74 CAPITOLO

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Il re esitò nel risponderle, poi decise che fosse suo diritto sapere.
"La porterò con me, la farò combattere al mio fianco, le farò uccidere tutti i suoi cari amici, suo fratello che ama tanto e quando smetterò di iniettarle questa sostanza magica lei sprofonderà nella depressione più profonda, si ritroverà da sola e conoscendola sarà capace di togliersi la vita." Le rispose il padre.

"Vuoi che muoia anche lei?" Gli chiese la strega.

"Li voglio morti entrambi! Io non posso ucciderla, quindi farò in modo che lo faccia da sola." Le rispose il re.

"Perché vuole ucciderli? Perché sono figli di una donna poco di buono?" Gli chiese la strega.

"Aveva una doppia personalità, si fingeva due persone diverse, invece era lei, io la tradivo e ho sbagliato, ma lei non doveva tenere quel segreto tutto per sé per tanto tempo." Le rispose mio padre.

-

Dopo aver pranzato decisi di ritornare in camera mia e fui costretta a passare davanti la stanza che mio padre mi aveva mostrato. Sentii mio padre parlare con la vecchia strega e mi fermai ad origliare; sentii tutto sulla storia di mia madre e sulle sue intenzioni su me e mio fratello, ma ciò che mi interessò particolarmente fu la storia del siero magico che lui avrebbe dovuto iniettarmi per stare ai suoi comandi. La loro conversazione non sembrava finita così mi trattenni ancora per qualche minuto.

"Perché volevate tradirla?" Gli chiese ancora la strega, ma mio padre iniziò ad irritarsi per le troppe domande.

"Non sono tenuto a dirti altro." Si voltò e se ne andò chiudendo la porta della stanza buia e la strega scomparve. Non appena alzò il capo vide me che lo fissavo. "Piccola che ci fai qui?" Mi chiese.

"Passavo per caso, ho appena finito di pranzare, stavo raggiungendo la mia camera." Gli risposi.

"Certo, va pure, riposare ti farà bene, ci aspetteranno giorni molto pesanti." Disse lui voltandosi e andando via. Io mi voltai dal lato opposto e camminai verso la mia stanza.

"Pesanti? Direi estremamente faticosi." Dissi rispondendogli sotto voce, dopodiché raggiunsi la mia camera e chiusi la porta a chiave. Dopo qualche ora sentii mio padre lasciare il palazzo così uscii velocemente dalla mia camera e raggiunsi la sua. "Da qualche parte deve pur aver nascosto quelle sostanze." Dissi iniziando a frugare ovunque, ma proprio quando sentivo di essere vicina a ciò che stavo cercando sentii la voce di mio padre provenire dal corridoio. "Maledizione!" Mi nascosi sotto al letto, lui entrò, si avvicinò ad un enorme dipinto, lo spostò ed ecco che prese uno di quei campioni di sostanza all'interno di una piccola cassaforte.

"Piccola illusa, questa notte le inietterò altra pozione e sarà una marionetta nelle mie mani." Disse prima di posare la fiala in tasca e lasciare la stanza. Io lo guardai andare via dopodiché uscii allo scoperto e mi avvicinai al dipinto.

"Bastardo." Dissi spostando il dipinto, probabilmente l'effetto della pozione precedente era già svanito, memorizzai il codice della cassaforte e l'aprii in pochi secondi. "Adesso vedremo chi sarà la marionetta." Presi tutte le fialette, rimisi tutto a posto come aveva lasciato e andai via da quella stanza. Raggiunsi il bagno e li svuotai tutte le fialette nel lavandino, dopodiché rientrai in camera. Passai lì l'intero pomeriggio, il buio calò quasi subito così mi spogliai e cercai un pigiama comodo da indossare fra tanta biancheria intima sexy. "Sembra che le vampire vivino solo di intimo sexy." Dissi frugando ovunque, ma alla fine fui costretta ad indossare uno di quei completi, ovviamente scelsi quello meno trasgressivo possibile e mi stesi sul letto. Non smettevo di pensare alle parole che mio padre, più ci pensavo e più lo odiavo, ma ciò che mi turbava particolarmente era fingere di essere la figlia perfetta. "Tempo al tempo mio caro papà, avrò la mia vendetta." Dopo qualche minuto chiusi gli occhi e caddi in un sonno profondo. Nel cuore della notte, proprio quando il mio sonno era ormai profondo mio padre entrò in camera e come le aveva detto la strega mi iniettò quella sostanza magica, sentii tanto dolore, ma nonostante ciò non riuscii a svegliarmi, ero nel bel mezzo di un sogno. Mi ritrovavo di fronte a Victor e Peter nel bel mezzo del bosco, i due mi si avvicinarono ed io li fissai con aria autoritaria e fredda. "Cosa volete!?" Chiesi loro con una certa arroganza.

"Nancy, svegliati!" Mi disse mio fratello poggiandomi una mano sulla spalla.

"Non toccarmi!" Dissi scostando bruscamente la sua mano dalla mia spalla.

"Sei sotto la sua influenza, devi svegliarti Nancy!" Mi disse Peter.

"Lui é mio padre, non mi farebbe mai del male, siete voi che volete uccidermi, ma sappiate che contro me e mio padre, i primi a morire sarete voi!" Dissi accigliandomi e subito dopo i miei occhi si dipinsero di rosso.

"Tu non sei come lui, tu sei diversa, sei buona e soprattutto non abbiamo nessuna intenzione di ucciderti, al contrario." Mi rispose Victor.

"Sta zitto! Lo so che menti!" Dissi urlandogli contro, ma lui mi si avvicinò e rispose alla mia arroganza con un dolce sorriso.

"Ti amo, non dimenticarlo mai." Disse prima di afferrarmi il viso e baciandomi dolcemente. Il quel preciso momento mi svegliai alzandomi di scatto, i miei occhi erano davvero rossi, quella sostanza aveva effetto immediato anche nei sogni. Mi toccai le labbra pensando al bacio che era avvenuto fra me e Victor nel sogno. "Che schifo." Dissi disgustata. Dopo essermi calmata mi stesi nuovamente sul letto e restai a fissare il soffitto. "Spero di non sognare più scene del genere." Dissi prima di richiudere lentamente gli occhi, mi riaddormentai solo dopo qualche ora.

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