CAPITOLO 13 - L'unico modo

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30 dicembre 1971

Sirius

Quando quel pomeriggio il gufo di James prese a battere il becco con prepotenza contro il vetro della finestra, Sirius spalancò gli occhi e lo fissò senza capire.

«Che diavolo...» Il ragazzo balzò in piedi e corse ad aprirgli; il gufo sfrecciò dentro la camera sbattendo le ali frenetico, per poi appollaiarsi sul comodino d'ebano stravecchio, aspettando che prendesse la busta del suo padrone.

Sirius lo fissò interdetto, e allungò una mano per prendere la lettera. L'aprì sotto lo sguardo del volatile e la scorse rapidamente - Questo, si disse incerto, non è accaduto la prima volta, credo. Almeno che io ricordi.

Ma non era l'unica cosa diversa - avrebbe potuto stendere un elenco grande quanto l'albero genealogico dei Black, ormai - quindi se lo sarebbe fatto andar bene.

Nascondendo il foglio nel retro dei pantaloni, Sirius impose al gufetto - il cui nome era Godric, come il fondatore della Casa di Grifondoro - di restare lì, poi si affrettò a scrivere una risposta e gliela consegnò.

Lo guardò volare via, soddisfatto, dopodiché uscì per andare da Regulus.

Era l'anniversario della morte di Lycoris Black, ciò significava che Walburga e Orion non sarebbero stati nei paraggi per gran parte della giornata, ma a tener compagnia al nonno, che impazziva di dolore ogni volta che cadeva quella ricorrenza. Nemmeno Alphard avrebbe fatto loro da badante, impegnato com'era al Ministero, quindi erano nelle mani di Kreacher.

Sirius spalancò la porta della camera di Regulus senza nemmeno bussare. «Dobbiamo uscire!»

Regulus, che stava leggendo un libro, sollevò la testa di scatto, perplesso. «Cos-»

«Ho ricevuto un invito per andare alla residenza dei Potter. E tu verrai con me!»

«Ma la mamma...»

«Non lo saprà né ora, né mai» affermò con decisione Sirius. «KREACHER!» strillò.

L'elfo apparve immediatamente alle sue spalle. «Sì, padron Sirius?»

«Il camino è attivo?»

Kreacher aveva un'aria ostile. «Sì, padroncino.»

«Bene. Io e Regulus usciremo per qualche ora. Ti ordino» e impresse particolare forza in quelle due parole, causando nell'elfo un verso di disgusto, «di occuparti della casa e di non riferire ai nostri genitori, né a qualsiasi altro parente o amico di famiglia, dove siamo e cosa stiamo facendo. Se mamma e papà torneranno prima di noi, dì loro che siamo andati a vedere le decorazioni natalizie a Diagon Alley. Se la berranno.»

Di norma lui e Regulus non uscivano quasi mai da soli, se non in compagnia di Kreacher; quell'arpia di sua madre non si fidava di Sirius al punto da consentirgli di portare Regulus fuori dal numero dodici. Sperava che, con quella sola informazione, le conseguenze non sarebbero state pesanti né per lui, né per Regulus.

Kreacher assunse un'espressione a metà tra la voglia di disubbidire e la consapevolezza di non poterlo assolutamente fare; finì quindi per annuire di malavoglia, gli occhi spalancati e colmi d'odio. «Eseguirò gli ordini dell'erede dell'Antichissima e Nobile Casata dei Black» gracchiò; poi aggiunse, a bassa voce: «Se fosse in mio potere riferirei subito le malefatte del ragazzino alla padrona, ma Kreacher è obbligato dalla fedeltà a non parlare... oh, se potessi... la padrona lo punirebbe come merita...»

«Sì, sì, ora fila a fare qualsiasi cosa stessi facendo prima di essere chiamato» gli ordinò Sirius, con noncuranza; stava acquisendo un notevole autocontrollo da quando aveva promesso a Regulus di trattare bene l'elfo.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora