"Cosa c'é? Stanco papà!?" Gli chiesi guardandolo in modo accigliato, ma ero anch'io affaticata e leggermente ansimante.
"Si, sono stanco di averti fra i piedi." Disse guardandomi.
"In questo caso sono d'accordo con te." Gli risposi, poi riprendemmo la nostra dura lotta, riuscii a colpirlo e a metterlo ko, era esausto, debole, impotente. Mi avvicinai a lui e cacciai dalla cintura di pelle che avevo intorno al bacino il pugnale forgiato con il fuoco del drago, mi abbassai e glielo infilzai dritto nel petto e subito dopo sfilai anche un paletto di quercia bianca e glielo infilzai nello stesso punto e in più lo azzannai alla spalla. Lui spalancò gli occhi che in un attimo divennero azzurri e limpidi come li avevo sempre ricordati, in quel preciso momento vidi uscire dal suo corpo una scia nera, sembrava funo, ma in realtà non sapevo cosa fosse, ma era qualcosa di negativo, intanto mio padre era stato ucciso. Dopo ciò notai che qualcosa in lui era cambiato, il suo sguardo, la sua espressione. Sembrava il papà che ricordavo da bambina, quel papà affettuoso, che faceva di tutto per far si che a sua figlia non mancasse mai il sorriso. Colui che avevo ucciso, non era mio padre, era qualcosa che controllava mio padre, ma intanto il corpo era proprio quello del mio papà.
Le sue ultime parole furono:"P-Perdonami p-piccola... non... non avrei mai... mai voluto farti del male... hai... fatto la cosa giusta, uccidermi era l'unico modo per... liberarmi da quello spirito oscuro. Dì a tuo fratello di... stare molto attento, questo spirito potrebbe... possedere anche l-lui." Mi disse con un filo di voce prima di cadere sulle ginocchia. Io mi abbassai con lui e lo strinsi a me.
"Mi... mi dispiace così tanto papà, non avrei mai immaginato che tu fossi posseduto da uno spirito maligno." Dissi mentre le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
"Gli spiriti maligni si impadroniscono delle anime più deboli, io sono stato un debole, ma sono sicuro che... Né tu, né tuo fratello vi farete raggirare." Disse prima di tossire e sputare sangue dalla bocca, poi continuò: "V-voi siete forti, molto forti e se siete sopravvissuti a me, vuol dire che sarete in grado di affrontare qualsiasi cosa purché stiate insieme." Dopo qualche secondo anche i suoi occhi iniziarono a sanguinare, io lo strinsi forte a me e lui mi sussurrò all'orecchio: "Sono fiero di voi." Sospirò e si accasciò su di me mentre lo tenevo ben stretto.
"P-papà, n-no, ti prego, papà!" Urlai, il suo corpo si trasformò in un mucchio di cenere ed in un attimo mi ritrovai da sola. Avevo ucciso mio padre, quel maledetto spirito maligno mi aveva spinta ad ucciderlo! Mio padre era posseduto dalla magia nera ed io non l'avevo mai capito! La stanza illusoria sparì e mi ritrovai nel bosco, proprio dove avevo iniziato la battaglia con mio padre, ero lì a terra con le ceneri di mio padre fra le mani, i ragazzi non appena mi videro corsero da me.
"Nancy." Disse Victor chinandosi accanto a me, poi continuò: "Perché piangi così?" Mi chiese.
"Lui era buono, non era mai stato cattivo, sono una stupida!" Dissi ancora in lacrime.
"L'hai ucciso? Ce l'hai fatta?" Mi chiese Peter vedendo le ceneri tra le mie mani.
"Si! L'ho ucciso e non dovevo farlo!" Urlai in lacrime.
"Nancy ma cosa stai dicendo?! Voleva ucciderci!" Mi ricordò Victor.
"Non era lui a volerci uccidere capisci?! Era posseduto dalla magia nera, da uno spirito maligno! E questo potrebbe succedere anche a te, a me, a chiunque!" Gli dissi piangendo.
"Da uno spirito maligno hai detto?" Mi chiese, sembrava sotto shock.
"Si, è uscito dal suo corpo nel momento in cui l'ho ucciso. Adesso sei tu il re dei vampiri, l'erede al trono di nostro padre." Gli dissi.
"Posseduto da uno spirito maligno, allora, le streghe non sono scomparse come credevamo, in realtà ne sono più di quanto immaginavamo." Disse Peter.
"Suppongo che tu abbia ragione." Risposi a Peter. Victor mi aiutò ad alzarmi e mi abbracciò forte per consolarmi, intanto il branco prese ordini da Stefan di prendersi cura dei feriti e di tornare a casa.
"Mi dispiace per vostro padre, ma in ogni caso se Nancy non lo avrebbe ucciso non avremmo mai scoperto che era tutta opera della stregoneria." Disse Stefan guardandoci. Mi staccai dall'abbraccio di Victor e lo guardai asciugandomi le lacrime dal viso.
"Non voglio pensarci più, si va avanti no? Disperarsi non serve a nulla." Dissi tenendo un groppo in gola.
"Capisco come ti senti, sappi che hai noi e tutto il nostro appoggio." Disse Stefan ricordandosi del padre defunto.
"Ti ringrazio Stefan, adesso andiamo, voglio tornare a casa." Dissi ai ragazzi. Tutti annuirono e tutti insieme raggiungemmo le nostre abitazioni.
-
Da quel giorno passarono vari mesi, mi dicevano spesso che il tempo avrebbe fatto sparire ogni ferita, ma il dolore sarebbe anche potuto andar via, ma le cicatrici sarebbero rimaste ugualmente. Erano cambiate molte cose da quel giorno, Victor divenne il nuovo re del regno dei vampiri e quindi fummo costretti a trasferirci nel palazzo di nostro padre, con noi venne anche Peter e ospitammo anche tutto l'intero branco di Stefan compreso lui, il palazzo era enorme e c'era spazio per tutti. Il popolo vampiro ci adorava, perché era da molto che non veniva ascoltato, ovvero da quando mio padre era stato posseduto, ma la cosa migliore che sarebbe potuta accadere furono le prime integrazioni fra i licantropi e i vampiri, anche se all'inizio non sembravano molto d'accordo di volere dei licantropi nel loro regno. Sembrava tutto essere finalmente perfetto, ma nonostante ciò c'era un pensiero fisso nella mia testa che non riuscivo o forse non volevo ignorare.
"Vendicherò mio padre, la famiglia di Peter, il padre di Stefan e tutti coloro che sono stati uccisi a causa della magia nera, lo giuro!" Dissi a me stessa.
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Change Of Life.
Werewolf"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."