"Credo abbia capito noi chi siamo, é che tu sia come lui." Le rispose Victor.
"Ma comunque non ha senso." Dissi guardandolo.
"Non saprei, ma in ogni caso, mi piacciono le nostre collane." Disse lui sorridendo.
"Anche a me piacciono molto, ma vorrei capire perché..." Ma lui mi interruppe.
"Hey, sei troppo paranoica, forse ha solo voluto essere gentile con noi, tutto qui, non serve pensarci troppo." Disse mettendomi un braccio sulle spalle e tirandomi a sé. Lo guardai in modo strano, ma mi piaceva vederlo felice e quel giorno lo vedevo particolarmente di buon umore.
"Victor, c'è qualcosa che dovrei sapere?" Dissi guardandolo e sorridendogli in modo malizioso.
"Si." Mi rispose lui sorridendo. Incuriosita gli dedicai tutta la mia attenzione.
"Ti ascolto." Dissi guardandolo. Lui mi sorrise e si fermò nel bel mezzo della strada e mi afferrò il viso con entrambe le mani.
"Forse mi avrai già sentito dirtelo, ma voglio che queste parole ti perseguitino così che tu non possa mai dimenticarle; ti amo." Dopodiché appoggiò la sua fronte sulla mia e mi guardò dritto negli occhi continuando: "Sei l'unica cosa bella che mi sia capitata fin ora." Mi disse. Lo guardai mordendomi il labbro inferiore e arrossendo leggermente, le sue parole mi fecero davvero bene al cuore.
"Ti amo anch'io Victor, ho sempre provato qualcosa per te anche se... Non volevo assolutamente accettarlo. Mi sono rifugiata fra le braccia di Stefan, ma le sue braccia non erano le tue. Non ho fatto altro che fare del male a me stessa, te, ma soprattutto a Stefan." Dissi guardandolo.
"Tu mi hai rapito il cuore al primo sguardo." Mi disse lui. Dopo le sue belle parole non potei fare a meno di avvolgergli le braccia al collo, alzarmi in punta di piedi e baciarlo. Lui sorrise é ricambiò dolcemente il bacio e solo dopo esserci saziati della nostra essenza ci staccammo e proseguimmo la nostra passeggiata. Il cielo iniziò a farsi buio, così decidemmo di ritornare a casa soprattutto dopo aver passato un intero pomeriggio fuori casa. Arrivati finalmente a destinazioni affamati ci recammo in cucina dove Victor poté tirar fuori il meglio di sé alle prese con i fornelli. Come sempre mi sedetti a tavola ad osservarlo, ma qualcosa mi spinse ad alzarmi e ad aiutarlo, lui mi guardò sorpreso. "Quale buon vento ti ha spinta ad aiutarmi?" Mi chiese.
"Fare le cose in due diventa più piacevole e poi... Trovo che sia una cosa molto romantica cucinare insieme alla persona che si ama." Dissi guardandolo.
"Sarò il meraviglioso angelo dei tuoi sogni, ed il diavolo delle tue passioni, ed inchioderò la tua anima alla mia, così che potremmo esistere entrambi o nessuno." Mi disse guardandomi intensamente negli occhi. Io arrossii pesantemente poi involontariamente morsi il mio labbro inferiore.
"B-beh... Anche tu, sai essere molto romantico e poetico quando vuoi." Dissi leggermente balbettante.
"Potrei essere per te l'uomo più romantico del mondo se solo tu lo volessi." Mi disse.
"Beh, ammetto che non mi dispiacerebbe affatto." Gli risposi guardando altrove ancora presa dall'imbarazzo.
"D'accordo, questo ed altro per la mia donna." Disse continuando a destreggiare pentole e padelle. Quando finalmente la cena fu pronta ci sedemmo a tavola e cenammo. "È tutto di suo gradimento milady?" Mi chiese.
"Si, faccia i miei complimenti allo chef." Gli risposi sorridendo. Lui rise divertito e la serata proseguì nel migliore dei modi. Dopo aver finito di cenare decisi anche di aiutarlo a sistemare e a pulire la cucina, poi decisi di rilassarmi quando finimmo di mettere tutto in ordine. "Io vado a farmi una doccia dopodiché mi troverai in camera, mi sento un po' stanca." Gli dissi.
"Va bene, ti raggiungo tra qualche minuto." Mi rispose lui. Annuii alle sue parole poi raggiunsi il piano superiore, entrai in bagno e mi spogliai. Regolai l'acqua della doccia e dopodiché mi lasciai coccolare dall'acqua che cadeva dal getto della doccia. Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi, ma ancora una volta ripensai al ragazzo che lavorava in quel negozio; capire il motivo per cui non ci avesse fatto pagare quelle collanine avrebbe nettamente soddisfatto la mia curiosità, ma sapendo che non avrei mai ottenuto nessuna spiegazione, l'unica cosa sensata da fare sarebbe stata liberare la mente e iniziare seriamente a rilassarmi. Notai ben presto però che anche la temperatura del mio corpo era cambiata; non era più altissima come quella di un licantropo, ma non era nemmeno bassa come quella di un vampiro. Trascorsi circa un ora sotto la doccia e se fossi stata sola in casa ci sarei rimasta anche più a lungo, adoravo lasciare che l'acqua accarezzasse ogni parte del mio corpo, ma purtroppo anche Victor doveva avere i miei stessi privilegi e quindi fui costretta ad uscire dalla doccia a malincuore e a ricompormi il più velocemente possibile. Quando raggiunsi la mia camera trovai Victor ad attendermi seduto sul bordo del letto.
"Hey, avevo quasi pensato di venire a controllare cosa stessi facendo." Mi disse lui con un leggero ghigno malizioso.
"Perdonami, c'è voluto un po' di tempo più per rilassarmi." Dissi guardandolo.
"Beh, allora vado a rilassarmi un po' anch'io, ma la prossima volta che pensi di trascorrere tutto questo tempo sotto la doccia fammelo sapere, almeno mi unirò a te. Sai, fare le cose in due diventa più piacevole." Disse prima di farmi l'occhiolino e lasciare la camera. Io arrossii poi lo guardai andar via. Una volta sola, mi stesi sul letto e mi accucciai sul mio lato, cercai di restare sveglia, volevo aspettare che Victor mi raggiungesse, ma non ci riuscii; non appena chiusi gli occhi caddi in un sonno profondo. Nei miei sogni o meglio, nei miei incubi mi risvegliai nuovamente in quel vasto spazio nero.
"Ancora in questo maledetto incubo!" Dissi alzandomi dal "pavimento" e guardandomi intorno.
STAI LEGGENDO
Change Of Life.
Werewolf"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."