CAPITOLO 51 - La durezza della sua verità

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6 aprile 1975

Regulus

Quel sabato iniziò frenetico come pochi altri. Era il giorno ideale per riposarsi prima dell’inizio ufficiale delle lezioni; era l’occasione per raccontare ai propri amici delle vacanze appena trascorse, per recuperare i pettegolezzi nati in due settimane d’assenza.

Regulus, invece, quel mattino si ritrovò a guardare le clessidre delle Case provando per tutto quell’entusiasmo un quieto disinteresse, la mente colma dell’immagine di Marlene McKinnon.

Lei era lì vicino, parlava con Lily Evans e rideva – i suoi capelli di miele si muovevano con lei, le adornavano le spalle, una coperta dorata di una regina priva di corona.

Lui però non era un re, anche se il suo nome presupponeva che lo fosse.

«Stai guardando le clessidre o la bionda?» domandò Levorian, spuntando da dietro un gruppo di irrequieti Tassorosso.

Regulus sussultò e si infastidì. «Lo stai davvero dicendo, Lev?»

«Ovvio. Se ti impegni forse la McKinnon ti nota. Sbavale davanti, magari.»

«Sei un idiota» disse Regulus, lapidario. «Io non farò nulla del genere.»

«Ma ti piacerebbe, non negarlo.»

Voleva bene all’amico, tuttavia aveva già superato quel confine chiamato anche non infastidire un componente della famiglia Black. «Potrei considerare l’idea di mandarti a quel paese, Lev.»

«Non lo faresti mai, sono il tuo unico amico – se non contiamo Alisia, Dorcas e quella secchiona di Candace» elencò Levorian. Il citare Candace smorzò appena il suo umore, Regulus lo notò ma represse l’istinto di usare la ragazza per punzecchiarlo; non era così indelicato da approfittarsi del litigio che avevano avuto sul treno per levarselo di torno.

Levorian incrociò le braccia al petto. «Allora, chiederai alla McKinnon di uscire o no?»

Questa volta lo disse con un tono serio che lo colse impreparato.

Regulus esitò. Sbirciò Marlene, sentendosi come se pensare alla possibilità potesse renderlo ingiusto verso se stesso; aveva lasciato da poche settimane Barty, la ferita era ancora fresca e, sebbene si sentisse meglio dopo aver fatto definitivamente pace con Sirius, passare allo stadio successivo anche a livello amoroso gli sembrava assai prematuro.

E poi Levorian dava per scontato che Marlene lo potesse ricambiare – proprio lui, il meno bello, l’assai meno atletico fratello minore di Sirius, il ragazzo che lei aveva voluto e da cui era stata respinta. Perché si sarebbe dovuta accontentare di lui?

Si passò una mano sul collo e fece indugiare gli occhi grigi sulla dolce figura di Marlene fino a quando le iridi celesti della ragazza non incontrarono le sue.

C’erano gentilezza e quel filo di curiosità che aleggiavano sempre tra di loro, come se lui fosse un elemento che le risultava difficile identificare, l’opposto per antonomasia di Sirius.

Se si sforzava, Regulus poteva leggerle in faccia quello che lui stesso aveva pensato fino a pochi secondi prima: sei meno bello, sicuramente di un’arroganza inferiore.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora