[80] Il mio migliore amico da sette anni, mio fratello

15 0 0
                                    

Una settimana dopo, mi ritrovai in ospedale su una sedia vicino a Justin attaccato a dei macchinari, era stata una settimana dura in cui a malapena avevo fatto qualcosa.

Stavo sempre lì dentro e chiamavo Zach, che voleva venire, ma non riusciva ad entrare nello stesso ospedale dove suo padre fosse morto. Ero arrabbiata? No, era un suo ostacolo che poteva superare da solo, gli davo solo incoraggiamento io.

"Torniamo subito" dissi a Justin, la dottoressa voleva parlare con me, mamma, papà e Clay.

"Justin mi ha autorizzata a parlare della terapia e della diagnosi con voi. Purtroppo devo darvi delle brutte notizie" ero in piedi praticamente, chi stava seduto in una occasione così?.

"Justin è risultato positivo all'HIV-1" sospirai, perfetto, il virus dell'AIDS.

"In base ai sintomi riteniamo che ormai si sia già sviluppato l'AIDS" disse lei, era curabile no? Nel 2019, si può curare tutto.

"Come è possibile? Ha avuto l'influenza. Era un po' stanco" disse mio padre.

"L'HIV ha un lungo periodo di latenza dopo il contagio, quindi è possibile che Justin per un po' di tempo non abbia mostrato alcun sintomo. Ma l'abuso di eroina e il lungo periodo passato in strada, facilmente sono stati la causa di una progressione molto più rapida. Da quanto sappiamo, non ha mai fatto il test" disse lei, pregavo dentro di me che tutto si sarebbe risolto.

"Come... Noi abbiamo un ottimo medico, e ha fatto una visita completa" disse mia madre.

"È necessario il consenso del paziente. È necessario per un ragazzo con un passato di dipendenza e di prostituzione, non volersi sottoporre al test" disse lei.

"Prostituzione?" chiese Clay.

"Quando era in strada, lo faceva per i soldi... Me l'ha detto la notte che hai passato in cella ed io gli ho detto di quello successo a me..." dissi a Clay sospirando.

"Ella, non ce lo hai mai detto...".

"Non voleva lui... Perché eravate già preoccupati per me..." dissi io, un altro mio guaio, se lo avessi detto, forse Justin non sarebbe qui.

"La polmonite di Pneumocystis ha una lenta progressione, i sintomi si manifestano poco per volta nel corso di settimane. La diagnosi è tardiva, c'è anche una invenzione neurologica, una meningite non ancora in stadio avanzato" io sospirai sedendomi e non mi mossi da lì e non dissi nulla per due ore buone.

"Ella, vuoi mangiare?".

"Non ho fame" dissi io semplicemente.

"Non mangi da ieri sera" mi disse mio padre.

"Non ho fame papà, per favore" lui annuì, capì che per me era un momento delicato.

"Ciao" dissi entrando con Clay in stanza dove c'era Jessica, Zach era da ore di sotto, ma non riusciva a salire ed ero appena stata da lui.

"Ciao".

"Come stai?" gli chiesi io avvicinandomi.

"Più o meno come ieri. Non tanto peggio" gli sorrisi.

"Va bene, Justin. Ci sono un sacco di persone che vogliono salutarti, conosci bene questa testa vuota e ha fatto un elenco ben stilato con gli orari, se uno sgarra, rischio pena di morte" gli dissi facendolo ridere con Jessica, era il mio scopo con Justin, restare quella di sempre.

"Sempre convinto che uno dei due sia stato adottato" disse Justin ridendo.

"Su, avanti, procediamo" disse Justin.

"Il primo della lista" disse Jessica.

"Tipo firma copie degli one direction" dissi io a Clay sedendomi vicino a Jessica che mi prese la mano, sapeva che soffrissi, ma non lo facevo vedere a Justin. Jessica uscì a chiamare qualcuno per entrare.

"La dottoressa ci ha detto un po' di cose..." disse Clay ma entrò Alex con un panda enorme.

"Mi ha costretto Charlie" disse lui e sorrisi, era assurdo.

"Può entrare anche lui" disse Justin e Charlie entrò.

"Visto? Possiamo entrare insieme".

"Mandate all'aria la lista di Clay" disse Justin facendoci ridere.

"Lascio il panda qui".

"Non potevamo portarti dei fiori, quindi...".

"Un orso gigante, lo stesso. Si chiama Tiger, ma è un panda" disse Alex facendoci ridere e mi appoggiai al muro, non doveva finire così. Justin si sarebbe ripreso. Lo sapevo.

"Ehi, Zach è giù" mi disse Charlie.

"Non vuole salire, ci ho provato e sta una merda..." dissi io con la voce rotta.

"Neanche tu stai bene, ci provo io, deve salire per te e per Justin soprattutto. Dai, torno eh Ella, rimani ferma" mi disse scendendo da Zach ed io mi sedetti e la gamba si muoveva per l'ansia.

"Perché ha quel tubo?" chiedi io alla dottoressa entrando in stanza con mia madre e mio padre.

"La macchina lo aiuta a respirare. Mantiene costante la saturazione e aiuta a prevenire il collasso degli organi interni" disse la dottoressa e guardai Justin, avrei voluto staccargli tutto e andarmene e vivere come sempre.

"Per quanto tempo?" chiese Clay.

"Si, quando può tornare a casa senza nulla?" domandai io alzando lo sguardo e guardando la dottoressa.

"Tesori..." disse mia madre.

"Potrebbe non riuscire più a respirare senza" disse mio padre e mi si gelò il sangue.

"Quindi? Cioè... La mettiamo a casa? Come... Come facciamo ad andare in giro con quella?" chiesi io tremando. Perché Justin sarebbe tornato a casa, giusto?.

"La malattia polmonare è in stadio avanzato. E i sintomi neurologici sono a uno stadio avanzato. L'obiettivo è di farlo soffrire il meno possibile e gestire al meglio i sintomi" guardai Justin, quindi? Stava morendo, stava morendo. Clay scappò via ed io rimasi ferma.

"Ella..." mi disse mia madre, Clay era scappato fuori rincorso da mio padre.

"Tesoro..." mi toccò la spalla, io inizia a piangere e caddi per terra, lei si accovacciò abbracciandomi mentre stavo piangendo.

"Vado da Zach" dissi io scendendo al piano di sotto alzandomi in piedi, lo vidi fuori con Charlie e lo strinsi piangendo.

"Ella" disse lui abbracciandomi con Charlie.

"Justin sta morendo, sta morendo" dissi io io non reggendomi quasi in piedi e mi tennero su loro, il mio migliore amico da ormai sette anni, mio fratello, stava morendo ed io non potevo farci nulla.

Passai i giorni seguenti a vedere Justin attaccato a quel macchinario con mia madre e mio padre più Clay, ero semplicemente lì quando sentimmo bussare alla porta. Era Zach.

"Dovevo venire" disse lui.

"Le visite riprendono domani" gli disse mia madre.

"Rimango qua sta notte, lo devo a lui" disse Zach, io uscii alcuni secondi con lui che mi strinse.

"Affronteremo anche questa" peccato, che fosse colpa mia.

Spazio autrice:
Le lacrime scendono mentre scrivo, Justin è praticamente forse il personaggio a cui sono più legata dopo Zach nella serie e giuro che vederlo così, mi ammazza💔. Ella continua nettamente a stare male😭.
Vorrei dirvi che siamo quasi alla fine, così é, ma voi non siete pronti alla fine😅.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.

LA LUCE NEL BUIO; Zach Dempsey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora