CAPITOLO 53 - Gennaio

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«Two years and you still look the same
Wide blinking eyes look at me the same way
Do my lips take you back to June?
Do my lips make you miss me, too?

Tell me if the years are all gone
Is the Moon still in love with the Sun?
Do you still keep counting my sins?
Will your heart ever forgive my skin?»

(From Me, the Moon – Lav)

6 gennaio 1976

Cara Alisia,

Non ho grandi novità in merito a Ira Raynott. Devo ammettere che il bastardo sa come muoversi ed è finora stato in grado di seminarci senza problemi. Supponiamo si trovi da qualche parte nella contea di Dorset, nascosto in qualche abitazione Babbana (o Godric solo sa dove).

Temo sia riuscito ad arrivarci quando io e Fabian siamo stati richiamati da Alastor. Il suo caso è rimasto in mano mia, ma sarà Alice a occuparsene con me – mio fratello non ne è entusiasta, non vedeva l'ora di acciuffare quel verme, però ci sono alcuni movimenti da parte dei Mangiamorte che non sono per nulla rassicuranti e Frank ha bisogno di uno di noi.

Ah, sembra che la signorina Pratt si sia convinta ad aiutarci. Pare che testimonierà contro di lui durante il processo che si terrà a suo carico quando – si spera – riusciremo ad acciuffarlo. Alice ha impiegato mesi a convincerla, facendole capire che quell'idiota non la voleva davvero. Ma sai, più si è giovani, più errori si commettono, soprattutto in amore... Scusa, sto divagando; scommetto che sei stanca di sentir parlare di Raynott.

Come sta andando a scuola? Difficoltà nel gestire i tuoi compagni, Prefetto Prewett?

Cerca di non stressarti troppo, coi G.U.F.O. in arrivo non avrai nemmeno il tempo di lanciare un banalissimo Lumos, figurarsi levare punti al primo idiota che passa!

Ricorda che puoi mandarmi un gufo in ogni momento e che anche Fabian è sempre a disposizione. Persino Molly, malgrado Bill e Charlie, quindi non ti porre alcun tipo di problema! Cerca di prenderti cura di te.

Con affetto,

Gideon

Alisia prese un profondo respiro e strinse tra le dita la lettera del cugino, i rapaci della Guferia che la guardavano con gli occhi spalancati e in modo tanto inquietante da farla sentire a disagio.

Richiuse la lettera e se la mise in tasca, poi diede un buffetto al gufo di Gideon e decise di rispondergli subito. Per fortuna, nella stanza erano presenti fogli, penne d'oca e calamai per coloro che si recavano lì e che non possedevano gufi per spedire le lettere. E poi era pratico trovare tutto il materiale lì, anziché doverselo portare appresso, d'inverno soprattutto.

Abbozzò una risposta su quanto fosse impegnativo levare punti, parlò dei compiti che non finivano mai e cercò di dargli l'idea di stare bene.

Piegò la nuova lettera, la mise in una busta e infine la consegnò al gufo in attesa, per poi osservarlo volare via mentre alcuni fiocchi di neve cominciavano a cadere dal cielo ingrigito del pomeriggio. Infreddolita, si strinse nel mantello di lana e cominciò a dirigersi verso la porta, quando questa si aprì di scatto cogliendola di sorpresa.

L'ultima persona che voglio vedere o toccare sei tu.

Alisia rimase immobile mentre Sirius la fissava impietrito. Restarono così per pochi istanti, grigio nel verde e acqua, fin quando lei non decise di riscuotersi e avanzare per superarlo. Bastarono pochi passi, eppure le sembrarono un'eternità. Raggiunse le scale e scese di corsa.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora