CAPITOLO 3 - La scommessa e le sue conseguenze

307 16 3
                                    


31 agosto 1971

Alisia

Una delle cose che rendevano famosa Caterina Prewett era il suo amore per le scommesse. Non c’era puntata su cui potesse perdere e più di una volta suo marito l’aveva pregata di partecipare alla lotteria magica, ricevendo in risposta un secco ‘No, grazie’; difatti la donna, consapevole di quanto la sorte l’amasse, preferiva fare scommesse blande, poiché era convinta che usare la fortuna per i propri effimeri interessi avrebbe fatto sì che le voltasse le spalle.

Alisia non ricordava una sola volta in cui sua madre avesse perso (e anzi, temeva le sue fossero vere e proprie previsioni del futuro), quindi, quando la sera prima della partenza per Hogwarts minacciò Gideon e Fabian di scommettere riguardo allo Smistamento della figlia, ogni persona magica della stanza non ebbe dubbi sul fatto che tale scommessa sarebbe stata vinta.

Motivo per cui Gideon e Fabian stavano in quel momento protestando a gran voce, nel vano tentativo di impedire alla parente acquisita di commettere l’irreparabile.

«Ogni membro della nostra famiglia è stato a Grifondoro» stava dicendo Fabian con vigore, agitando davanti a sé un bicchiere stracolmo di Burrobirra.

«Sono sicuro che ci sia stato al massimo un Tassorosso» ebbe a dire Gideon, annuendo.

Caterina batté le mani a quelle parole. «Allora ammettete che non tutti i Prewett sono stati a Grifondoro!»

Dorian, che guardava dalla moglie ai cugini come se stesse assistendo a una partita di Quidditch, emise un lamento basso a cui nessuno badò.

Alisia, d’altra parte, desiderò tanto sparire.

Gideon scosse il capo. «Potrei contare coloro che non sono stati smistati tra i grifoni sulle dita di una mano.»

«Una mano con sole due dita» aggiunse Fabian, bevendo un sorso della propria bibita. «Ti dirò di più: adesso che Molly aspetta un bambino, sono sicuro che sarà Grifondoro anche lui!»

Molly aveva annunciato la gravidanza solo in quegli ultimi giorni, riuscendo a tenerla segreta a chiunque, persino ai suoi fratelli maggiori. Diceva di averlo fatto per scaramanzia, ma Alisia sospettava che ci fosse altro sotto. Non aveva insistito a chiedere per delicatezza, poiché era certa fossero discorsi non adatti a qualcuno della sua età. Anche se non era una vera undicenne, non più almeno.

«Se siete così convinti, perché non accettate la mia scommessa?» abbaiò Caterina, socchiudendo gli occhi in segno di sfida.

Dorian emise un altro lamento; non sarebbe finita bene.

«Perché non siamo così pazzi» ribatté Gideon, corrucciato. «Quindi, per l’amore di Merlino, possiamo cambiare argomento?» E nel dirlo lanciò un’occhiata rassicurante ad Alisia, che annuì con fervore.

Peccato che sua madre non fosse dello stesso parere. «No, non può finire così, muli cocciuti! Anzi, ve lo dico subito…»

«No, ti prego» iniziò Dorian, pronto a porre fine a quella follia.

«… scommetto che mia figlia verrà smistata a…»

«No!» strillò Fabian, lasciando cadere il bicchiere sul pavimento.

«… Serpeverde!»

Calò uno spiacevole silenzio, infranto solo da Gideon, che con un paio di incantesimi sistemò il disastro combinato dal fratello; quando ripose la bacchetta, si limitò a dire ad Alisia una semplice parola. «Condoglianze.»

In risposta, la ragazzina si voltò verso la madre, inviperita. «Di tutte e quattro, proprio Serpeverde? Mamma!»

«Non è colpa mia, se la sono cercata!»

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora