8 gennaio 1974
Aveva accettato il suo amore perché il freddo che la corrodeva era simile al gelo contenuto negli occhi azzurri di quel presuntuoso con cui aveva avuto a che fare per buona parte dell'infanzia. E ora, quell'amore stava crescendo dentro di lei senza far rumore.
Alphonse non era mai ruvido con lei. Assorbiva ogni suo gesto ricambiandolo con un'attenzione che trasmetteva sicurezza, dando mostra di un lato di sé che solo col tempo si era palesato. Allegro e goffo tra la folla, sicuro e appassionato con chi amava.
Accadeva quando erano soli – quando le sue labbra cercavano la sua bocca imprimendole sentimenti che non avrebbe potuto farsi scivolare di dosso nemmeno volendo; rendendola colpevole a ogni tocco, a causa di pensieri che non avrebbe mai avuto il coraggio di dire a voce alta, proprio lei che veniva considerata fredda e indifferente da chiunque la incrociasse.
Dorcas emise un gemito e gli cinse le braccia attorno al collo, premuta contro il muro di un corridoio deserto, chiedendosi perché non fosse in grado di confessare.
Ho paura di tutto questo – di non essere umana.
Ma lo tenne per sé, coprendosi di indifferenza.
9 gennaio 1974
Forse accadde perché Alisia si era stancata della propria neutralità. Forse perché, semplicemente, era stufa di vedere accadere quelle cose, stufa che nessuno dei presunti amici del giovane pozionista intervenisse.
Mulciber, Wilkes, Avery: finti amici, Purosangue opportunisti.
Alisia sollevò la bacchetta e fece inciampare James mentre cercava di affatturare Snape, impegnato a ricevere da Lily un regalo di fronte alle doppie porte della Sala Grande e del tutto ignaro degli scopi malevoli dei Malandrini.
Dorcas vide James caracollare a terra, gli occhiali di traverso e l'espressione confusa, mentre Sirius e Remus assistevano al tutto con le bocche spalancate e Snape si voltava irritato a guardarli.
Nervosa e molto, troppo stanca, Alisia conservò la bacchetta, salutò Dorcas e girò i tacchi, dirigendosi spedita verso il portone d'ingresso, in ritardo come i suoi compagni alla lezione di Cura di Creature Magiche della prima ora.
Quando Dorcas tornò a guadare i Malandrini, vide che Sirius stava aiutando James ad alzarsi, tanto immusonito da non saperlo nascondere e con gli occhi curiosamente piantati sul punto in cui poco prima Alisia stazionava.
«Io credo che sia il caso di lasciar perdere» azzardò Remus, divertito, quando anche Lily li notò.
«Si può sapere, per Circe, chi è stato?» esclamò James, guardandosi attorno furibondo.
Sirius serrò la mascella; decise di coprirla perché aveva visto tutto, era ovvio. «Meglio che tu non lo sappia, amico.»
Ridendo, Dorcas andò da Alphonse, che l'aspettava per andare a Pozioni, pensando che una volta tanto giustizia era stata fatta.
STAI LEGGENDO
Looking too closely [Libro I - The Lovers]
FanfictionLa Morte propone a una donna Babbana di rinascere negli anni Sessanta in una famiglia magica, dandole delle limitazioni e un unico avviso: Lily Evans è destinata a morire. Fa la stessa proposta a un Sirius Black in attesa nel limbo dopo aver attrave...