CAPITOLO 74 - Estate 1977 [Prigioni & Confessioni] 🔴

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«You are the last secret that I wanna keep
You are the first name on my lips when I speak
Tired of this game of hide and seek
If we play by the rules, you know we'll never be free

The rumors are blinding
The lights are so loud
We're choking on whispers
And they're drowning us out
Are we lost in the daylight, in the shadows we found?
We're disappearing, no one can hear us
No one can get to us now

What we do in the dark, do in the dark.»

(In the Dark – Alice Kristiansen)


25 luglio 1977

James

Ciò che James aveva detto a Sirius il primo giorno in Italia si era rivelato presto vero: una volta ambientati e presa confidenza con la zona, le varie coppie avevano finito con l’appartarsi in cerca di un po’ di privacy, costringendo lui e Lily a una compagnia imbarazzata.

Erano seduti sui gradini del portico a bere della Burrobirra ghiacciata e nel cielo che li sovrastava c’era un tumulto di luci bianche sfolgoranti e una luna in procinto di mostrarsi completamente – un meraviglioso spettacolo per loro, un incubo per Remus.

James la stava fissando chiedendosi se parlando troppo avrebbe annoiato Lily. Non era solito porsi quesiti codardi, eppure aveva come l’impressione che parlare con lei fosse simile a tentare di volare con una scopa difettosa: si rischiava di sbandare e finire dritti contro i tre anelli.

Per contro, Lily pareva in uno stato di silenzio auto imposto, come se d’improvviso avesse perso la sua solita parlantina; che fosse tristemente dovuto a quanto accadutole in quei mesi era fin troppo palese, benché avesse tentato in ogni modo di mascherarlo, improvvisando allegria lì dove erano visibili le tracce di una profonda malinconia.

«Tra qualche giorno ci sarà la luna piena» mormorò Lily di punto in bianco, rigirandosi il bicchiere di Burrobirra tra le mani. I suoi occhi verdi erano puntati verso il satellite, quieti.

James si tirò indietro, posò la mano libera accanto a sé e scrutò il cielo tinto di nero. Non era così sciocco da pensare fosse un argomento tirato fuori a caso. «Tu sai, vero?» azzardò vago, per tastare il terreno.

Lily gli scoccò un’occhiata risoluta. «Sì. Remus.»

Avrebbe voluto chiedere se fosse stato Snape a dirle tutto, o se fosse giunta da sola a tale conclusione, ma non aveva intenzione di litigare per quell’idiota. Avevano trascorso anni a battibeccare per lui e, diamine, non l’avrebbe fatto ora che potevano definirsi quantomeno amici.

«Allora non c’è niente da spiegare. Immagino che tra qualche giorno dovremo dirlo solo a Marlene e Regulus.»

«Mary e Alisia lo sanno già?»

«Oh, sì. Alisia da anni. Mary da quando si è messa con Remus.»

Lily fissò l’interno del proprio bicchiere: era fatto d’ambra liquida e schiuma bianca. «Mi sembra incredibile. Lui era già… era già così, dal primo anno…»

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora