CAPITOLO 70 - Così vicini, eppure così lontani

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«And you like to think that you're immune to the stuff
Oh, yeah, you do
It's closer to the truth to say you can't get enough,
You might as well face it, you're addicted to love»

(Addicted to Love – Until the Ribbon Breaks)


12 aprile 1977


Le sue dita. Ricordava come si fossero infilate sotto al maglioncino di Mary, il modo in cui ne aveva afferrato il bordo per sollevarlo e scoprire cosa celasse sotto. Ricordava il respiro teso di lei contro il suo ventre, la forma dolce dei suoi seni premergli contro il petto, le sue mani che andavano a cercare il suo corpo trovandone i difetti, i lasciti delle sue trasformazioni, lunghi segni sottili che collezionava dall'età di quattro anni.

Nel buio, Remus aveva memorizzato ogni centimetro del corpo di Mary. Si era fatto bastare il tatto per riempirsi i sensi, la lingua per assaggiare, l'olfatto per catturare il profumo della sua pelle; e con quel poco di luce che filtrava dalle tende chiuse, coi gesti goffi dell'inesperienza, aveva imparato a scivolare tra le sue cosce, ad affondare in lei in cerca di sollievo.

Era durato poco, lo ricordava con imbarazzo, ma Mary non lo aveva deriso in alcun modo. Aveva lasciato che si prendesse tutto ciò che possedeva e poi, con un sussurro dolce, aveva detto di essere innamorata di lui.

E Remus aveva ricambiato quei sentimenti non solo col corpo, ma anche con le parole. Le aveva ripetute restando sopra di lei mentre la sua mano era scesa di nuovo tra di loro, guidata da entrambi, per riempirla di quel piacere che le aveva inizialmente negato.

Ti voglio. Lo aveva detto a ogni carezza, a ogni gemito di lei, fino a farla venire.

Era stato così bello da diventare spaventoso.

Come poteva identificare i propri sentimenti? Come poteva renderli più reali e convincenti, quando non era chiaro nemmeno a lui il modo in cui definirli?

Qualcosa c'era. Non era solo il corpo a desiderare. C'era altro, sotto ogni strato della sua pelle, al di sotto delle cicatrici dei suoi traumi – era un calore che si irradiava lungo tutto il suo petto, tanto forte da meritarsi di essere alimentato dai battiti del cuore di Mary, che per tutto quel tempo, nel trovarsi dei loro corpi, lo aveva accompagnato senza lasciarlo mai.

Qualunque cosa fosse quel sentimento, era molto simile all'amore. Remus non avrebbe potuto negarlo in alcun modo.



17 aprile 1977


Lily era arrivata a King's Cross da sola. A differenza delle altre volte, aveva deciso di provvedere da sé, un atto di ribellione dovuto a un obbligo che le era stato imposto e che l'aveva ferita.

Dopo aver ricordato una conversazione con Marlene di un paio di anni prima, si era svegliato nel bel mezzo della notte, aveva preparato i propri bagagli e, una volta pronta e lasciato un biglietto ai suoi genitori in cui li avvertiva che sarebbe tornata a scuola da sola, era uscita di casa. Sulla strada principale del paese, dopo dieci minuti di cammino, infreddolita e in ansia, aveva sollevato la bacchetta e atteso. Dopo pochi secondi e un BANG assordante, le si era fermato di fronte un enorme autobus a tre piani di colore viola, sul cui parabrezza aveva scorto lettere d'oro e due parole: 'Il Nottetempo'.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora