[39] La veglia

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Ella's pov

Avevano deciso di rendere omaggio ad Hannah con un funerale/commemorazione in chiesa il giorno dopo che la sentenza del giudice decidesse le sorti di Jessica, Bryce e Justin.

Non avevo mai amato i funerali, non li vedevo come un qualcosa di importante, l'avevo rivelato solo a Zach. Preferivo ricordare una persona morta durante la giornata che doverle per forza dirle "addio" o farle un "ultimo saluto" a un funerale.

"La penso come te, a quello di mio padre ero obbligato. Però, me lo ricordo spesso e lo sento spesso nella mia vita. Ti avrebbe adorato" mi disse Zach facendomi sorridere, suo padre non l'avevo quasi mai visto se non alle sue partite, ma era sempre fiero di Zach.

"Ora andiamo" gli dissi ed entrammo, ci sedemmo nel primo banco libero e gli strinsi la mano, era un momento delicato.

"Un gesto non definisce una vita. Oggi celebriamo la ricchezza della sua esistenza, anche se le tragiche circostanze della sua morte, non devono essere dimenticate" disse il prete, sarebbe stata dura da affrontare, ma era il momento di dare questo saluto ad Hannah.

"Mi rincuora vedere tanti amici di Hannah qui presenti. Hannah aveva un cuore immenso, con cui generosamente ci ha amati tutti. Quindi, vi prego siate gentili, gli uni con gli altri" disse suo padre, Zach mi prese la mano, non eravamo stati buoni amici con lei, oppure lui un bravo fidanzato, però, le volevamo bene.

"Hannah sognava di andare a vivere a New York per fare la scrittrice. Non saprei dire quanto questo sogno sia diventato impossibile per lei. Hannah era il mio sogno. E adesso devo sognare per Hannah... Oltre che per me stessa, e così dovete fare anche voi. Vi prego, credete sempre, nei vostri sogni. Fatelo anche per Hannah, non lasciate che nessuno possa portarvelo via. Non lasciateveli rubare".

Sentire la madre di Hannah parlare mi aveva quasi commosso, non potevo capire la sofferenza di perdere un figlio, era difficile da capire, da pensare o da immaginare per una ragazza come me di soli diciassette anni. Doveva essere straziante, peggio che per un figlio perdere un genitore.

Avevano deciso di far parlar Clay, l'unico presente, che, secondo me, non l'aveva mai delusa in vita sua e l'aveva davvero amata.

"Hannah Baker è entrata nella mia vita alla fine di un'estate. Come... Una stella caduta dal cielo. Era completamente diversa, da chiunque conoscersi. Era divertente, intelligente, lunatica, esasperante e bellissima..." Clay faceva fatica, era stato il suo primo amore.

"E io l'amavo. La amavo tantissimo. E le chiedo tutti i giorni perché l'ha fatto. Ma non ottengo risposte. Se l'è portate via quando se n'è andata, lasciando me, tutti noi... furiosi, vuoti, confusi. So che il dolore non andrà mai via, ma la rabbia brucerà con me e i sentimenti svaniranno. Mi rimarrà soltanto l'amore. Una cara amica mi ha detto: riesco a lasciarti andare e amarti lo stesso. Perciò, Hannah, io ti amo e ti lascio andare. Mi mancherai. E spero che ovunque andrai, troverai pace e serenità, come qui non ti è mai successo. Ovunque tu andrai, spero saprai che ti amo" mi tolsi una lacrima, mio fratello aveva un cuore enorme, lo sapevo avevo avuto la conferma.

"Clay... Vieni" dissi stringendolo e lui mi strinse.

"Rimango un attimo qui, poi vengo da Monet" io annuii e seguii Zach che mi strinse la mano.

"Tuo fratello é di una bontà unica" mi disse Jessica ed io annuii.

"Sarà anche un coglione, ma ha un grosso cuore. Non solo per Hannah, lo ha sempre avuto" dissi io, Clay era speciale, ero fortunata ad averlo come fratello, come gemello.

Arrivati da Monet c'era il muro per scrivere le dediche per Hannah, Zach scrisse la sua per passarmi il gessetto ed io salii sulla scala a scrivere la mia.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora