[82] Pensieri negativi

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Ci comunicarono che per il funerale ci sarebbe voluto un po' più di tempo per comprendere meglio la malattia di Justin e i miei genitori avevano dato una settimana, una settimana.

Stavo dormendo, a volte ci riuscivo, non mi avevano ancora mandato a scuola a differenza di Clay che voleva andare. Così al mattino mi alzai per bere solo uno yogurt, non mangiavo quasi più.

"Cosa cazzo ti salta in testa?".

"Oh, merda!" dissi io, c'era Justin seduto sul letto che era suo vestito con la felpa della Liberty, come avevamo deciso di farlo vestire per andare nella bara.

"Non mi hai risposto".

"Bene, sono pazza, vedo i fantasmi".

"Non sono un fantasma, semplicemente sono nella tua mente, non so come funzioni..." lo guardai, mi avvicinai per toccarlo e si spostò.

"Non mi puoi toccare Ella, sono morto, va bene, ma i miracoli ancora no".

"Allora perché ti vedo? Cioè sto parlando da sola? Sono pazza" dissi io.

"Cosa diavolo vuoi fare?" mi chiese ed io mi sedetti sul letto di Clay.

"Nulla" dissi io.

"Nulla? Sono nella tua mente, stai programmando di ammazzarti" restai col fiato sospeso.

Justin, o il suo fantasma, aveva ragione. Avevo pensato a quello, quel quaderno era l'inizio di un pensiero che avevo da mesi, ma dopo quello successo a Justin credevo che fosse meglio per tutti se sparissi. Insomma, anche per Zach, l'avevo rovinato.

"No" dissi io.

"Uhm... Hai fatto una lista con le persone che vuoi ringraziare con una lettera".

"Ma mi segui anche in bagno?" gli chiesi.

"Ti sono in testa Ella, so quello che pensi. Non farlo, non devi raggiungermi ora" mi disse lui ed io alzai le spalle.

"Non è per venire da te, anche se sei morto da due giorni, è perché combino solo casini qui. Se me ne andassi, nessuno soffrirebbe" dissi io.

"Nessuno? Tua madre, tuo padre, Zach, Jessica, Clay... Tutti" mi disse Justin, alzai le spalle.

"No, io gli porto solo guai e si renderanno conto che senza di me staranno solo meglio. Semplice, ho creato casini Justin" dissi io quasi piangendo, ancora pensavo che fosse colpa mia di tutto.

"Perché sono morto? Ella non è per te".

"Si, se lo avessi detto, magari potevi guarire. O se quando fossi scomparso mi fossi fatta tutta Evergreen a piedi... È colpa mia" dissi io piangendo.

"No, assolutamente" mi disse lui.

"Pensala come vuoi, io devo pensare a cosa fare" dissi uscendo di casa, magari così non mi seguiva.

Non sapevo bene come fare, era un pensiero però più forte degli altri anche se non mi piaceva. Non lo sapeva nessuno, ero sempre "normale" anche quando veniva Zach da me semplicemente per stare a letto a vedere un film abbracciati. Ero Ella, ma ero solo un po' più spenta all'apparenza, nonostante fossi veramente un buco nero.

"Uhm... Direi che prima devo comprare delle lettere carine per scriverci sopra e...".

"Dalle quattordici cassette alle quattordici lettere? Sembra il sequel di un film" feci un salto allucinante, merda, non solo Justin, anche Hannah.

"Oh merda, anche tu" dissi io.

"Justin non bastava, ti vuoi fermare?".

"Da chi viene la predica?" dissi io guardandola, ma come fosse possibile che io vedessi così tante persone morte?.

"Hai ragione... Ma, vedi... Se tornassi indietro, non lo farei, perché. Sono io che ho creato casini a voi, un po' lo volevo, c'eravamo anche lasciate male Ella, ma non volevo arrivare a questo" mi disse lei ed io non risposi continuando a guidare.

"È colpa mia se sei morta".

"No, Ella, no".

"Direi di sì, Hannah. Ci sono quattordici cassette" dissi.

"Bryce mi ha ucciso, non tu, non voi altri. Si, alcuni mi hanno fatto più male, ma tu eri solo un collegamento... Cavolo, si, ci siamo state male, ma nessuna delle due rinnega l'altra" disse lei ed io sospirai.

"Guarda che la scrivo pure a te la lettera e te la porto alla tomba" dissi io e lei annuì.

"Ho letto l'elenco. Mamma, papà, Clay, Jessica, Zach, Jeff, Hannah, Bryce, Monty e Justin".

"Io sto impazzendo".

"È un bene, così non ti tagli come me".

"Non sto pensando a tagliarmi, fa troppo male" dissi io continuando a guidare, ci stavo pensando da mesi, non era stato fatto alla leggera.

"Lo so, sei arrivata alla conclusione di buttarti giù da un ponte. Credi che soffri di meno".

"Impatto come il cemento, non sento neanche di affogare" dissi io.

"Ella, per favore... Non puoi fare questa cosa... Hai un sacco di persone che ti vogliono bene e pensa a tua mamma e tuo papà, a Zach, a tutti..." come se non lo facessi.

Sapevo bene che sarebbero morti nel vedermi morta, che Zach l'avrei condannato a una vita dietro l'alcol e anche Clay, che mamma e papà si sarebbero dati la colpa per sempre; ma poi avrebbero capito, che non avevano più casini, perché io li portavo e io sarei stata morta.

"Buongiorno, posso avere per favore dodici lettere come quelle" il commesso annuì passandomele e vendendomi anche i francobolli e le buste.

"Strano comprare lettere".

"Abbiamo parenti lontani e ci piace comunicare così" dissi io mentendo, presi le lettere, le avrei scritte in settimana senza molta fretta.

Il funerale di Justin era sabato, avevo calcolato tutto, dopo saremmo andati da Monet, lì sarebbe successo. Avrei lasciato le lettere e poi sarei andata via in macchina, sarei andata al ponte, quello proprio famoso per i suicidi e dove Bryce si vedeva con Hannah. Da sola, avrei raggiunto Justin, avrei lasciato la vita altrui senza casini.

"Ciao" mi disse Zach presentandosi come sempre in camera mia, stava male anche lui, lo sapevo.

"Perché la pizza?".

"Perché con tua mamma ho promesso che te l'avrei fatta mangiare, dai" si sedette sul letto e lo baciai, mi sarebbe mancato baciare le sue labbra.

"Non ho fame" gli dissi, ero dimagrita infatti.

"Uhm, mangiamo quello che vuoi" mi disse lui sedendosi dietro di me e appoggiandosi ai cuscini mentre iniziammo a mangiare. Cioè, più lui di me.

"Visto? Una fetta l'hai finita, sei bravissima" gli sorrisi baciandolo e mi feci accarezzare i capelli come sempre.

"Lo so che soffri, Ella, io ci sono".

"Lo so che anche tu stai male" dissi io.

"Si, ma tu sei proprio a pezzi. Mi ha detto tuo papà che non vuoi tenere il discorso al funerale".

"So che sbaglio" come sempre d'altronde, ma poco dopo il funerale, avrei rivisto Justin.

"No, se non te la senti... Non devi tenerlo. Capito? Justin è fiero di te lo stesso, lo sarà per sempre" speravo che fosse così, ma lo avrei scoperto poco dopo.

Spazio autrice:
Come avevo annunciato, Ella non sta bene e sta pensando a un gesto estremo. Stiamo arrivando alla fine, di tutto quanto, ma non vi farò spoiler🤞🏻.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora