CAPITOLO 32 - Inevitabilità e colpa

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«Take me to the space where I need someone
When I’m shaking or my mind starts coming undone
When I’m on and off again, on and off again
On and off again, you turn me on like

Take me through this wild time
Stay with me through all of time
I’m drenched in madness, dangled blue
Won’t you, won’t you?»

(On + Off – Maggie Rogers)

22 febbraio 1973

Sirius

Essere un Malandrino – prendersela con qualsiasi Serpeverde passasse loro davanti, affatturando o deridendo. Fu questo ciò che Sirius fece dopo aver incontrato Darcey Hopkirk in quella notte di pioggia, aizzando James e alimentando la propria immaturità.

Lo fece per se stesso, anche se celò quell'intento spacciandolo per un modo goffo di tirare su il morale a Remus, ancora ingabbiato in timori inutili dettati da una cotta che non voleva saperne di svanire, favorita dalla gentilezza di Alisia e dall’avversione per Lestrange.

A ogni fattura, a ogni commento, al coinvolgimento perenne dei propri amici, Sirius teneva a galla ogni briciolo di serenità che gli era rimasto, respingendo la morte.



26 febbraio 1973

Dorcas

Fare i conti con se stessi non è facile.

Dorcas aspettò vicino alle clessidre delle Case, certa che prima o poi lui sarebbe passato di lì. Dovette aspettare una ventina di minuti – resi meno noiosi soltanto dalla vista di Potter che affatturava totalmente a caso un ragazzo del terzo anno di Corvonero – per veder comparire Alphonse.

Si portava dietro pile di libri come al solito, consultando una pergamena col pericolo di far cascare tutto sul pavimento o andare a sbattere addosso alla gente; era un’abitudine che le era balzata subito agli occhi in quei mesi di conoscenza, e che le aveva fatto pensare fosse un ragazzo in parte disattento – niente di più sbagliato.

Alphonse si bloccò non appena la vide, incerto se proseguire verso la Sala Grande o fermarsi a parlarle. Alla fine, prese da solo l’iniziativa: le si avvicinò con passo sicuro.

«Ciao» disse, a metà tra la timidezza e la curiosità. I suoi occhi azzurri erano pieni di domande e di una speranza che le ricordò la sera di San Valentino in cui si era dichiarato a lei.

«Ho riflettuto» disse Dorcas sbrigativa, quasi a sentire la necessità di levarsi quel peso di dosso, anche se erano circondati da persone che avrebbero potuto origliare. «Sui miei sentimenti» precisò, cercando di non sentirsi tesa; invano.

«Non vuoi stare con me» concluse Alphonse, senza lasciarla finire. I libri che teneva schiacciati contro il petto traballarono. «Cioè, onestamente lo immaginavo, voglio dire…»

«Non ho ancora iniziato a parlare» lo interruppe Dorcas, posandogli la mano su un braccio, gentile. «Mi hai chiesto di venire con te a Hogsmeade, di darti una possibilità, se non fossi stata del tutto sicura…»

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora