61 CAPITOLO

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Mi risvegliai nuovamente in quella solita stanza buia e vuota, ma questa volta con me non c'era Victor. Improvvisamente sentii una voce maschile provenire da qualche punto della stanza, non era affatto una voce familiare, ma l'avevo già sentita prima di quella notte. Era una voce molto dolce e profonda, mi voltai verso il punto in cui proveniva la voce e lo riconobbi quasi subito. "Che ci fai tu nel mio sogno?" Dissi guardando il ragazzo.

"Non siate spaventata, sono Peter Bryan." Disse guardandomi con lo sguardo più dolce del mondo e chinandosi leggermente in avanti.

"Io sono Nancy." Dissi ponendosi una mano.

"Conosco già il suo nome." Disse guardandomi e avvicinandosi a me.

"Come fai a conoscerlo?" Gli chiesi guardandolo in modo sospetto.

"Come potrei non riconoscere la mia principessa." Disse il ragazzo. Le sue parole mo fecero arrossire ma cercai di non farglielo notare. "Siete la principessa dei vampiri, il destino di molte persone dipende da lei." Disse il ragazzo. Suonava quasi strano il fatto che lui si rivolgesse a me dandomi del lei, ma dovevo anche ammettere che non mi dispiaceva affatto.

"Come hai fatto ad entrare nella mia testa? E soprattutto, cosa vuoi?" Gli chiesi guardandolo in modo serio e leggermente accigliato.

"Non avete fatto altro che pensare a me questo pomeriggio e ciò mi ha dato il potere di intrufolarmi nella sua mente. Sono qui per informarla di averla sentita parlare per caso con il principe, suo fratello, per quanto riguarda la battaglia contro il re vampiro Dominic War io milady, sarò a sua completa disposizione." Disse chinandosi di fronte a me ancora una volta, ma questa volta si inginocchiò e poggiò la sua mano sul cuore in segno di fedeltà. Quel gesto mi lasciò inerme, non avrei mai immaginato che qualcuno facesse tali lusinghe nei miei confronti; forse perché non mi ero mai sentita una principessa.

"C-certo, ti ringrazio per averci donato il tuo preziosissimo aiuto, ma ti prego, non c'è bisogno che tu ti inchini a me." Dissi guardandolo. Lui si alzò immediatamente, tenne la mano destra sul cuore e fece un leggero chino con il busto.

"Come desidera milady." Mi rispose il ragazzo. Lo guardai accennando un leggero sorriso, la sua gentilezze e la sua galanteria quasi mi facevano rabbrividire, ma quel piacevole momento fu interrotto dall'improvvisa presenza di mio padre. Entrambi ci voltammo verso il re, ma Peter subito dopo si voltò verso di me. "Svegliatevi! Non permettetegli di agire! Presto!" Disse lui quasi urlandomi contro. Io annuii, cercai di svegliarmi il più velocemente possibile, ma c'era qualcosa che mi tratteneva ed intanto mio padre iniziò a sferrare il suo primo attacco. "Forza si svegli! Ce la può fare, lei è molto più forte di suo padre! Forza!" Peter continuò ad incoraggiarmi e ciò mi spinse a non arrenddrmi. Proprio quando mio padre era vicino pronto a colpirmi ebbi la forza di svegliarmi ed uscire da quell'incubo.

"Peter!?" Urlai alzandomi di scatto dal letto e stranamente lo ritrovai ai piedi del letto a fissarmi, ma non appena mio fratello si svegliò egli scomparve in un angolo buio della stanza.

"Nancy, cosa c'é?" Mi chiese Victor con la voce ancora impastata dal sonno.

"N-niente, ho avuto ancora quel solito incubo." Gli risposi. Lui mi fece stendere nuovamente e mi strinse forte fra le sue braccia per farmi sentire la sua protezione. "Victor, forse abbiamo un alleato." Gli dissi sotto voce.

"Davvero? É chi sarebbe?" Mi chiese incuriosito.

"L'ibrido di questa mattina." Gli risposi guardandolo dritto negli occhi, poi continuai: "Mi é apparso in sogno, lui sa tutto, sa anche che siamo i figli del re vampiro ed è disposto a combattete al nostro fianco."

"É un ibrido forte e con esperienza, se davvero ha intenzione di aiutarci direi che siamo in netto vantaggio." Disse guardandomi.

"Si, direi di si. Beh, credo di dovermi fare un'altra doccia." Dissi alzandomi dal letto.

"Ci metterai molto? Altrimenti non mi dispiacerebbe venire a darti una mano." Disse lui guardandomi con un sorrisino malizioso stampato sulle labbra.

"Tranquillo, non ci metterò molto." Dissi dirigendomi verso la porta del bagno, ma lui si alzò e mi fermò per un polso facendo in modo che mi girassi verso di lui.

"Potremmo farla insieme, che ne dici?" Mi chiese accarezzandomi dolcemente il viso e guardandomi dritto negli occhi. Non potei fare a meno di arrossire.

"M-ma che dici? Smettila di scherzare." Dissi guardandolo.

"Non sto scherzando piccola." Disse appoggiando la sua fronte sulla mia e far scendere la sua mano dalla mia guancia al mio collo. Chiusi gli occhi sentendo le sue dolci dita accarezzare il mio collo, sentii la pelle d'oca.

"Io... Io non lo so." Gli risposi leggermente balbettante e ancora rossa in viso. Lui mi sorrise, ma il suo sorriso non era più malizioso come pochi minuti prima, ma si trasformò nel sorriso più dolce del mondo.

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