[33] Problemi in famiglia

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Ella's pov

Tornai a casa non tardissimo, vidi Clay davanti alla porta che era andato da Skye e poi andammo al piano di sopra per vedere Justin in camera di Clay. Rimasi sorpresa di vederlo con Alex.

"Che cazzo é successo?" domandò Clay.

"Si è bucato ed è quasi morto soffocato nel suo vomito" disse Alex e non capivo la reazione di Justin.

"Scusa, non ti eri appena ripulito?" domandai.

"Che cazzo hai nel cervello?" chiese Clay con il suo solito enorme tatto.

"Lasciatelo in pace, ok?" ci chiese Alex.

"Cos'è? Adesso ti metti a difenderlo?".

"E tu? Cosa cazzo volevi fare con le cassette, Clay?" mi voltai verso Clay.

"Ma sei serio?" gli domandai, perché aveva fatto questo?.

"Hai fatto del male a Jessica" gli disse.

"Sto cercando di ottenere giustizia per Hannah. E si, mi dispiace se ho ferito Jessica o altre persone, ma lei dovrebbe raccontare tutto".

"Chi cazzo ti dà il diritto di decidere cosa cazzo dev'essere detto?" gli chiese Justin e lui si sedette.

"Non sai neanche cosa voglia dire Clay, non è facile essere donna ok? Sono una puttana perché ho solo amici maschi, insomma, fai te" dissi io sedendomi sul tappeto.

"Ascolta, ho fatto il possibile. Ho cercato in ogni modo di sistemare le cose. Ma non posso farcela da solo. D'accordo? Quindi, mi dispiace per le cassette. Ma si deve toccare il fondo per risalire. Ho bisogno di voi" disse Clay e noi restammo in silenzio, non era facile come situazione.

Clay ebbe la geniale idea di informare i nostri genitori sul fatto che Justin si drogasse, adesso stavamo avendo una discussione tutti e quattro in cucina.

"Non avevate detto che si drogava".

"Si stava riprendendo, ok?".

"Io neanche c'ero quando l'ha portato qui" dissi io.

"Chiamiamo i servizi sociali?" domandò mio padre ricevendo un no da me e Clay.

"Con i servizi sociali viene inghiottito dal sistema e non testimonierà".

"Ed è di questo che ci preoccupiamo?".

"Mi preoccupo che non finiscano nei guai. Cosa difficile visto che ci remano contro" disse mia madre.

"Ma se non ho fatto nulla!".

"Prima, tu parli in tribunale come se fossi al bar con i tuoi amici prendendo in giro un avvocato, ma la cosa peggiore é Clay. Quei file audio erano contrassegnati. Li hai rubati dal mio computer" disse mia madre, almeno per una volta, non era colpa mia del tutto.

"Mi hai detto che non ti occupavi del caso".

"Questa non è una scusa".

"L'hai detto tu a Sonya? Dei messaggi di Zach a Hannah, ecco come è venuto fuori" rimasi di pietra, ma davvero?.

"Davvero?".

"È una collega le ho mostrato una direzione, non è la stessa cosa" disse mia madre.

"No, infatti. Ho solo passato il giorno peggiore della mia vita a causa tua!" dissi quasi urlando.

"Clay ha messo a rischio il mio lavoro, la mia licenza, il nostro stato sociale. I tuoi problemi sono nulli Ella, ok? Perché una litigata non vuol dire nulla" disse lei, non sapeva quello passato da me, tirai su col naso.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora