29 CAPITOLO

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"L-la Luna di Sangue." Disse lui.

"Vuoi dire la Luna rossa?!" Gli chiesi spaventata. Lui annuì.

"Dobbiamo separarci, la Luna di sangue ha un effetto molto potente su di noi, potremmo metterci in serio pericolo." Disse.

"No, tu non puoi lasciarmi sola, io non saprei cosa fare! E se mi trovasse papà?! Victor non puoi lasciarmi sola!" Più mi agitavo e più il lupo che era in me prendeva il sopravvento.

"Nancy, allontaniamoci da qui." Mi disse.

"Dove andremo? Nel bosco?" Gli chiesi guardando i suoi canini affilati che si allungavano.

"No, non é sicuro e poi ci andrebbero tutti, non ci saranno scene molto belle da vedere." Disse.

"Allora dove andremo?!" Dissi a tono alto, il dolore mi stava uccidendo e più scorreva il tempo, più sentivo le mie ossa spezzarsi una ad una.

"Staremo in cantina, l'ho attrezzata a posta per noi, seguimi." Disse dirigendosi verso di essa, io lo seguii, scendemmo in fondo a delle scale a chioccia e finalmente arrivammo in cantina.

"È buia, umida e fredda. Dovrò davvero passare qui la notte?" Gli chiesi.

"Entrambi la passeremo qui." Disse lui poi continuò: "Entra in quella cella."

Non volevo, ma sapevo che sarebbe stata l'unica soluzione per evitare che qualcuno si facesse male. Entrai della cella e lui dopo di me, al muro erano fissate delle grosse catene a cui fui legata. "Non mi piace stare qui." Gli dissi.

"Nemmeno a me piace vederti legata in questo modo, ma è l'unica soluzione." Mi disse uscendo dalla cella stando attento a non toccare le sbarre.

"Perché non hai toccato le sbarre?" Gli chiesi.

"Perché è ricoperta di Verbena, una pianta che ha sui vampiri lo stesso effetto che lo strozza lupo ha sui licantropi." Mi spiegò prima di chiudere la cella a chiave.

"Quindi non puoi avvicinarti alle s..."
Non finii di pronunciare la frase che le gambe cedettero facendomi cadere in ginocchio, le mie ossa iniziarono a rompersi una ad una, ancora una volta, dover sopportare quel dolore atroce mi sembrava impossibile eppure tutti i lupi mannari del pianeta in quel momento erano nelle mie stesse condizioni, dovevo essere forte perché ero il lupo delle leggende popolari, il lupo dagli occhi dorati, ma forse non era ancora pronta a sopportare tutto quello. Victor annusò nell'aria chiudendo gli occhi e l'odore del mio sangue lo fece letteralmente uscire fuori di testa.

"Sento i battiti del tuo cuore, l'odore irresistibile del tuo sangue ha invaso l'intera stanza. Lo voglio, lo desidero." Disse stando poco lontano dalle sbarre.

"Victor, ho paura." Dissi prima di accasciarmi a terra, il dolore persisteva, resistere fino a quel momento fu fin troppo per me. Ero priva di forze, dolorante e affamata, avevo davvero paura di poter fare del male a Victor o a chiunque altro mi si trovasse davanti. Victor ormai fuori di sé corse verso le sbarre cercando di romperle, ma la Verbena iniziò a bruciargli le mani così fu costretto ad allontanarsi, ciò lo fece infuriare ancora di più.

"Cazzo! Nancy!" Disse ansimando. Io lo guardai con gli occhi stanchi dopodiché li chiusi e quando li riaprii mi resi conto che la trasformazione in lupo era terminata. Guardai Victor ringhiandogli contro, lui si sentì provocato così con uno scatto veloce si avvicinò alle sbarre ancora una volta, non capii in che modo, ma riuscì a ferirmi, ululai più forte che potevo, poi mi accasciai a terra perdendo una grande quantità di sangue. Passarono otto ore é finalmente tutto finì, Victor ritornò in sé e io ripresi la mia forma umana. Quando mi risvegliai mi ritrovai a letto e mio fratello era accanto a me. Tremavo, non facevo altro che tremare, ormai sveglia la ferita causatami da Victor la notte prima iniziò a farmi tremendamente male.

"Merda, perché non guarisci!? Non capisco e tutta la notte che non smetti di sanguinare." Disse preoccupato. Io tenni le mascelle ben serrate, cercavo di resistere al dolore, ma non ci riuscii.

"Mi hai ferita tu Victor!" Dissi urlandogli contro dal dolore. Lui spalancò gli occhi sentendo le mie parole.

"No, cazzo no!" Disse alzandosi di scatto, poi continuò: "Cerca di resistere, io torno immediatamente!" Disse lasciando di corsa la stanza, quelle furono le ultime parole che sentii prima di perdere del tutto i sensi e perdermi nel buio più totale.

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