CAPITOLO 5 - Pregiudizi e passaggi segreti

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23 ottobre 1971

Alisia

Era trascorso più di un mese dall'inizio della scuola e Alisia e i suoi compagni avevano dovuto destreggiarsi tra una lezione e l'altra, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo.

Per esempio, Alisia aveva scoperto di riuscire ad amare Storia della Magia, ma solo ignorando del tutto l'esistenza del professor Binns, che con la sua litania poteva spingere un qualsiasi alunno con tanta voglia di vivere a considerare l'ignobile pratica del suicidio. Studiare da sola ignorandolo era una buona idea, che fino a quel momento aveva dato i suoi frutti durante i compiti in classe.

Peggio era andata a Pozioni, dove aveva scoperto con amara sorpresa che le ci sarebbe voluta più della buona volontà per ottenere dei voti decenti; dove un compito in classe la salvava, la creazione di una pozione fallimentare le meritava un sorriso di compatimento da parte del professor Slughorn, che nel frattempo aveva già adocchiato coloro che invece lo colpivano di più, come Lily e Severus, entrambi eccellenti pozionisti malgrado la giovane età e già invitati a partecipare alle riunioni pomeridiane del suo club, che si tenevano nei fine settimana.

Come quel sabato, che vide Severus lasciare la sala comune di Serpeverde in direzione dell'ufficio del professore di Pozioni, con l'aria di chi aveva di meglio da fare che stare appresso a un vecchio rimbambito, come lo aveva apostrofato una volta Avery.

Alisia guardò la porta della sala comune che si richiudeva, mentre alcuni studenti più grandi parlavano della notte di Halloween e dei banchetti a tema previsti per quei giorni.

Sconsolata, Alisia prese l'agendina e rilesse gli appunti che aveva accumulato dopo intere ore passate in biblioteca. La parola 'Mandragola' era stata cerchiata più di una volta per esasperazione e, ogniqualvolta intravedeva una di quelle piante e le loro foglie nelle serre durante Erbologia, il nervoso aumentava.

Purtroppo le lezioni sulle Mandragole erano riservate al secondo anno, ma anche in quel caso nulla le garantiva di potersi procurare una foglia senza insospettire la professoressa Sprout. Aveva un'altra opzione, e al pensiero gli occhi si spostarono su Andrea, che stava giocando a Gobbiglie con Ester in un angolo della sala comune.

I suoi genitori lavoravano con molte piante magiche. Andrea, quando casualmente le aveva chiesto se avessero persino le Mandragole, le aveva detto che ne coltivavano in enormi quantità, e che le foglie erano tra le più vendute del negozio.

Il problema era che, per quanto ne sapeva dalle ricerche fatte in quelle settimane, le foglie venivano usate per di più per la creazione di antidoti. Chiederle una foglia avrebbe significato inventarsi una balla, o peggio dirle la verità. L'alternativa – che l'avrebbe portata a violare un paio delle regole della scuola – era rubare dalle scorte del professor Slughorn, e Merlino se ci aveva pensato, all'ennesima pessima figura durante Pozioni.

Lui era bravo, nulla da eccepire, ma gli sguardi di compassione che le mandava erano capaci di istigare all'uso delle Maledizioni Senza Perdono.

«Quindi la Prewett è un topo di biblioteca, eh?»

La voce boriosa di Avery, sbucata dal nulla e simile a un sibilo, le fece chiudere di botto l'agendina. Alisia si voltò, irritata. «Che vuoi?»

«Scusa, ti ho per caso offesa?» ribatté lui, facendo il giro del divano per sedersi vicino a lei. I capelli di Avery erano scuri tanto quanto i suoi occhi, e la pelle diafana rendeva l'effetto chiaro-scuro maggiore.

Serrando le dita attorno al piccolo quaderno, Alisia scrollò le spalle. «Può darsi.»

«Beh, non sono venuto qui per esserti simpatico» convenne lui. «Volevo solo un favore, dato che a quanto pare nessuno qui ha intenzione di darmi retta, nemmeno Mulciber.»

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora