CAPITOLO 56 - Aprile

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«If I could take your hand, oh
If you could understand
That I can barely breathe, the air is thin
I fear the fall and where we'll land

We fight every night for something
When the sun sets, we're both the same
Half in the shadows
Half burned in flames
We can't look back for nothin'
Take what you need, say your goodbyes

I gave you everything
And it's a beautiful crime.»

(Beautiful Crime – Tamer)


2 aprile 1976


Sirius non era un impiccione. Né gli interessavano le dinamiche tra le persone che lo attorniavano. Era di norma fin troppo preso da se stesso e dai propri problemi per badare anche a quelli altrui, preferendo limitarsi a tenere d'occhio soltanto le persone a lui più care, come James e Remus.

Tuttavia, quel giorno si accorse del modo in cui Eugene Wilkes attorniò Melania Carrow, proprio davanti alla faccia di pietra di Rabastan Lestrange, come se la ragazza non fosse già occupata; così come si accorse del modo in cui lei gli badò, ostentando un'affinità insospettabile.

Le loro dinamiche non gli interessavano, eppure non poté non godere per il trattamento riservato a Lestrange.

«Non finirà bene questa storia» mormorò Regulus, che sedeva accanto a lui sui gradini della Sala d'Ingresso e aveva notato il triangolo che si stava esponendo ai loro occhi.

Marlene, alle loro spalle un paio di gradini più in alto, sospirò. «Wilkes è sempre stato arrogante.»

«Sembrano due Plimpi che si contendono una lumaca» commentò Sirius, facendo ridere Regulus.

«Tra poco i due Plimpi si prenderanno a pugni» soggiunse Marlene, soave, mentre Lestrange si avvicinava alla bella Carrow con cipiglio freddo, dicendole parole inudibili. «Chi vuole scommettere? Due falci che Lestrange parla a vuoto e Wilkes ne esce illeso!»

«Una falce che Lestrange lo affattura» replicò Regulus, pronto, voltandosi a guardarla.

«Io passo, piuttosto che scommettere sulla cacca di Doxy mi affatturo da solo» latrò Sirius, annoiato.

Lestrange sbottò in un: «Sei un imbecille!» e i tre si voltarono, giusto in tempo per vedere materializzarsi Barnard Greengrass, altrettanto di malumore e in chiara veste di Prefetto. Sventolava la bacchetta e fissava inacidito la cugina e i due amici, attirando gli sguardi dei passanti. Bastò poco perché quella discussione cessasse e Wilkes si levasse dai piedi. Lo videro attraversare la sala e raggiungere Barty Crouch e Enid Pettigrew.

Questi ultimi due erano diventati inseparabili. Con loro c'era anche l'ennesimo Nott, Sirius non sapeva nemmeno come si chiamasse. Alla stregua dei Weasley, si riproducevano ancora in modo efficiente. Fin troppo, per i suoi gusti, ma erano sempre meglio dei Malfoy.

«Direi che qualcuno qui ha perso una scommessa» gongolò Marlene, guardando Regulus con un gran sorriso. Quest'ultimo mugugnò una protesta e la ragazza rise.

Sirius li esaminò un po' divertito e un po' sorpreso per il loro stare insieme, poi tornò a osservare la sala e vide Evan e sua cugina Ophelia uscire dal portone d'ingresso. Sentì un brivido scendergli lungo la schiena, dovuto a ciò che sapeva di loro e del legame che li univa. Non era contrario solo per questioni di salute – avere rapporti tra primi cugini pensando di mettere al mondo dei bambini era per lui un estremo atto di egoismo – ma anche perché, sotto sotto, gli ricordavano Orion e Walburga. Non sapeva molto della storia dei propri genitori, soltanto che suo padre aveva sempre desiderato sua madre, al punto da pretenderne la mano.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora