CAPITOLO 25 - Non era ancora pronto

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7 ottobre 1972

Alisia

«Hai la faccia gonfia e le occhiaie, sei sicura che riuscirai a fare bene durante le selezioni?» chiese Lucinda, un po’ scettica e un po’ preoccupata mentre percorrevano il sentiero che portava al campo di Quidditch, dove quel giorno si sarebbero tenute le selezioni per i nuovi giocatori di Serpeverde.

Il nuovo Capitano, Emma Vanity, era una tipa orgogliosa e aveva preso il proprio ruolo molto seriamente, al punto che i giocatori della vecchia formazione dubitavano avrebbero mantenuto il proprio posto nella squadra se quest’ultima avesse trovato di meglio. Non che poi fosse rimasta chissà quanta gente – erano in due escludendo la Vanity.

«Non ti preoccupare, me la caverò quanto basta per non cadere dalla scopa» ribatté Alisia, ripercorrendo con la mente le ore passate a esercitarsi con suo padre quell’estate, solo per far felice Lucinda e avere un altro legame con Regulus.

Lucinda la squadrò, i corti capelli biondi che le sfioravano le guance. «Prega che sia così. Ad ogni modo, alla squadra servono due Cacciatori nuovi e un paio di Battitori. Il loro attuale Portiere ci sa fare, dubito lo manderà via, e lo stesso si può dire del Cercatore, anche perché è il suo ultimo anno…»

«Quindi anche tu hai due possibilità, con ben due ruoli liberi come Battitore» commentò Alisia trattenendo a stento uno sbadiglio, che l’amica non mancò di notare.

«Se cadi dalla scopa rischi di romperti l’osso del collo» borbottò Lucinda, rabbuiandosi.

Alisia apprezzava che si preoccupasse per lei – la Talkalot non era tipo prodigo di affetto – e capiva che il rischio di svenire durante le selezioni fosse alto, ma non aveva intenzione di tirarsi indietro; si era esercitata fino a sfinirsi, non avrebbe mollato senza provare. Oltretutto, da quel che sapeva, avrebbero fatto esercizi brevi, non sarebbe durata ore.

Un po’ intontita, Alisia strinse le dita attorno alla scopa che il padre le aveva comprato, una Nimbus 1000, modello precedente alla 1001 uscita di recente, veloce e affidabile. Non le aveva detto quanto gli fosse costata, ma dubitava avesse sborsato pochi galeoni.

Raggiunsero il campo di Quidditch e superarono l’entrata, notando la presenza di almeno una quarantina di Serpeverde, tutti delle età più disparate e mediamente nervosi. Sugli spalti, studenti di ogni Casa osservavano il campo, in attesa che le selezioni iniziassero. Tra questi, Alisia intravide Regulus, i Malandrini e quello che identificò come Daniel Goldstein, Corvonero del secondo anno e cronista delle partite della scuola.

Alisia e Lucinda si unirono ai compagni in attesa. La prima cosa di cui Alisia si accorse, era che Emma Vanity stava urlando contro un gruppo di Serpeverde del primo anno che si erano presentati malgrado non potessero partecipare alle selezioni; uno di questi corse via, mentre gli altri restarono a sorbirsi i rimproveri del Capitano, per nulla intimoriti.

Quando alla fine Emma Vanity riuscì a liberarsi di loro, si rivolse ai Serpeverde rimasti. «Buongiorno. Quest’anno la squadra subirà una rivoluzione, mi aspetto che tra di voi ci siano giocatori quantomeno decenti. Non accetterò elementi non in grado di stare in sella a una scopa e incapaci di lanciare una Pluffa. Niente studenti del primo anno, le regole non lo consentono e no, non mi interessa se eravate già in squadra l’anno scorso. Verrete valutati tutti in maniera imparziale. Voglio una squadra che si meriti la Coppa a fine anno, com’è accaduto nell’ultimo decennio.»

Era un discorso secco ma appassionato, che Lucinda apprezzò annuendo; Alisia trattenne una risata, pensando che quelle due dovevano avere una mentalità simile, e di certo l’approccio lo era.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora