Ero curiosa di sapere dove mio padre mi avrebbe portata quella sera, ero eccitata come una bambina impaziente di scartare i regali di Natale, ma cercai di contenermi e di non farlo notare.
"Mh, allora io vado a fare un giro, intanto cercherò di non pensarci." Dissi guardando mio padre.
"Va bene, ma stai attenta." Mi rispose lui prima che io mi voltassi e andassi via. Uscii da quell'enorme palazzo, mi guardai intorno poi mi trasformai in un grosso lupo nero, questa volta i miei occhi non erano più dorati, ma rosso fuoco, ero alta circa due metri e mezzo. Iniziai a correre verso in bosco, in forma di lupo mi faceva sentire libera, mi piaceva tantissimo correre fra gli alberi e sentire il vento scompigliarmi il pelo. Continuai a correre liberamente quando qualcuno mi intralciò il cammino. Ritrovai di fronte a me un grosso lupo dal manto bianco come la neve e due occhioni gialli che quasi brillavano come l'Ambra. Era Stefan, ma in quello stato, sotto effetto dell'iniezione di mio padre non riuscivo a riconoscerlo, per me non era altro che uno sconosciuto, quella sostanza resettava tutti i miei ricordi, la mia vera vita e mi faceva vivere nel modo in cui voleva mio padre. Lui mi si avvicinò, ma io indietreggiai ringhiandogli contro. Non mi permetteva di proseguire la mia passeggiata così presi una direzione diversa ed iniziai a correre il più veloce possibile, ma il lupo iniziò a seguirmi, era molto veloce, ma non più veloce di me, mi voltai a guardarlo e notai che il lupo aveva cambiato strada così finalmente potei rallentare, ma proprio quando mi voltai in avanti lo trovai proprio di fronte a me. Io indietreggiai, più facevo passi in dietro lui più avanzava verso di me, lo guardai dritto negli occhi, il suo sguardo sembrava dolce e sincero così decisi di non fargli del male. Tutto ad un tratto ebbi un breve flashback:
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Stefan stava male, stava per morire ed io ero disperata, piangevo e non sapevo cosa fare per salvarlo, così d'istinto lo azzannai, le sue urla di dolore mi spezzavano il cuore, ma era l'unico modo per farlo stare bene, la mia intenzione era quella di strapparlo alla morte.
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Non appena quel flashback finì indietreggiai e corsi lungo la strada del ritorno, ma lui riprese nuovamente a seguirmi.
"Nancy, dove sei stata? Cosa ti ha fatto tuo padre?!" Mi chiese Stefan telepaticamente; in forma animale potevamo comunicare fra di noi solo attraverso la mente.
"Lasciami in pace!" Gli risposi senza voltarmi in dietro e senza smettere di correre.
"Voglio solo aiutarti!" Mi disse lui, ma io decisi di non dargli retta, non lo volevo fra i piedi, ma non volevo nemmeno fargli del male, così accelerai la corsa. "Nancy, ti prego dammi ascolto!" Mi disse ancora lui.
"Non mi serve l'aiuto di nessuno! Vattene!" Gli risposi continuando a correre e guardando fisso davanti a me.
"No! Ora che ti abbiamo ritrovata non ti lasciamo andare!" Mi rispose lui. Dalle sue parole mi fece dedurre che in quel momento non eravamo gli unici in quel bosco, ma allora perché non percepivo la presenza di altri individui? Perché non mi sentivo osservata da altri occhi se non da quelli del lupo bianco? Forse voleva soltanto confondermi.
"Non cercare di spaventarmi, con me non funziona!" Gli dissi, lui ricevette il mio messaggio, ma non mi rispose, continuò solamente a corrermi dietro, ma ero troppo veloce per lui nonostante cercasse di accelerare la corsa. Improvvisamente sentii qualcosa colpirmi sulla zampa posteriore, rallentai la corsa fino a fermarmi, iniziai a sentirmi stranamente debole e stanca, mi voltai verso la gamba e notai che qualcuno mi aveva colpito con un iniezione sonnifera usata dai bracconieri per cacciare, dopo non molto altre tre punture mi colpirono; a quel punto un gran sonno mi pervase, la mia vista iniziò ad ovattarsi e lentamente chiusi gli occhi prima di accasciarmi a terra. Stefan riprese la sua forma umana e mi si avvicinò, dopo non molto anch'io ripresi la mia forma umana, ero completamente nuda, lui cercò di distogliere lo sguardo da me, mi prese fra le braccia e mi strinse forte a sé, aveva intenzione di riportarmi a casa, la mia vera casa.
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Change Of Life.
Lupi mannari"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."