Ero in camera mia tranquilla quando mia madre entrò chiamandomi e dicendomi di raggiungerla con Justin nella loro stanza, io ci andai quando Clay rientrò con papà.
"Ero solo andato a correre".
"L'ho trovato al molo sta volta" disse mio padre, non era la prima volta che lo seguivano.
"Non mi ero reso conto dell'ora, tutto qui. E... Come hai fatto a trovarmi?" chiese lui.
"Clay, la settimana scorsa vai fuori a correre e finisci davanti alla casa di Bryce e adesso nel posto dove è stato ucciso?" chiese mia madre, era strano, davvero.
"È successo per caso. Ho continuato a correre e non ho sentito il telefono perché stavo... Pensando, tutto qua".
"Beh vi avevamo detto che avremmo fatto a tutti e tre dei test antidroga, durante il periodo di prova di Justin, e... Direi che è arrivato il momento di farli" disse mia madre.
"Cioè adesso?" chiese Justin.
"In questo momento?" domandai io.
"Esatto, adesso, avete un problema?" chiese lei.
"No" dicemmo entrambi.
"Che cavolo, state esagerando".
"Vogliamo solo essere certi che va tutto bene" disse mio padre.
"Se vi fidate, non fate questi test" dissi io.
"Perché? Forse con tuo fratello e il tuo ragazzo a quella festa al college hai fumato erba?" mi chiese mio padre.
"Oh mio Dio, la portiamo avanti a vita?" chiesi io.
"Basta, comincia Clay" disse mia madre dandogli un barattolo e poi andai io.
"Lo devi centrare" mi disse Justin.
"Simpatico, sii donna e prova a farlo, poi ne riparliamo" dissi io andando in bagno e facendolo, per ultimo Justin e poi aspettammo. Uno positivo e due negativi.
"Il test deve essere scaduto" disse Clay, era il suo positivo, spiegava il suo comportamento strano.
"No, non è scaduto".
"Allora uno di loro due ha scambiato i campioni" disse Clay.
"Stai dicendo sul serio? E come avrei fatto?" chiese Justin.
"Non lo so. Tu sai come fare".
"Che senso avrebbe?".
"Sono andato a tutte le riunioni. Ho fatto i colloqui. Non mi faccio, lo so bene" disse lui.
"Ha ragione, non si è mai più fatto" dissi io, lo sapevo bene.
"Allora sei tu".
"Ma secondo te mi faccio di droga?" domandai io.
"Cosa ne so cosa fai con Zach?" mi disse lui.
"Non di droga" dissi io.
"Lo facevi" disse lui, l'avrei voluto ammazzare.
"Che cosa?" chiese mia madre.
"Oh mio Dio Clay, tre canne quando stavo con Monty e ho fumato a casa di Bryce forse due volte al secondo anno. Tre e due anni fa, neanche ci sono più Monty e Bryce!" dissi praticamente urlando, non ci potevo credere, a me poi, che neanche mi piaceva la droga.
"Per la cronaca, ha fatto un tiro e ha vomitato perché le faceva schifo la marijuana, fidati, c'ero" disse Justin.
"Allora... Justin, sei stato nel tuo quartiere la settimana scorsa?" chiese mio padre.
"E tu perché vai sempre in collina di notte?" domandò mia madre e noi due guardammo Clay, ma si era messo a fare la spia.
"È possibile".
"Si ci vado".
"Perché?" chiesero i nostri genitori.
"Non per comprare droga" dicemmo entrambi.
"Perché?" nessuno dei due parlò.
"Se è così che volete metterla, allora, siete tutti e tre in punizione. Finché uno di voi non ci dice perché questo è positivo, nessuno esce di casa se non per andare a scuola e niente Zach" disse mia madre e uscirono.
"Ma che cazzo fate?" chiese Clay.
"Vaffanculo. Sono pulito".
"Siamo in due".
"Che ci facevate là?".
"Diccelo tu Clay, ci segui?" chiesi io urlando.
"Non vi seguo".
"Allora come cazzo lo sanno? Dormivano quando sono uscito e quando sono rientrato..." disse Justin e Clay disse che fosse colpa dei telefoni, ma non gli credevo.
"Non è colpa dei telefoni, non abbiamo due anni che ci controllano, tu fai delle stronzate".
"Perché eri in collina? Un posto isolato?".
"Perché però il tuo è positivo?" chiesi io e ci mandò a quel paese.
"Dormo con Ella" disse Justin chiudendo la porta di camera mia ed entrammo dentro e ci sdraiamo sul letto.
"Io non mi faccio" mi disse lui piangendo.
"Mio Dio, Justin, lo so bene" dissi io dandogli dei fazzoletti.
"I tuoi non ci credono... Se mi rimandassero alla clinica... Io..." gli presi le mani.
"Non accadrà, perché... Perché gli dirò che sono io per salvare te. Va bene? Ma mi dici che ci facevi al vecchio quartiere?" chiesi io.
"Mia madre è tornata e mi chiede dei soldi, è comunque mia madre e voglio vederla a volte..." disse lui, io lo strinsi.
"Fai bene, anche se...".
"Si, non mi vuole bene. Se i tuoi però mi credono colpevole... Nessuno si fida mai di me" disse lui piangendo ed io lo strinsi.
"Mi fido io di te, so che stai migliorando... Ehi, non voglio vederti piangere, va bene? Assolutamente, non te lo meriti. Ci sono io per te, sempre" gli dissi.
"Davvero?".
"Si, sei mio fratello" gli dissi e lui sorrise.
"Non credevo che me lo dicessi mai".
"Sei mio fratello, lo sei. Forse lo sei sempre stato, sempre... Quindi, buonanotte, fratellino" dissi io spegnendo la luce, mi fidavo di Justin, sempre.
Spazio autrice:
Justin e Ella sono bellissimi, è ovvio che siano sempre stati migliori amici😭.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.
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LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey
FanfictionAlla Liberty High School, Ella Jensen non aveva mai avuto fin troppi problemi per stare vivendo un'adolescenza normale. Amicizia, amore, litigi, incomprensione, le solite emozioni di qualsiasi adolescente, Ella le provava a pieno durante il suo peri...