"Che freddo." Dissi stringendomi le braccia il torno al corpo col tentativo di saldarmi. Speravo di trovare presto mio padre così da poter almeno essere presente all'appuntamento col mio migliore amico. Mi guardai intorno cercando con lo sguardo la figura di mio padre, ma non vedevo altro che viali bianchi e fitti alberi in lontananza. "L'unico posto più vicino a casa è il bosco, dev'essere andato sicuramente lì." Mi incamminai verso il bosco e dopo non molto lo raggiunsi, era tutto buio, nonostante fosse giorno, colpa degli alberi tremendamente alti e fitti. Ero ferma a fissare nell'oscurità, mi spaventava, ma presi un grosso respiro e avvanzai decisa nelle profondità del bosco. Continuavo a ripetermi nella mente che non mi sarebbe mai potuto accadere nulla, ma lo facevo solo per illudere me stessa.
Il bosco era completamente deserto, ma ad un certo punto ebbi nuovamente la sensazione di essere osservata da qualcuno. "C'é qualcuno, lo sento. Forse sarà proprio mio padre!" Dissi fra me e me. Mi fermai sentendo un rumore di foglie squotersi sui rami, ne vidi qualcuna cadere proprio ai miei piedi, così alzai il capo per vedere quale albero in pieno inverno possedesse ancora qualche foglia. Improvvisamente vidi qualcuno saltare giù da un grosso albero e fermarsi proprio di fronte a me, era un ragazzo. Indietreggiai spaventata, ma non riuscii a scollargli gli occhi di dosso, il suo viso aveva dei lineamenti quasi geometricamente perfetti, le sue labbra erano carnose e rossicce e i suoi occhi erano di un azzurro particolarmente intenso. "Tu... chi sei? E da dove salti fuori!?" Gli chiesi, ovviamente non ricevetti nessuna risposta, ma ebbi comunque il privilegio di ascoltare la sua voce."Che ci fa qui un bel bocconcino come te tutto solo in una foresta tanto grande e deserta?" Mi chiese accennando un piccolo ghigno. Il suo tono era di un mix di arroganza e dolcezza.
"Cerco una persona." Gli risposi senza aggiungere altro.
"Capelli neri e lunghi, occhi color oceano, sei davvero niente male, bocconcino." Disse guardandomi dalla testa ai piedi. Io lo guardai senza pronunciar parola, mentre lui continuò con la sua superficiale descrizione. "Pelle morbida e pallida." Si avvicinò appena e mi annusò. "Che buon profumo, scommetto che hai il sangue dolce." Disse. Spalancai gli occhi ed indietreggiai di qualche passo non appena sentii pronunciare la parola “sangue”.
"Sangue?" Gli chiesi accigliandomi. "Ma cosa sei? Un serial killer!?"
"Se mi permetti di avvicinarmi, potrei dirti anche a che gruppo sanguigno appartieni." Disse lui.
"Certo che non lo permetterò maniaco!" Dissi indietreggiando ancora.
Lui rise divertito, poi scosse leggermente la testa.
"Ti svelo un segreto: le persone le uccido solo quando sono davvero tanto affamato, di solito mi limito a mordere la mie vittime sul collo e a fare assaggini." Disse."Certo, sei un vampiro allora... A chi credi di prendere in giro?" Dissi guardandolo nel modo più apatico possibile.
"Brava ragazza, ci sei arrivata, sono un vampiro e non sto affatto scherzando." Mi disse guardandomi in modo serio e apatico, proprio come io stavo guardando lui.
"I vampiri non esistono." Dissi guardandolo e incrociando le braccia al petto. Lui sospirò e roteo gli occhi seccato poi mi fissò dritto negli occhi e lentamente notai che l'azzurro dei suoi occhi diede spazio ad un rosso intenso e acceso. Rimasi scioccata da ciò che avevo appena visto, era davvero un vampiro o era qualche illusione ottica strana? "Senti, io... Io devo andare." Dissi indietreggiando ancora, ma più io indietreggiavo più lui avanzava verso di me.
"Ora si che riesco a sentirlo bene, come immaginavo, hai lo zero negativo." Mi disse. Con uno scatto improvviso e veloce mi ritrovai con le spalle contro un grosso albero. Mi teneva bloccata ai polsi per far si che non scappassi, sbiancai, non sapevo cosa mi aspettasse, il cuore batteva all'impazzata e la mia mente iniziò ad andare in panico. "Vedo che non puoi più scappare." Mi disse facendo un altro dei suoi ghigni provocatori. Si avvicinò al mio collo annusando il dolce aroma che emanava il mio sangue, sentii il suo fiato sul mio collo, pensai che fosse giunta la mia ora, che mi avrebbe morso e prosciugata fino all'ultima goccia di sangue, ma lui allentò la presa dei miei polsi e non sentii altro che la sua lingua accarezzare piacevolmente la mia pelle.
"Ti prego, non farmi del male." Dissi con un filo di voce.
"Shh tranquilla, non sentirai nulla."
Sentii leggermente la punta di uno dei suoi canini affilati sfiorarmi la pelle, strinsi forte gli occhi aspettandomi il peggio, strinsi forte le mani in due pugni e cercai di darmi forza per reagire."Lasciami andare, ti prego." Gli dissi, ma lui non mi dava ascolto, era troppo inebriato dal dolce profumo del mio sangue. "Ti ho detto di lasciarmi!" Questa volta urlai con arroganza e superbia. Sentii un improvvisa scarica d'energia dentro che mi diede il coraggio e la forza di reagire. I miei occhi cambiarono lentamente colore e divennero color oro, il vampiro mi si allontanò percependo in me qualcosa di diverso e così fu il primo ad accorgersi del cambiamento delle mie pupille. Approfittai del suo momento di confusione e lo spinsi con un calcio riuscendo così anche a liberarmi della sua presa. Mi sentivo insolitamente forte, non capivo nemmeno io come avessi fatto ad avere tanto coraggio e tanta forza. Il vampiro mi guardò incuriosito, ma ancora più ostinato nel catturarmi, così colsi l'occasione per scappare via, il più lontano possibile.
"Dove credi di andare cagnolina!"
Disse correndomi dietro con una velocità pari a quella della luce. Lo sentivo alle calcagna così continuai a correre senza nemmeno voltarmi."Cagnolina, lo dici a qualcun altro, mostro!" Dissi accelerando la corsa.
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Change Of Life.
Werewolf"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."