9 CAPITOLO

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La giovane donna mi rispose accennando un leggero sorriso.
"Per caso vi ho ascoltati e mi sono permessa di intromettermi solo perché conoscevo bene la signorina, Gemma Rose Lothwood, era una mia grande amica e mi confidava tutto. Vostro padre amava Rose, ma adorava la dolce compagnia di Gemma, la stessa persona ma con due personalità diverse!"

"Stai dicendo che nostro padre ci ha avuti con la stessa persona senza che se ne accorgesse?" Le chiese Victor.

"Esatto! Gemma era una vampira, ma nelle vene le scorreva sangue umano, il suo sangue era particolarmente profumato, si sentiva anche a distanze molto grandi." Disse la donna.

"Zero negativo immagino, come me, ma se lei era una vampira perché io sono umana? O meglio, lo ero." Le chiesi.

"Perché lo saresti diventata crescendo, ma ora sei un licantropo e non so se sia ancora possibile che tu possa sviluppare sintomi di vampirismo. Tuo padre non lo sapeva, credeva che tu fossi umana come Rose non sapendo che Rose e Gemma fossero la stessa persona." Mi spiegò.

"Com'é possibile non riuscire a notare due visi perfettamente identici? Come ha fatto nostro padre a non accorgersene?" Chiese Victor.

"Gemma, non mostrava mai il suo viso e i suoi occhi erano costantemente rossi, mentre invece Rose... Voi le somigliante così tanto." Disse la giovane.

"Sono scioccata in questo momento, non so cosa pensare... allora colui che mentiva non era mio padre, ma mia madre." Dissi fra me e me.

"Continua per favore." Le disse Victor, voleva sapere di più e non era il solo.

"Un giorno di metà Aprile la signorina si confidò con me, piangeva, mi disse che aspettava un bambino da vostro padre, col tempo scoprì che aspettava due gemelli: un maschio ed una femmina." Disse. Spalancai gli occhi, più sapevo e più rimanevo senza parole.

"Io e Victor allora... siamo gemelli!" Dissi sotto shock.

"Si, sembra di si." Rispose il vampiro, sembrava impassibile, ma in fondo sapevo che stava solo cercando di nascondere lo shock.

"Siete stati separai con lo scopo che questa storia non venisse mai allo scoperto, ma sono sicura che in qualche modo anche vostro padre scoprirà la verità." Disse la giovane ragazza.

"Grazie mille, davvero." Le dissi.

"Vi chiedo solo gentilmente di non fare il mio nome in tal caso vostro padre scoprisse tutto." Ci chiese quasi supplicandoci.

"Tranquilla, non diremo nulla." Le rispose Victor con una certa freddezza.

Era scioccato quanto me, mi dispiaceva vederlo così, essere mentiti sin dalla nascita non era affatto bello, forse in fondo non eravamo poi così diversi.

"Grazie, con permesso." Disse la giovane con una fila di piatti fra le mani.

"Aspetta! Avrei un ultima domanda."
Dissi guardandola.

Lei si fermò e si voltò verso di me.
"Dimmi." Disse.

"É vero che si è donata a mio padre?" Le chiesi.

"É vero." Rispose lei. Capì che cercavo una risposta più approfondita , così continuò: "Voleva mettere fine a questa storia... così ne approfittò quando tuo padre era fuori controllo, si donò a lui facendosi mordere e facendosi prosciugare fino all'ultima goccia di sangue. Non riusciva più a vivere con un peso così grande, così decise di mettere fine alla sua vita." Rispose lei, poi si girò andando via.

Guardai Victor uscire fuori così lo seguii, lui si appoggiò al muro ed io lo affiancai, questa volta ero io che cercavo di tirar lui su di morale.

"Quindi... siamo gemelli." Mi disse.

"Bhe si, ci dovremo sopportare a vicenda a quanto pare." Dissi cercando di sdrammatizzare, poi ritornai seria e continuai. "Sai, a volte mio padre si assentava per vari giorni da casa lasciandomi completamente da sola, penso che in quei giorni lui li passasse qui, con te" Lo guardai.

"Già, faceva lo stesso con me." Disse guardandomi, poi continuò: "Io invece penso che non ti abbia portata prima per il semplice fatto che tu fossi ancora umana, lo ha fatto per proteggerti." Mi disse.

"Il mio sangue continua ad essere umano." Dissi guardandolo.

"Ma riesci a difenderti anche da sola adesso." Rispose.

"Si, hai ragione, allora facciamo una promessa da vampiro a licantropo, da gemella a gemello." Gli dissi.

"Quale sarebbe?" Mi chiese guardandomi.

"Promettiamo a noi stessi che cercheremo di andare d'accordo e che in qualsiasi circostanza ci saremo sempre l'uno per l'altro." Lo guardai.

"Ci proverò." Disse con indifferenza, poi sul suo viso spuntò uno dei suoi irritanti sorrisini, continuò: "Ok, promesso."

Lo guardai poi sorrisi.
"Promesso." Dissi anch'io e confermammo il tutto con una bella stretta di mano. "Cavolo, sei congelato." Gli dissi.

"Ehy sono un vampiro, cosa ti aspettavi?" Mi sorrise. Adoravo il suo sorriso, era perfetto.

"Si, hai ragione scusa. Beh adesso ti va di rientrare?" Gli chiesi.

"Si." Mi rispose, poi entrammo. Raggiungemmo la sala di ritrovo e proprio li beccammo nostro padre, il modo in cui ci guardava era al quanto spaventoso. Victor si guardò intorno sentendo un forte odore di sangue, si espose leggermente verso uno dei divani e vide il corpo senza vita di una donna, la stessa che ci aveva svelato tutto pochi minuti prima. Victor non disse nulla, si limitò a guardare nostro padre in silenzio.

"Papà? Qualcosa non va?" Gli chiesi, il mio olfatto non era ancora ben sviluppato, non mi accorsi di nulla dato che il corpo era nascosto dal divano. Lui non mi rispose, i suoi occhi si dipinsero di rosso e questo iniziò a preoccuparmi. Victor mise un braccio davanti a me e mi fece indietreggiare di qualche passo, io lo guardai confusa poi di colpo afferrò un mio polso e iniziò a correre trascinandomi con sé e portandomi il più lontano possibile da quel posto.
"Victor cosa succede?!"

"Non so come abbia fatto, ma ha scoperto tutto! Ha ucciso Meredith!"
Disse lui continuando a correre.

Meredith era il nome di quella giovane donna, era stata uccisa a causa nostra, per averci rilevato la storia originale. Non potevo crederci, improvvisamente sentimmo la voce di nostro padre alle nostre spalle.

"Dove credete di andare!" Disse, ma in un secondo ce lo ritrovammo davanti, fummo costretti a fermarci ritrovandoci così faccia a faccia.

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