[86] Felicità per 4

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Luglio 2025

"Fammi ben capire, fra tutti i posti del mondo, hanno scelto di vederci al Monet?" guardai Zach guidare la sua amata macchina come sempre mentre da San Diego tornavamo ad Evergreen.

"Ascolta, tanto dovevamo tornare lo stesso. Vuoi tenere ancora nascosto il fatto che ci sposiamo fra qualche anno solo perché sono incinta e adesso non possiamo?" chiesi facendolo ridere, lui guardò la mia pancia che probabilmente chiedeva pietà. Ero al sesto mese, non lo sapeva nessuno, ma erano due gemelli.

"Decisamente, ha ragione sua altezza, come sempre" disse lui baciandomi la mano e facendomi ridere, io e Zach eravamo rimasti insieme.

Al college andò tutto bene per entrambi e lavoravamo da un anno anno, io come psicologa in una scuola superiore, dove decisamente sapevo fare il mio lavoro e lui insegnava chitarra in un conservatorio ai bambini.

"Neanche Clay lo sa, neanche mamma e papà".

"Non credo che possa guardarmi male tuo padre, ho venticinque anni adesso" disse Zach.

"Non conosci papà Jensen, si" dissi io facendolo scoppiare a ridere, l'avevamo tenuto segreto perché entrambi volevamo vivercelo e soprattutto, dire i nomi, ma Zach aveva detto a sua mamma di andare a casa dei Jensen per mangiare tutti insieme prima della serata da Monet.

"Pensa che mia madre ancora mi chiama la sera per dirmi: Zach, ricordati di cambiarti le calze e le mutande. Neanche fossi un bambino".

"Guarda che per loro siamo fermi a sei anni, decisamente. Sono genitori, voglio vedere te, quando nasceranno" dissi io.

"Ma io sono papà Zach, sarò geloso solo della femmina e a te lascio il maschio" disse lui, non volevamo subito due gemelli, ma forse il destino ce li aveva donati.

"Sai chi si deve sposare?" dissi io.

"No, chi?".

"Chloe".

"Ma, brutta stronza, non mi ha detto nulla".

"Beh, perché è successo ieri, mi ha chiamato subito. Sono felice che abbia trovato qualcuno che la meriti" dissi io.

"Se lo merita una come lei... Decisamente, ora... Li fai svenire tutti con sta pancia" disse Zach, parcheggiò davanti alla mia vecchia casa dietro la macchina di Clay che era arrivato prima di noi.

Scesi coprendo la pancia con la borsa, nonostante si vedesse, entrammo in casa e loro vennero a salutarci subito tutti.

"Dobbiamo dirvi una cosa prima dei saluti... Ci sposeremo non entro Luglio 2027" disse Zach subito e vidi le loro facce.

"Se è per i soldi, vi possiamo aiutare" disse sua madre.

"Certo" disse la mia.

"No, è che così avremo due aiutanti al matrimonio" dissi io facendo vedere la pancia.

Per poco mia madre non svenne con mio padre, sorrisi alle loro reazioni mentre Clay fu il primo ad abbracciarmi con la sorella di Zach, ormai era grande anche lei.

"No, ma ce lo dovevate dire" disse mia madre sorridendo.

"Abbiamo preferito tenerlo per noi... Tanto saremo venuti" disse Zach, mentre sua madre lo strinse piangendo ed io sorrisi, non se lo aspettavano.

"Tesoro mio" disse mia madre e mi abbracciò con mio padre, ero cresciuta e finalmente stavo bene, era cambiato tutto ed ero felice.

Quando arrivai in soggiorno il mio sguardo si posò sempre e solo su quella foto: Justin, la nostra foto di famiglia con Justin. Spesso e volentieri parlavo con lui, sempre in quel modo strano di immaginarmelo vicino a me, chissà come doveva essere da adulto.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora