qualche parte, sentendo le urla disperate di Filch al pensiero che gli fosse accaduto qualcosa di brutto.

Per quanto impertinenti fossero, avevano un cuore anche loro.

«Allora?» lo incalzò James, sistemandosi gli occhiali. «Cosa devi dirci?»

Remus esitò, avvertendo un rossore inaspettato impossessarsi della sua faccia. «Beh, è da più di tre anni che insistete su me e Alisia, e allora…»

«Cosa, vuoi dirci che ti piace?» latrò Sirius, per nulla sorpreso. Fece scivolare le dita sulla carta ruvida della pergamena, i loro nomi di Malandrini che ondeggiavano ricolmi di magia. «Non è una confessione, ci stai rivelando un fatto che sappiamo già. Lo sanno persino i fantasmi del castello.»

«Una volta Nick-Quasi-Senza-Testa ha raccontato di sorrisi pieni di complicità in biblioteca, o una roba simile» raccontò James, prendendolo in giro. «Molto imbarazzante, se me lo permetti.»

«No, non è quello» bofonchiò Remus, grattandosi il collo. «Sto pensando di chiederle di venire con me a Hogsmeade, questo fine settimana.»

Le sopracciglia di James si sollevarono talmente tanto che la sua fronte si aggrottò. «E il nostro progetto di creare il caos a Hogsmeade? I giri folli da Zonko?»

Remus si agitò. «Non le ho ancora chiesto niente, ma se accettasse, noi tre potremmo sempre andare insieme un altro fine settimana.»

Nell’esatto istante in cui espresse questa intenzione, James Potter cambiò umore; i suoi occhi nocciola vennero trapassati da ondate di sdegno. «Io capisco che le ragazze siano attraenti, per Godric, me ne sono accorto anche io, ma Moony, i nostri progetti dovrebbero essere più importanti!» esclamò James, mostrandosi tradito. «Mi sto torturando con una foglia schifosa pur di farti compagnia nelle notti di luna piena!»

Remus non provò alcun senso di colpa. «Non ti ho obbligato io.»

«Perché per gli amici si fa tutto» replicò James. «Questa me la legherò al dito, sappilo.»

Remus sospirò; si era aspettato quella reazione da James, erano settimane che farneticava di azioni gloriose a Hogsmeade e delle libertà che avrebbero potuto prendersi una volta a zonzo per quelle strade, in pieno giorno, senza per forza scapparvi di notte – dove il divertimento era dimezzato, contando che non c’era posto in cui potessero andare senza correre il rischio di essere scoperti.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora