[28] Scuse

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Zach's pov

L'avevo vista scappare via, non volevo parlare di quello successo con Hannah, semplicemente perché era stata una bella parte della mia vita, ma quella storia non aveva nulla a che fare con Ella.

Ella l'amavo davvero, con Hannah abbiamo perso entrambi la verginità, ma non era l'amore che avevo con Ella. Non volevo perderla così, dovevo farmi venire un'idea.

Evitai mia madre e andai a scuola, Ella non sarebbe venuta, la conoscevo, ma tutti avrebbero saputo della notizia e potevo immaginare le reazione di tutti, immaginavo Clay cosa mi avrebbe detto per Ella.

Osservai il posto vuoto vicino a me in auto, non c'ero abituato. Prima di scendere presi il telefono scrivendole un messaggio "Ella, mi dispiace, possiamo parlare? Passo da te questa sera. Sei la persona più importante della mia vita e domani hai il processo, voglio starti vicino".

Non mi rispose, lasciò il visualizzato. Sospirai entrando dentro la scuola, andai dritto nello spogliatoio dove vidi ridere quasi tutti. Perfetto, Ella mi odiava e loro mi prendevano in giro.

Aprii l'armadietto e trovai al suo interno una mutandina da donna sporca come se fosse sangue e con su scritto "Hannah".

"Ma che cazzo!" dissi prima di vedere Bryce e Monty.

"Scusa, che succede, Dempsey? Credevamo fossi nel club dei non più vergini da solo qualche mese, invece da quasi un anno e ce lo nascondi?" sospirai, ma non sapevo stare calmo, assolutamente.

"Che cazzo, Bryce!" dissi spingendolo quasi per terra, ero più forte di lui e lo sapeva bene.

"Cazzo ma sei coglione? Cos'hai nella testa?" disse lui spingendomi a sua volta.

"Ehi! Siete della stessa squadra" disse il coach fermandoci.

"Cosa vi prende?".

"Niente, coach" disse Monty.

"Se non è niente, non voglio comportamenti del genere. Neanche fuori dallo spogliatoio, chiaro? Vale per tutti, ok? Non mi interessa chi siete o cosa fate, ma quando mettete piede qui siete dei Liberty Tigers, punto e basta" non dissi nulla e tornai a cambiarmi prima di avvicinarmi a Monty.

"Ascolta, molto bene, se vengo a scoprire che due anni fa hai fatto una cosa simile dopo esserti preso la verginità di Ella, ti gonfio di botte, intesi?" chiesi prendendolo per la maglia, nessuno osava chiamare il coach.

"Si, ma non ti ha mollato?" chiese lui ridendo.

"A differenza tua, io tengo a lei, quindi me la saprò riprendere. Perché dovete capire che le donne non sono oggetti, ma persone. Ella é la mia persona".

Mi allontanai da lui e nessuno mi rivolse la parola, non era una bella giornata e non vedevo l'ora di presentarmi da Ella la sera, dovevamo chiarire e le dovevo chiedere scusa in qualsiasi modo. Era importante per me e non potevo perderla.

"Che cazzo hai fatto?" mi voltai, era Clay nel parcheggio dietro di me, ero abbastanza sicuro che mi dovesse parlare di Ella.

"Perché hai detto quelle cose? Hai solo peggiorato la situazione per lei".

"Non volevo. Clay, giuro su Dio, non mento. Non le mentirò mai più" dissi io, sembrava davvero furioso per sua sorella.

"Grazie, è morta da mesi. Perché non lo sapeva nessuno?" cosa? Cioè stava parlando di Hannah e non di Ella?.

"L'estate scorsa non c'eri" dissi semplicemente.

"Non era sulla tua cassetta".

"C'era tutto sulla tua?" domandai io.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora