Le sue parole mi riscaldarono il cuore, era da tanto che non sentivo la sua voce, finalmente era lì accanto a me e morivo dalla voglia di baciarlo, ancora e ancora. Mi avvicinai a lui e il mio desiderio fu immediatamente esaudito. Fu un bacio pieno di passione quasi non ci staccavamo più, ma prima o poi quel magico momento sarebbe dovuto finire ed infatti dopo poco ci staccammo.
"Mi sei mancato così tanto." Dissi guardandolo.
"Non sai quanto sia difficile occupare il ruolo di re senza l'appoggio della propria regina." Disse lui accarezzandomi dolcemente il viso. Non potei fare a meno di sorridergli e abbracciarlo forte.
"Finalmente è tutto finito." Dissi staccandomi dall'abbraccio.
"Si, ma adesso riposa, ne hai passate tante." Mi disse.
"No, Victor... sto bene davvero, voglio vedere gli altri e sapere come stanno." Dissi guardandolo.
"Stefan è in camera sua, la trasformazione l'ha distrutto." Mi rispose.
"Povero, vado a vedere come sta." Dissi alzandomi e avvicinandomi alla porta.
"Dorme, sarà meglio non svegliarlo." Mi disse, così mi fermai e lo guardai.
"Allora lo lascerò riposare." Il mio sguardo si posò sulla finestra della mia camera e vidi le prime luci dell'alba. "Vado a mangiare qualcosa." Gli dissi.
"Vengo con te." Mi disse. Insieme scendemmo al piano inferiore e raggiungemmo la sala da pranzo dove trovammo di già Pater e David.
"Buongiorno, ragazzi come state?" Chiesi loro prendendo posto. Peter improvvisamente si alzò e mi si avvicinò, ci guardammo per qualche secondo e lui senza un motivo ben specifico mi abbracciò, ancora una volta ebbi il privilegio di essere partecipe ad uno dei suoi rari abbracci. "Da quando sei così affettuoso?" Gli dissi ricambiando l'abbraccio e sorridendo.
"Evita di farmi certe domande." Mi rispose lui. Victor sorrise divertito dalle parole del suo migliore amico, era da tanto che non lo sentivo ridere. Dopo non molto mi staccai da Peter e mi voltai verso David guardandolo.
"Come stai cacciatore?" Gli chiesi sorridendo.
"Più che bene, ho visto cose che nemmeno i miei antenati hanno visto. Posso ritenermi più che soddisfatto e poi, ho lavorato per la famiglia reale e cosa più importante, stiamo tutti bene." Mi rispose sorridente. Più nessuno avrebbe sofferto, più nessuno avrebbe provato odio per il prossimo a causa della stregoneria, saremmo stati tutti uniti come un'unica famiglia. "Beh, io vado dalla mia famiglia, saranno in pensiero, voglio raccontargli tutto!" Disse David alzandosi.
"Grazie per il tuo prezioso aiuto." Dissi guardandolo.
"Grazie a voi, per me è stato un piacere ed un avventura indimenticabile." Rispose lui sorridendomi.
"Se hai bisogno di qualsiasi cosa puoi contare su di noi." Dissi prima di alzarmi e abbracciarlo. Lui mi strinse e sorrise.
"Lo stesso vale per voi." Mi rispose, ci staccammo dall'abbraccio, salutò tutti e lasciò il palazzo. Lo guardai andare via, poi il mio stomaco brontolò rumorosamente, così mi sedetti a tavola con tutti gli altri e iniziai a consumare la mia colazione. Mentre mangiavo qualcosa non mi tornava: come faceva Victor a sapere dove ci trovavamo?
"Victor, devo chiederti una cosa..." Gli disse Peter. Io lo guardai e lo stesso fece Victor.
"Dimmi." Gli rispose quest'ultimo.
"Come facevi a sapere dove ci trovavamo?" Gli chiese Peter. A quella domanda Victor sorrise.
"Peter, io so tutto." Gli rispose il re.
"Era una domanda che volevo porti anch'io." Dissi guardandolo.
"Vi ho trovati grazie a questo." Disse scoprendo la spalla destra e mostrandoci lo stesso marchio che avevo io.
"Come fai ad averlo?" Gli chiesi guardandolo in modo confuso.
"Mi è spuntato all'improvviso, posso solamente dirti che fa un male cane." Rispose lui, lo guardai sorridendo poi gli mostrai la mia spalla, lui guardò il marchio, lo stesso che era sulla sua spalla, a quel punto anche lui confuso mi chiese come mi fosse spuntato quel marchio. "E tu come..." Lo interruppi subito.
"È una storia molto lunga da spiegare, ma di certo questo marchio sarà qualcosa che ci legherà ancora di più." Dissi guardandolo e sorridendogli. Peter restò a guardarci per qualche minuto, poi decise di alzarsi.
"Beh, io vi lascio soli, avrete molto di cui parlare. Vado a vedere come sta Stefan." Disse prima di voltarsi e lasciare la sala. Io e Victor lo guardammo andare via, poi riprendemmo la nostra conversazione.
"Vorrei che nostro padre fosse qui, sarebbe fiero di noi, non credi?" Gli chiesi.
"Sarebbe più che fiero." Disse accarezzandomi dolcemente il viso. Gli sorrisi, finita la colazione, passai tutto il giorno in compagnia di Victor, lo aiutai nelle sue faccende da re. Essere un re non era affatto facile, richiedeva grandi responsabilità, tutto il regno dipendeva da lui, dalle sue decisioni, era dura per un ragazzo di soli diciassette anni, ma faceva il possibile per essere un buon re.
La giornata passò in fretta, il sole tramontò e giunse sera, fu una giornata al quanto impegnativa così dopo aver cenato decisi di andare a trovare Stefan che non si era fatto vedere tutto il giorno. Raggiunsi la sua camera e bussai alla porta, ma non ebbi consenso di entrare, così mi permisi di aprire la porta e di entrare in camera sua.
"Stefan." Di lui nessuna traccia, ma notai che la finestra era spalancata, così mi avvicinai ad essa e mi accorsi che era seduto in giardino, restai a guardarlo per qualche secondo, poi saltai giù dalla finestra e mi avvicinai a lui."Hey." Dissi sedendomi sull'erba accanto a lui.
"Ciao Nancy." Mi rispose.
"Come stai? Non ti sei fatto vivo per tutto il giorno." Dissi guardandolo.
"Il peggio è passato, volevo restare un po' da solo. Tu invece, come stai?" Mi chiese guardandomi.
"Sto bene adesso, abbiamo ucciso le streghe, siamo sani e salvi, siamo finalmente a casa, non potevo chiedere di meglio." Gli risposi.
"Stai bene e su questo non c'è dubbio, ma non sei davvero felice." Mi disse. Io lo guardai confusa, non capivo il perché di quelle parole. "Non mentire a te stessa."
"Cosa intendi dire?" Gli chiesi.
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Change Of Life.
Werewolf"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."