Scattò l'allarme di probabile aggressione a scuola e così dovetti trovare una sistemazione per chiudere la porta della classe dove ero, da solo insieme a Winston. Queste cose non succedono nelle scuole normali.
"Ma che palle" dissi io mettendo un'altra sedia e Winston uscì dalla camera oscura chiedendomi cosa stessi facendo.
"Codice rosso. Cecchino. Non hai sentito gli annunci?" gli chiesi.
"No, ero nella camera oscura e avevo le cuffie" disse lui ed io mi sedetti, saremmo morti, benissimo.
"Allora, aspettiamo di morire?" chiesi io prendendo le pillole con la wodka.
"Le mandi giù con la wodka?".
"Si sente l'odore da qui" mi disse lui, non mi importava.
"Senti, facci tu in giro con un braccio rotto e un ginocchio a puttane dopo aver visto la tua ragazza quasi morta vicino a te" dissi osservandolo.
"Se giudichi, ti chiudo a chiave dentro il tuo buco" dissi io.
"No, io... Non ti giudico" disse lui e presi il telefono.
"Faccio forse l'ultima chiamata della mia vita" dissi io chiamando Ella che rispose.
"Zach, che succede?".
"Stavi dormendo?".
"Si, dimmi".
"C'è codice rosso, uomo armato, sono chiuso in una stanza con Winston... Se dovesse succedere qualcosa... Sei la persona più importante della mia vita, ti amo" le dissi quasi piangendo.
"Non succederà nulla, Zach. Ti amo anche io amore, lo sai, sei la mia persona".
"E tu la mia... Va bene? Fai la brava, ci sentiamo dopo se sono vivo, ti amo, ti amo".
"Ti amo, bacio".
"Bacio" dissi mettendo giù e Winston mi guardò.
"Ora ti va qualcosa che ti allevia il dolore sentimentale e fisico?" disse lui tirando fuori quello che sembrava della droga, andava bene.
"Scusa, ma non funziona" dissi io dopo essermi mangiato qualsiasi cosa dopo quelle pastiglie di Winston.
"Mi aspettavo sostanze di prima qualità da uno che arriva dalla Hillcrest".
"Tu, ti sei mangiato tutti la scorta di snack e anche tutto il mio pranzo. Quindi sei fatto" mi disse Winston e scossi la testa.
"No, parli con uno che è stato fuori per metà del semestre con la sua ragazza come lui. Io capisco quando sono..." scoppiai a ridere con lui.
"Allora? Come mai siete sempre fuori? Anzi, con Ella non è qui, perché tu sei sempre fuori?" mi chiese, per tanti motivi.
"La scuola fa schifo. Le persone fanno schifo" dissi io.
"I tuoi amici fanno schifo. L'ho capito dopo il campeggio" mi disse lui.
"Quello successo con Alex?".
"Sai qualcosa?".
"Si".
"Beh allora ne riparliamo quando mettiamo che Ella ti molli senza motivo, non ti guarderà più in faccia e ti odia a morte" disse lui.
"L'ha già fatto una volta, beh con motivo, ma tu non fare finta di non sapere. Nessuno potrebbe mai credere che ti frega un cazzo di Alex" dissi io, sapeva tutto probabilmente.
"Invece mi frega. Tantissimo. Non lo stavo prendendo in giro, ero innamorato e lo sono ancora, dovresti sapere cosa vuol dire amare".
"Ah si? Cosa ami di lui?" dissi io.
"Non lo so, è una persona meravigliosa".
"Già" dissi io.
"Aspetta, anche tu sei innamorato di lui?".
"Cosa? No, ma anche io amo una persona meravigliosa... La donna della mia vita, ne sono certo, ci penso spesso sai? A un futuro, con me e Ella, qualche bambino... Ma parlando di Alex, gli voglio bene" dissi.
"Alex è davvero una bella persona. Lui non mi giudica mai" dissi.
"Hai fatto delle cazzate? Tipo?" chiese e vidi qualcuno passare davanti alla porta e mi abbassai.
"Oh, merda" ci nascondemmo sotto al tavolo, avevo paura, tantissimo.
"Non è per finta" dissi chiudendo gli occhi, avevo paura a morte.
"Sono sopravvissuto a un incidente per questo? La morte gioca con me, è solo questione di tempo, lo so" dissi io terrorizzato, non potevo morire, non potevo lasciare Ella.
"Senza offesa Winston, sei meglio di quanto pensassi, ma... Vorrei morire al massimo vicino alla mia famiglia o a Ella, non con te" dissi io.
"Neanche io lo voglio" sentimmo altri spari e mi spaventai a morte, avevo paura.
"Senti, se io morissi e tu sopravvivessi, diresti una cosa da parte mia ad Alex?" mi chiese lui.
"Che è il primo ragazzo che ho davvero amato".
"Ok, prometto" dissi io.
"Tu mi prometti che se non ci sono più... Ti possa prendere cura di Ella? Non chiedo molto, solo che lei deve stare bene e dille che la amo. A lei e alla mia sorellina".
"Prometto" mi disse Winston.
"Ho picchiato io Bryce" dissi poi a lui, tanto sembravamo in punto di morte e Ella ormai l'avevo salutata.
"Cosa?".
"La sera in cui è morto, l'ho pestato".
"L'hai ucciso?".
"No, ma sto ancora di merda. Magari sarebbe vivo se non fosse per me, io l'ho fatto perché stava per violentare la mia ragazza, e lo rifarei ma... Forse fermandomi prima" dissi io, quello mi tormentava e mi tormentava che Ella spesso mi dicesse "è colpa mia", perché senza di lei non l'avrei pestato, ma così non era.
"Se muoio, dì anche alla signora Walker che mi dispiace. Oltre al resto" dissi e lui annuì, io guardai il blocco schermo con me e Ella, se dovevo morire, volevo vedere lei come ultima persona.
L'isolamento finì, era solo una esercitazione ed io avevo detto quasi tutto a Winston, questa scuola non era normale.
"A proposito quello che ti ho detto prima. Insomma, ero un po' fuori".
"E anche se non hai ucciso Bryce, non vuoi diventare quello che l'ha pestato prima di morire".
"Si, esatto".
"Tranquillo. So tenere un segreto".
"Grazie" gli dissi.
"Però c'è una cosa, se sai per certo che tu non l'hai ucciso, chi l'ha fatto? Ella?".
"Era con me e siamo andati via insieme, no" dissi io.
"Però, sai per certo che voi due non siete stati, quindi sai chi è stato, sbaglio?" disse lui e non risposi.
Usciamo e sentimmo Clay urlare come al solito ultimamente, non stava bene.
"Lei ci sta facendo fuori! Ci sta uccidendo. Spari e porte braccate, per cosa? Perché almeno saremo pronti a morire e avremo paura di vivere? Sappiamo già come ci si sente, ci spaventare a morte tutti i giorni. Tutti i giorni" aveva ragione.
"Siamo solo dei ragazzi, ma non ci fate vivere in pace. Perché tutti quanti crepiamo, lasciateci vivere".
"Quello che vogliamo fare. Lo scopo di questa mattinata".
"No, il vostro scopo era fissare le regole o cazzate simili. Perché sa la novità? Noi non siamo al sicuro" si mise a litigare anche con il poliziotto.
"Chi sei tu? Chi cazzo sei?" gli prese la pistola e mi spaventai, fuori controllo.
Un poliziotto lo buttò a terra, alla fine gli diedero una manganellata e lo portarono via in ambulanza. Non era il modo per risolvere le cose, assolutamente.
Spazio autrice:
Ha ragione Zach, nelle scuole normali non accadono queste cose🫠.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.
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LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey
FanfictionAlla Liberty High School, Ella Jensen non aveva mai avuto fin troppi problemi per stare vivendo un'adolescenza normale. Amicizia, amore, litigi, incomprensione, le solite emozioni di qualsiasi adolescente, Ella le provava a pieno durante il suo peri...