CAPITOLO 18 - Di brutte notizie e buffi incontri

195 13 0
                                    


14 gennaio 1972

Alisia

Se la sfortuna avesse avuto un emissario, questo sarebbe stato Peter Pettigrew.

La lezione di Incantesimi era iniziata nel peggiore dei modi: Alisia si era vista appioppare un pessimo voto dal professor Flitwick, che aveva ritenuto il suo tema poco curato, e Avery – con cui era costretta a dividere il banco da qualche giorno – non si era trattenuto dal prenderla in giro. Certo, rispetto ai suoi standard si era limitato abbastanza, dimostrando come difficilmente riuscisse a dimenticare l'aiuto che Alisia gli aveva fornito in Trasfigurazione, tuttavia non aveva avuto intenzione di darle tregua.

Il peggio, in ogni caso, era venuto dopo. Mentre Alisia discuteva con Avery riguardo a cosa fosse poco carino e cosa no, il professor Flitwick aveva chiesto a Peter di far fluttuare il proprio baule in miniatura dal fondo della classe fino alla cattedra.

Ora: c'erano tante cose che il giovane Pettigrew poteva fare bene, ma questa bravura non si estendeva a Incantesimi. Proprio come Alisia, pareva incapace di capire pienamente la materia, venendo rimproverato dall'insegnante almeno una volta a lezione. Quell'incantesimo in particolare, poi, era una condanna per lui, poiché sfuggiva totalmente al suo controllo, e capitava spesso che mandasse il baule a sbattere sul pavimento o – peggio – sul soffitto. Fu proprio per questo che, dopo aver mandato Avery a quel paese e aver notato la goffaggine di Peter, Alisia non si stupì di vedersi volare il baule dritto in faccia.

«Pettigrew, per Merlino! Che cos'hai fatto?» squittì allarmato il professor Flitwick, che abbandonò una spaesata Mary Macdonald per correre in soccorso di Alisia.

Il dolore, accompagnato dal sangue che le colava giù per il mento, fece pensare ad Alisia che porre fine alla vita di Peter strangolandolo sarebbe stata un'ottima idea.

«Oh, per l'amor di Circe... ti ha rotto il naso?» borbottò Flitwick. Indicò Avery con la bacchetta. «Per cortesia, accompagnala in infermeria. Pettigrew, cinque punti in meno a Serpeverde! Cosa devo fare con te?»

Peter si fece piccolo piccolo.

Mentre Avery l'aiutava ad alzarsi, Alisia sentì Sirius dire: «Cos'altro ci si poteva aspettare da quell'idiota?»

Una volta fuori dall'aula, Avery commentò: «Ti piace finire in infermeria, eh?»

«Certo, altrimenti perché mi farei sfregiare?» rispose Alisia con irritato sarcasmo. Nel parlare, un filo di sangue le finì in bocca, e la nausea la fece tossire violentemente.

Troppo violentemente.

La foglia si strappò.

Alisia si sentì sbiancare. Avery la guardò confuso, notando la sua espressione e l'ulteriore pallore, ma non aggiunse altro e si limitò a fare il proprio dovere, portandola da Madama Pomfrey. Mentre l'infermiera le prestava soccorso, Avery rimase a fissarla per tutto il tempo, le mani nelle tasche, l'espressione assente. Tecnicamente sarebbe dovuto tornare in classe, ma era probabile non avesse voglia di farlo e, sebbene ad Alisia non fregasse un accidente delle sue intenzioni, si domandò se al ragazzo piacesse poco Incantesimi.

Già, meglio pensare ai gusti di Avery invece che alla foglia di Mandragola persa per sempre.

Madama Pomfrey riuscì a sistemarle il naso con pochi colpi di bacchetta e, quando Alisia le chiese se fosse ancora dritto, l'infermiera abbozzò un sorriso, rassicurandola che fosse anche meglio di prima.

Buono a sapersi.

Approfittando dalla rara gentilezza di Madama Pomfrey, Alisia si ripulì dal sangue e si fece anche insegnare un incantesimo per farlo sparire dai vestiti. Lasciò l'infermeria assieme a Avery una ventina di minuti dopo, demoralizzata.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora