[42] La ragazza nuova

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Ella's pov

Il lunedì dopo quella maledetta festa, stavamo facendo colazione tutti insieme come al solito con anche Justin, quando venne fuori la storia della sparatoria.

"Si, è stato un gran casino".

"Però, almeno voi state bene" disse mia madre.

"Sembra che la reazione sia stata un po' esagerata" disse mio padre ed annuii continuando a mangiare.

"Ok, ecco qui, Justin. L'assistente sociale ti vedrà qualche volta, compileranno i documenti e poi fisserà un'udienza per la custodia. Una volta che sarà tutto apposto e avranno confermato di non poter più contattare tua madre" disse mia madre a Justin.

"Ok, ho capito" disse Justin.

"Ehi, penso che dovremmo fare posto nell'officina per fare una stanza" disse mio padre.

"Per Justin? Lo prendiamo con noi, dopodiché lo spediamo fuori di casa?" chiese mia madre.

"Per tutti e tre. Stanno per fare l'ultimo anno, serve spazio. Farò fare due camere, la singola va a Ella ovviamente... Eviterei di vedere ancora Dempsey nudo vicino a te" mi strozzai.

"Ma bussare non si usa?" domandai io diventando rossa, prima mamma, ora pure papà. Benissimo.

Jessica mi aveva convinto ad unirmi al consiglio studentesco, dopo le cheerleader era un piccolo passo per restare più o meno popolare, per quanto mi importasse più. In quel momento, stava discutendo con Courtney.

"Il preside Bolan ci chiede di fare qualcosa" ribadì Courtney.

"No, sta cercando una scusa per celebrare di nuovo gli atleti".

"È stato un periodo difficile per tutta la scuola" disse Courtney.

"Per alcune persone più di altre, in realtà" ribadii io, tipo per Jessica oppure Alex era stato più difficile che per me.

"Alla luce dei pesanti accadimenti, il preside chiede di farsi venire qualche idea per aumentare...".

"Ti prego, è una presa per il culo, lo sai Courtney" disse Jessica, le davo pienamente ragione.

"Possiamo evitare le parolacce nel verbale?".

"Ecco, non stavo prendendo appunti, però... Ok" sospirai, erano uno più stupido dell'altro.

"Come si fa anche solo a parlare di unità? Questo è un modo che l'istituzione usa per farci stare zitti e buoni e non bruciare più nessun campo da baseball. Non serve spirito di gruppo, servono dei cambiamenti" disse lei.

"Ha ragione!" urlai io.

"Scusa, il tuo fidanzato non è un atleta?".

"E allora? Non sono per niente pro agli atleti coglioni" dissi io sorridendo.

"Va bene, calma" disse Courtney.

"Non ne possiamo più, tutti siamo arrabbiati e gli atleti sono il problema" dissi io osservando Jessica che mi sorrise, non ci parlavamo dalla litigata avvenuta per Tyler il giorno prima.

"Siete due cheerleader".

"Eravamo" dissi io.

"Ragazzi, vi prego" disse Courtney.

"Ce l'hanno tutti con gli atleti".

"Perché gli atleti hanno più colpe di altri".

"Ragazzi!".

"Non siamo la causa di tutto, sono puttanate".

"Ah si? Ma stai zitto" dissi io voltandomi e nacque una grossa litigata fino a che Courtney non fece sbattere un libro.

"Ascolta Jessica, capisco benissimo quello che provi, chiaro? Soprattutto, visto il motivo per cui sono diventata presidentessa, l'espulsione di Marcus. Il sessista maiale e anche farabutto, ma detto questo... Il consiglio studentesco, non ha potere. E di norma, non combina quasi nulla e, come tutti, anche io sono qui per avere dei crediti. Vale anche per Ella, capisco, sei sua amica e la vuoi proteggere, ma se volete smuovere qualcosa... Presentatevi alle nuove elezioni" ci disse Courtney e Jessica si sedette.

"Solo per puntualizzare, non sono il suo cagnolino. La penso come lei, fidati, se non la penso come Jessica, glielo dico in faccia" dissi vedendo Jessica sedersi vicino a me mentre Courtney andò oltre.

"Penso che dovreste candidarvi" mi voltai con Jessica vedendo una ragazza mia vista parlarci.

"Soprattutto lei è pronta a esplodere, in senso buono. Anche se vedo in te una grossa capacità di dire sempre tutto" disse guardandomi, ma chi era?. Le sorrisi semplicemente ignorandola quando la incrociai con Jessica nei corridoi.

"Ehi!".

"Tu, ragazza nuova" dissi io avvicinandomi.

"Sono Ani, Ani Achola" ci disse lei.

"Perché secondo te sarei pronta a esplodere?".

"Scusa, non era una offesa. Neanche per la tua amica, a vedervi sembrate due con le palle" la guardai.

"Parli sempre così con chi non conosci?".

"Esatto. È un brutta abitudine che ho, visto che sono sempre quella nuova e non faccio la timida. Cerco chi mi piace e faccio amicizia. Potrei darvi una mano con la campagna, se vi va" guardai Jessica, ci mancava lei nel grosso casino.

"Vuoi darmi... Aspetta cosa?".

"Conosco altre come te... Mi piacerebbe aiutarti. Tu potresti darmi una mano a trovare questo laboratorio" disse Ani e presi il foglio.

"Ti piacciono i robot?".

"Si".

"Forte".

"È al fondo del corridoio principale" disse Jessica.

"Riunione strategica domani, dopo la scuola" dissi io, lei ci ringraziò e si allontanò.

"Ehi, che vuol dire, altre come me?".

"Che hanno il potere e sono pronte a usarlo" guardai Jessica, strana, ma simpatica a modo suo.

🚨🚨🚨🚨

Ero con Zach, lo aiutavo piano piano a camminare dopo la botta presa durante la rissa e tutto. Piano piano, un passo alla volta.

"La gamba si riprenderà, fidati" gli dissi camminando vicino a lui e pronta a prenderlo nel caso dovesse cadere, eravamo sul molo.

"Conosco quel fuoristrada, andiamo" disse Zach e ci avvicinammo, era il fuoristrada di Bryce. Era qui, quindi.

"Non sarà lontano. Chiamalo al telefono" gli dissi.

"Bryce, amico, sono io. Dove sei finito?" disse lui, stava lasciando un messaggio in segreteria, dove poteva essere finito? Che grandissimo casino.

Spazio autrice:
Ani ha conosciuto sia Jessica sia Ella, intanto Bryce non si trova da nessuna parte🤯.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora