73 CAPITOLO

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Lo seguii incuriosita da ciò che avrebbe dovuto mostrarmi, arrivammo di fronte una strana porta, mio padre l'aprì ed entrai dopo di lui in una stanza enorme completamente nera. Alle mie spalle sparì la porta che ci aveva dato accesso a quella misteriosa stanza e ciò mi fece venire la pelle d'oca, ma cercai di mantenere la calma. Quel posto sembrava al quanto familiare, sentivo di esserci già stata, ma non ricordavo quando e né come ci fossi arrivata.
"Volevi mostrarmi una stanza buia e vuota?" Gli chiesi guardandolo.

"Sembra buia e vuota, ma in realtà questa stanza è piena di magia, sta a guardare piccola mia." Mi rispose lui. Io lo guardai alzando un sopracciglio poi guardai di fronte a me ed improvvisamente comparve una vecchia donna.

"Salve mia signora." La donna mi salutò con un leggero chino. Io la guardai e percepii da subito il suo gran potere.

"Tu sei una strega." Dissi guardandola, mio padre sorrise e poggiò una mano sulla mia spalla.

"Esatto piccola, una delle più potenti." Aggiunse mio padre.

"È lei che ti protegge, non è così?" Gli chiesi, lui annuì.

"Proprio così mia signora." Mi rispose la donna. Io la guardai dalla testa ai piedi, non sembrava felice di essere rinchiusa in una camera totalmente buia e vuota, come biasimare.

"Buono a sapersi, ma adesso vorrei sapere perché mi hai portata qui." Dissi a mio padre.

"Farò in modo che lei faccia lo stesso lavoro con te, la sua magia ti proteggerà e sarai molto più forte di quanto tu non lo sia già." Mi rispose lui.

"Più di te papà?" Chiesi guardandolo. Lui mi guardò con il suo sguardo agghiacciante, mi ricordava molto Victor, poi annuì. Lo guardai, sulle mie labbra spuntò un ghigno malizioso, poi guardai quella vecchia strega. "Se questo servirà a rendermi più forte allora accetto." Dissi alla donna. L'anziana strega mi sorrise in modo inquietante poi mi chiese di avvicinarmi a lei e di stendermi su un lettino, a quanto pare quella stanza non era del tutto vuota. Mi accomodai sul lettino e lei mi prese una mano, con l'altra mano prese un pugnale e fece un bel taglio al centro del mio palmo sinistro, feci una smorfia di dolore, ma subito dopo passò. La donna mi fece stringere forte la mano in un pugno e fece cadere le goccioline del mio sangue su un foglio decorato con strani disegni: stelle, pentagoni, cerchi, dopodiché pronunciò delle strane parole. Non appena quell'incantesimo giunse alla fine sentii una strana energia percorrere il mio corpo.

"Ecco mia signora, adesso siete sotto la mia protezione." Mi disse la vecchia strega.

"Bene, adesso possiamo andare." Disse mio padre poggiandomi una mano sulla spalla, la strega sparì nel nulla e la porta da cui eravamo entrati riapparve così potemmo finalmente lasciare quell'inquietante stanza.

"É l'unica a proteggerti?" Chiesi a mio padre e lui annuì, così continuai nel fargli diverse domande. "Perché hai voluto che la sua magia proteggesse anche me?"

"Perché la tua vita è in serio pericolo, tuo fratello, un ibrido e i loro amici licantropi ti danno la caccia, vogliono ucciderti." Mi rispose lui.

"Cosa?! Vogliono uccidermi!? Anche mio fratello?!" Gli chiesi accigliata, quella notizia fu abbastanza irritante.

"Esatto e noi due insieme gliela faremo pagare." Disse mio padre, entrambi ci guardammo a vicenda e sorridemmo con espressione malvagia.

"Certo papà." Gli risposi. Le nostre strade si divisero, lo lasciai e raggiunsi la mia camera, era ora di pranzo ormai, ma non sentivo alcun bisogno di nutrirmi, mi sentivo forte e piena di energia così decisi di stendermi sul letto. Stare da sola mi fece pensare alla visione che avevo avuto nella vasca da bagno, poi ripensai alle parole di mio padre. "Eppure a me non sembrava affatto che volessero uccidermi, in ogni caso, sarà meglio per loro non mettersi contro di me, soprattutto adesso che sono protetta anche dalla magia." Dissi fra me e me. Dopo qualche ora la fame iniziò a farsi sentire, così mi alzai e in meno di un secondo mi ritrovai già a tavola con due sacche di sangue fra le mani, la mia velocità era straordinariamente aumentata di livello. Bevvi velocemente le due sacche di sangue che non mi saziarono a sufficenza, così ordinai ad un membro della servitù di prepararmi qualche piatto buono e sostanzioso. "Siate veloci mi raccomando." Dissi al ragazzo della servitù che prima di andare via fece un leggero chino. In attesa del mio pranzo mio padre mi si avvicinò alle spalle e poggiò una mano su una di esse.

"Ti piace l'idea di averle?" Mi chiese percorrendo con un dito le venature più visibili sulla mia spalla sinistra.

"Non proprio, ma non mi danno fastidio, almeno per il momento." Gli risposi.

"Ne sono felice, adesso ti lascio pranzare in pace, buon appetito." Mi disse lui prima di andare via. Dopo non molto arrivò anche il mio pranzo, così ringraziai e iniziai a mangiare. Intanto mio padre ritornò in quella misteriosa stanza.

-

"Sta funzionando mio re?" Gli chiese la vecchia strega apparendo davanti a lui.

"Si per il momento, ma é troppo forte anche per la tua magia, l'incantesimo non durerà più di un giorno." Le rispose mio padre. "La sua mente deve essere sotto il mio controllo se voglio che faccia tutto ciò che voglio!"

"Prendete queste fiale, ogni notte mentre si trova nel mezzo del sono più profondo, iniettatele queste sul braccio sinistro, la sostanza arriverà dritto al cuore e lei resterà sotto la vostra influenza. Non dimenticatevi mai di farlo o potrebbe essere la fine." Gli disse la vecchia. Mio padre le prese e le nascose nella sua elegante giacca. "Solo mentre dorme profondamente, gli ibridi sentono tutto anche mentre dormono." Lo avvertì la vecchia strega.

"So quello che faccio e come lo faccio, non ho bisogno delle tue avvertenze." Le rispose mio padre prima di voltarsi per andare via.

"Mio signore, aspetti." Gli disse la vecchia strega, lui si fermò e si voltò appena.

"Cosa vuoi ancora?" Le chiese mio padre al quanto annoiato dalle solite prediche sagge che gli faceva la donna.

"Cosa avete intenzione di fare con vostra figlia?" Gli chiese la donna.

"Non sono cose che ti riguardano, ciò che faccio di mia figlia non è affar tuo." Gli rispose lui.

"É sotto la mia protezione adesso e devo saperlo mio signore." La strega insistette.

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