CAPITOLO 60 - Novità sgradite e cambi nel tempo

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1° settembre 1976

Rabastan

Era salito sul treno per Hogwarts con un carico di pensieri e invettive notevole e gli occhi scuri di Bellatrix a perforargli la schiena. Il saluto che la donna gli aveva dato al mattino, prima di lasciare la residenza dei Lestrange, era stato tutt'altro che caloroso e pregno di uno scherno e di una vena di capriccio che non avevano fatto altro che innervosirlo.

Rabastan spinse il baule nel corridoio e osservò gli scompartimenti vuoti, fino a quando non trovò un volto noto: Barty Crouch junior. Fece scivolare la porta di lato e gli fece un cenno di saluto, notando che era cresciuto molto.

«Ehi» rispose Barty, agitandosi sul proprio posto, gli occhi marroni che trasmettevano curiosità. «Hai passato delle buone vacanze?» domandò, osservandolo sistemare le proprie cose vicino alle sue sulla rete del portabagagli.

Rabastan prese posto di fronte a lui e lanciò un'occhiata alle banchine della stazione. In mezzo alla folla scorse suo fratello Rodolphus che parlava col padre di Avery - sorrisi educati e parole inudibili - e i fratelli Selwyn, Aiden e Lynette, impegnati a salutare la cugina più piccola, Lidia.

Tornò a guardare Barty sentendosi piuttosto annoiato. «Nella norma. Ho passato il tempo a studiare, quest'anno mi toccherà affrontare i M.A.G.O.»

«Sarà dura, immagino» commentò Barty, cominciando a giocare con la catenina che teneva al collo; in pochi lo sapevano, ma aveva una Giratempo. Frequentava più lezioni di tutti gli altri, rendendo necessario il suo uso.

Gli aveva raccontato che era stato suo padre a intercedere con l'Ufficio Misteri, facilitando la richiesta della vicepreside per l'uso di un manufatto di quella caratura. Erano difatti pochi gli studenti meritevoli di usarne uno, così com'erano pochi coloro a puntare a una promozione in tutte le materie proposte dalla scuola.

Solo chi era predisposto per la magia era in grado di adempiere a un carico tanto pesante.

Ad ogni modo, il numero di G.U.F.O. e M.A.G.O. ottenuti non faceva il mago, almeno non per Rabastan. L'intelligenza e la versatilità magica potevano essere entrambe convogliate nelle abilità per cui si era realmente predisposti, senza sovraccaricarsi di titoli inutili e fatiche atte a debilitare mente e corpo.

Nella guerra in corso, l'abilità nei combattimenti e nelle Arti Oscure erano le uniche pratiche davvero necessarie, così come lo erano le basi della Trasfigurazione e di Incantesimi.

Mentre vi rifletteva e Barty convogliava d'improvviso l'attenzione fuori dai finestrini - Rabastan scorse i fratelli Black e sospirò - la porta dello scompartimento si aprì di nuovo.

«Ehi, Rab» esordì Albern, sollevando una mano per salutarlo. Alle sue spalle, Barnard e Melania tiravano bauli e chiacchieravano tra loro. «Non ti stanchi mai di arrivare prima di tutti?»

«Essere in anticipo significa trovare subito dei posti liberi» gli fece notare Rabastan, osservando i suoi amici sistemare i bagagli.

Melania sbadigliò, dopodiché estrasse da una tasca dei pantaloni la spilla da Caposcuola. Barnard ne prese una identica e se l'appuntò al petto. «Vero. Comunque, io e Barnard dobbiamo andare nella carrozza dei Prefetti per istruire le nuove leve. Torneremo prima di mezzogiorno, salvo imprevisti.»

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora