[27] Bugie

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Ella's pov

Ero con Zach in tribunale, sapevo benissimo quanto fosse teso e avevo passato la serata a ricordargli che dovesse mantenere la calma e dire solamente la verità. Doveva semplicemente riposarsi, poi sarebbe toccato a me, poi sarebbe tutto finito.

Eravamo stati due stronzi molto di meno rispetto agli altri, avevamo colpe minori, almeno così davanti al giudice, anche se moralmente ci sentivamo a terra.

"Io non parlo sempre con le persone. Non ho un temperamento... drammatico. Ho imparato in fretta a non smuovere le acque. A stare al mio posto" disse lui iniziando, lo vedevo che cercasse il mio sguardo, ero seduta fra il pubblico e abbastanza vicino a sua madre.

"Davanti a questi atti di bullismo tu ti senti obbligato a partecipare?" domanda scontata, Zach non era mai stato un bullo e aveva sempre protetto i più deboli, quasi sempre.

"Si, signore".

"Che tipo di bullismo avevi?".

"Beh a volte sono cose evidenti, a volte no. A volte un ragazzo viene malmenato. Il più delle volte, però... Sono le cose che la gente dice. Soprattutto dagli atleti" disse lui.

"Ma, che genere di cose?".

"Ecco noi, ci vantiamo di quello che facciamo con le ragazze, cose sessuali. Anche se non sono vere. A volte la voce si diffonde, ma ho smesso da quando ho trovato la mia attuale fidanzata" disse lui osservandomi e annuii, eravamo amici prima di essere fidanzati, sentivo quei discorsi. Sicuramente Monty e Justin l'avevano fatto su di me, ovunque fosse Justin in quel momento.

"Chi dice queste cose?".

"Molti ragazzi" disse lui, era ovvio, non avrebbe mai detto i nomi, l'avvocato era dei Walker.

"Per quanto ne sai, nessuno, Mrs Bradley oppure qualche altro insegnate fece qualcosa dopo la lettura di quel biglietto anonimo?" chiese l'avvocato dei Baker.

"Non che io sappia".

"Un biglietto che dimostra un possibile suicido viene letto pubblicamente davanti a tutti e nessuno dei professori parla?".

"Obiezione. Ha già risposto".

"Accolta".

"Non ho altre domande, Vostro Onore" restavo con gli occhi su Zach, non sarebbe durato ancora tantissimo.

"Zach, è vero o non è vero, che Hannah si rivolse a te per parlarti dei tuoi sentimenti?".

"Si, è vero" disse lui.

"Non ti ha anche scritto una lettera?".

"È vero, mi ha scritto una lettera in cui spiegava... Quanto si sentiva triste per tutto e spesso molto sola".

"Tu non l'avevi detto a nessuno alla Liberty che Hannah ti avesse scritto una lettera in cui diceva quanto si sentiva sola?" domandò l'avvocato della scuola, perché Zach aveva paura a rispondere?.

"Non era semplice".

"È vero o no che l'hai contattata dopo la scuola? L'estate del secondo anno, dopo il biglietto. Hai avuto contatti con lei?" lui disse di sì, rimasi molto stupita, ma perché non mi aveva detto nulla?.

"L'hai vista più di una volta quella estate?".

"Si, era una estate noiosa, erano partiti quasi tutti. Sono andato a vedere molti film, poi abbiamo iniziato a vederci spesso, anche a casa sua... Che io sappia i suoi genitori, non l'hanno mai scoperto".

"Non hai mai raccontato a nessuno che passavi del tempo con Hannah, vero?" Zach mi guardò, ero molto delusa da lui, io gli avevo detto tutto e lui aveva omesso una grossa parte di lui.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora