CAPITOLO 58 - Strade che si dividono

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«I can't change your thoughts, my dear
I can't change your fears
But if you want I'll travel near
To make it disappear

I'll be there in the summer
'Cause your heart isn't safe
You won't go, you're not a runner
So you won't run away
If you could follow your heart gently
There wouldn't be this mess
Maybe someday, just someday you'll find a way back.»

(Forest Fires – Axel Flóvent)


18 maggio 1976

Una cosa che Rabastan non sopportava era la gente che dava spettacolo nei modi sbagliati. Le vendette potevano essere messe in mostra, esaltate, ma le azioni disprezzate dai più andavano eseguite nei tempi e nei modi adeguati, preferibilmente lontano dagli occhi degli insegnanti e, più di ogni altro, del Preside.

«Ehi, Macdonald, perché non ti rifai le trecce come al primo anno?» esclamò Mulciber, girando attorno alla ragazza nel cortile lastricato. Avery e Snape gli stavano alle spalle e osservavano il tutto con dei sorrisetti. «Ti ricordi che te le tiravamo con la magia?»

Mary Macdonald stringeva una borsa tra le braccia e le sue gambe premevano contro la pietra di una delle panchine presenti, una di quelle vicino all'aula di Trasfigurazione; i suoi occhi castani erano pieni di terrore e seguivano ogni movimento della bacchetta di Mulciber, forse aspettandosi un attacco da un momento all'altro.

Rabastan fermò Melania e le indicò la scena. «Li beccheranno e verranno messi in punizione» sussurrò, quasi annoiato.

«Certo, perché sono così intelligenti da attaccarla vicino all'aula della McGonagall» rispose Melania, roteando gli occhi. Portò le braccia al petto. «Mulciber non durerà un giorno tra i Mangiamorte.»

«O forse si comporterà come quell'idiota del padre e il Signore Oscuro lo tratterà di conseguenza» replicò Rabastan, disgustato. Esaminò i ricordi delle sue vite passate – dando per scontato che fossero veri, per quanto osceni – ma non trovò nulla di rilevante. Erano eventi riguardanti Bellatrix e Rodolphus in un caso e il se stesso Babbano e la fotocopia di Alisia Prewett in un altro – niente di importante ai fini della guerra, era tutta robaccia sentimentale.

Tempo al tempo, sibilò la Voce, conciliante. Ciò che ti serve verrà alla luce col passare dei mesi.

Rabastan tornò a guardare Mulciber e lo intravide lanciare un incantesimo alla piccola Macdonald: questa cadde a terra, le gambe insensibili, e lanciò un grido. Era magia oscura di livello minore, niente di trascendentale.

Snape e Avery risero e Mulciber si voltò verso di loro gonfiando il petto, mentre la ragazza a terra cercava di alzarsi ma senza successo.

«Sembra di osservare delle scimmie» commentò Melania, stomacata. «Posso aspettarmi un atteggiamento del genere da un Mezzosangue come Snape, ma quei due... passi Avery, che mantiene un certo contegno, ma Mulciber...» ed emise un verso di disgusto che divertì Rabastan.

Fece per risponderle – concordava, davvero – ma lo sbottare della professoressa McGonagall lo obbligò al mutismo. Altri studenti si fermarono a osservare la scena e intravide il Prefetto McKinnon spintonare qualcuno per passare e raggiungere Mary Macdonald, che nel frattempo era stata sistemata con la magia dall'insegnante.

«Professoressa, stavamo solo scherzando!» esclamò Mulciber, alzando la voce in modo tale che tutti udissero le sue parole; voleva dare spettacolo.

Se Rabastan fosse stato al posto della vicepreside, non ci avrebbe creduto. Difatti la McGonagall non impiegò molto a rimettere Mulciber in riga e quando finì di strepitare ordinò ai tre ragazzi di seguirla in classe: li avrebbe rimproverati e puniti – ma non sarebbe servito a nulla.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora