81 CAPITOLO

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Io e mio padre ci guardammo con aria di sfida, ormai era una preda facile, almeno questo era ciò che credevo. Victor e Peter ne approfittarono e corsero verso di lui per attaccarlo, ma io li fermai. "No ragazzi, fermi!" Dissi loro. I due si fermarono a guardarmi in modo strano.

"Cosa c'è che non va? Mica vuoi tirarti indietro?!" Mi chiese Victor.

"Non ho nessuna intenzione di tirarmi indietro, voglio essere io ad affrontare mio padre, da sola." Gli risposi.

"Cosa? No! Noi siamo qui per aiutarti." Mi rispose Peter, sembrava alquanto turbato all'idea di lasciarmi da sola con mio padre.

"Tranquillo, me la caverò più che bene, non voglio l'intervento di nessuno, sono stata chiara?" Chiesi loro. Peter e Victor si accigliarono, mentre Stefan e il resto del branco annuirono senza aggiungere altro. "Bene." Dissi prima di avvicinarmi a mio padre.

"Sei molto coraggiosa." Mi disse mio padre.

"Non grazie a te, papà." Dissi guardandolo con disprezzo.

"Non riuscirai a farmi del male, sono tuo padre, ti conosco fin troppo bene." Disse lui.

"Tu hai avuto il coraggio di provare ad uccidere i tuoi figli, non hai provato nessun rimorso nel aver pensato di uccidere sangue del tuo sangue!? Perché mai non dovrei averne il coraggio!? Io sono tua figlia, io sono come te." Dissi guardandolo dritto negli occhi.

"Dimostramelo, su vieni!" Mi disse, mi lanciò una sfida, ed io adoravo le sfide.

"Con piacere!" Corsi verso di lui, ma non  appena i nostri corpi furono a contatto si aprì un vortice che ci teletrasportò in un altro luogo, lo stesso luogo in cui mi ci trovavo nei miei incubi; la solita stanza oscura. Ero confusa, era un illusione o era una stanza reale?

"Sembri confusa, qualcosa non va?" Mi chiese guardandomi con un sorrisino maligno stampato in volto. Come aveva fatto a teletrasportarci così lontani da tutti? C'era puzza di magia nera! Eppure la strega era stata uccisa, com'era possibile una cosa del genere?!

"Tu sei protetto da altre streghe non è così?!" Gli chiesi accigliata.

"Esatto, ma non solo, devi sapere che io sono mezzo stregone e mezzo vampiro."
Disse come un sorrisetto, poi continuò: "Tua nonna era una strega." Mi rispose. A quelle parole spalancai gli occhi.

"Allora é stato inutile uccidere la strega!"  Dissi guardandolo, non potevo ancora credere a ciò che mi era stato detto.

"Nonna é morta da anni ormai! E la forza delle streghe da defunte non é più potente come da vive!" Gli dissi.

"Vero, ma ho ereditato una percentuale della sua magia. Sono in grado di proteggermi anche da solo, le altre streghe potenziano solo la mia magia." Mi rispose lui.

"Non sei più forte come prima." Gli dissi guardandolo in modo accigliato, lui mi sorrise.

"Questo è vero, ma non sono neanche tanto debole come credi." Mi rispose lui.

"Mi sto annoiando." Dissi stringendo le mani in due pugni, poi iniziai ad attaccarlo, lo colpii e lui cadde, ma si rialzò immediatamente. Lui mi guardò per qualche secondo senza dire una sola parola, poi iniziò anch' egli ad attaccare. Fu uno scontro silenzioso, ma duro e sanguinoso, un padre ed una figlia che combattevano per la propria vita, sembrava assurdo eppure stava accadendo sul serio.

-

Intanto Victor, Peter ed il resto dei ragazzi erano nervosi per la mia improvvisa scomparsa.
"Come cazzo ha fatto?!" Si chiese Victor nervoso, non  smetteva di andare avanti e indietro.

"Restare nervosi non servirà a nulla, lei é forte, darà testa a suo padre." Disse Peter per tranquillizzarlo, ma in realtà anche lui non era affatto tranquillo.

"É sola Peter! E lui é ancora protetto dalla magia!" Gli rispose Victor.

"Smettetela voi due!" Disse Stefan facendo regnare il silenzio tra i due ragazzi, poi continuò: "Lei non ha bisogno di protezione, né di aiuto! Lei ha solo bisogno del nostro sostegno e della nostra fiducia!" Disse loro. I due lo guardarono, poi abbassarono il capo leggermente mortificati per aver messo in dubbio le capacità di Nancy.

"Si, hai ragione Stefan, perdonaci." Disse Peter, poi continuò: "Io credo in lei e nelle sue capacità."

"Anch'io mi fido di lei, ma allo stesso tempo ho paura di perderla." Disse Victor.

"Sono sicuro che non la perderai, andrà tutto bene." Disse Peter appoggiandogli una mano sulla spalla.
-

Durante la lotta contro mio padre riuscivo a sentire delle voci offuscate, voci appartenenti a Victor e tutti gli altri;  fu all'ora che riuscii a capire che quella stanza non era reale e che in realtà non ci eravamo mai spostati dal bosco, era la magia che impediva di farci vedere a vicenda, ma eravamo sempre stati tutti lì. Le parole di incoraggiamento dei ragazzi mi spinsero a lottare di più e mi diedero molta più forza ed energia, loro credevano in me ed io non avevo alcuna intenzione di deluderli.

"Loro credono in me, sento le loro voci! Tutto questo non é reale!" Gli dissi.

"Mi stupisci sempre di più bambina mia, quasi quasi penso che tu possa ancora essermi utile." Mi rispose lui.

"Victor non mi perderà, nessuno mi perderà perché quello che morirà oggi, sarai tu!" Dissi prima di riprendere ad attaccarlo. Lui intanto non faceva altro che difendersi, attaccava poche volte, ma i suoi attacchi erano davvero forti. Passarono diverse ore ed entrambi non eravamo in ottime condizioni, eravamo stanchi e sanguinanti, ma ciò non mi avrebbe fermata. Sentivo il sangue ribollire nelle vene e l'energia che avevo dentro era ancora tanta, di certo non sarei stata io ad arrendermi. "Non mi arrenderò mai! Indietreggerò solo per prendere la rincorsa, mai per tirarmi indietro!" Gli dissi.

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