"Sentite devo vederlo!" Dissi accigliandomi e alzando leggermente i toni.
"No tu qui non ci metterai più piede!" Rispose l'uomo urlando a sua volta. Improvvisamente sentii la voce di Stefan in lontananza.
"Cosa succede?!" Disse accigliato ed avanzando verso di noi.
Lo guardai avvicinarsi e finalmente mi sentii più tranquilla.
"Stefan!" Lui si fece spazio fra la gente e di fermò proprio di fronte a me."Cosa ci fai qui?" Mi chiese.
"Ero venuta per parlarti del ballo di questa sera, ma i tuoi amici a quanto pare mi vedono come una minaccia, non volevano lasciarmi passare." Gli risposi.
"Perdonali e solo che da quando ti hanno vista con Victor non si fidano più come prima." Disse lui. Io lo guardai per qualche secondo poi guardai il resto del branco.
"Sentite io non sono una vostra nemica, quel ragazzo, quel vampiro che avete visto era mio fratello. Lui è diverso, ci aiuterà contro i vampiri e soprattutto non oserebbe mai fare del male a qualcuno, altrimenti io non sarei qui." Dissi loro.
"Impossibile! Un vampiro non ci aiuterebbe mai." Urlò una donna fra la folla.
"Posso assicurarvelo, quando arriverà il momento lo vedete voi stessi." Dissi alla donna. Stefan mi guardò, poi guardò il branco.
"Fidatevi é una ragazza di parola. Ora andate." Disse Stefan e senza contraddizioni tutti andarono via lasciandoci da soli. Io lo guardai e lo ringraziai per essere intervenuto.
"Allora? Cosa volevi dirmi? Non vuoi più venire al ballo con me?" Mi chiese.
"Oh no, affatto, sono di parola no?" Dissi sorridendogli, poi continuai: "Volevo dirti che manca il DJ per la festa, mio fratello non ci sarà."
"Ah... ottimo meglio così allora." Disse con un sorrisetto soddisfatto.
"Smettila Stefan, non vi chiedo di diventare amici, ma almeno di non litigare ogni secondo." Dissi guardandolo.
"Ci proverò." Disse lui, anche se sembrava poco convinto. "Adesso troviamo questo dannato Dj." Disse guardandomi.
"Certo, andiamo." Gli dissi. Insieme ci incamminammo e vedemmo alcuni amici e chiedemmo loro se gli andava di suonare per il ballo della scuola, ma purtroppo ognuno di loro aveva i propri impegni. Dopo trascorso una mattinata alla ricerca di un musicista decidemmo di ritornare al villaggio in cui viveva Stefan. "Credo proprio che il ballo quest'anno sarà davvero noioso." Dissi.
"Già, lo penso anch'io." Disse lui. Io sospirai rumorosamente poi lo guardai.
"Cercherò ancora una volta di convincere Victor, ma se insisterà ancora del dire di no, dovremo arrangiarci." Gli dissi.
"Buona fortuna allora e a stasera." Disse sorridendomi.
"A stasera." Gli risposi ricambiando il sorriso, poi andai via. La passeggiata dal villaggio a casa mia fu molto tranquilla e piacevole, ma anche molto lunga, ma per fortuna arrivai a casa giusto per l'ora di pranzo. Suonai al campanello e dopo non molto Victor venne ad aprirmi.
"Allora? Trovato il Dj?" Mi chiese chiudendo la porta alle sue spalle.
"No." Gli risposi dirigendomi direttamente in cucina, avevo molta fame e per fortuna il pranzo era già in tavola. Lui si sedette di fronte a me e mi guardò.
"Non oso immaginare la noia." Disse.
"Ti prego, vieni tu, sarai un Dj fantastico." Gli dissi quasi implorandolo.
"Credevo che ti fossi arresa, non verrò al ballo, nemmeno per fare musica." Mi disse.
Mangiai di fretta é mi alzai dal tavolo, ero davvero arrabbiata, a volte non lo capivo proprio. "Cosa ti costa!? A volte sei impossibile da comprendere! Perché non vuoi venire!?" Gli chiesi accigliata.
Lui mi guardò poi si accigliò a sua volta.
"Vuoi davvero saperlo!?" Mi chiese, ed io annuii senza esitare."Voglio saperlo." Dissi guardandolo.
Lui si bloccò e la sua espressione cambiò di colpo, sembrava quasi intimorito.
"M-mi dispiace, ma non posso dirtelo." Mi rispose abbassando il capo. Io lo guardai perplessa, era la prima volta che lo vedevo reagire in quel modo."Victor, cosa mi nascondi? Sai che puoi dirmi tutto." Gli dissi.
"N-niente tranquilla, va tutto bene." Mi rispose quasi borbottando. Io mi avvicinai e gli poggiai una mano sulla spalla.
"Ti prego parlami, sono tua sorella, qualsiasi cosa ti stia accadendo io cercherò di aiutarti." Gli dissi.
"Ti ho detto di no!" Mi urlò contro scostando bruscamente la mia mano dalla sua spalla, dopodiché raggiunse velocemente la nostra camera. Io rimasi lì ferma ancora per qualche minuto, la sua reazione mi aveva un po' offesa, ma decisi comunque di lasciarlo da solo a riflettere sulle sue azioni. Cercai di pensare ad altro pulendo la cucina e guardando un po' di tv, ma stanca crollai sul divano e mi addormentai quasi subito.
Dopo qualche minuto mi risvegliai sul pavimento di una stanza completamente buia e vuota, mi guardai intorno ma era come se fossi diventata cieca. Lentamente mi rialzai cercando di capire dove mi trovassi e se quel posto fosse reale, ma improvvisamente sentii una dolce voce femminile alle mie spalle, così mi voltai e finalmente vidi qualcuno. Era una bellissima donna dai lunghi capelli neri e da occhi più azzurri del mare, la sua pelle era chiara e candida come la neve; accanto a lei c'era mio padre, aveva gli occhi rossi e le zanne ben affilate, sembrava un demone e lei un angelo. Restai a guardarli per qualche secondo poi mi avvicinai a loro.
"Mamma! Sei davvero tu?" Le chiesi.

STAI LEGGENDO
Change Of Life.
Werewolf"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."