"Non c'é tempo per raccontarle la mia storia, ma c'é tempo per diventare alleati." Mi rispose Peter.
"Siamo già alleati, adesso spiegami perché sei così agguerrito verso mio padre." Insistetti ancora nel farmi spiegare perché ci tenesse tanto a combattere al nostro fianco. Proprio in quel preciso istante Victor mi raggiunse in camera e trovò me parlare con Peter.
"Cosa ci fa lui qui nel bel mezzo della notte?! E come ha fatto a trovarci?!" Mi chiese Victor, sembrava leggermente infastidito, come biasimarlo.
"É venuto qui di persona per spiegarci il motivo per cui é contro nostro padre." Dissi guardando Victor, poi il mio sguardo si posò nuovamente su Peter. Quest'ultimo restò a guardarmi in modo perplesso per qualche secondo, come se stesse cercando di capire qualcosa.
"Non siete poi così diversa da vostro padre milady." Mi disse il ragazzo. Questa volta fui io a guardarlo in modo perplesso, dove voleva arrivare?
"Cosa vorresti dire?" Gli chiesi, Victor mi affiancò e guardò il ragazzo in modo accigliato.
"Infondo avete lo stesso sangue, lei..." Disse rivolgendo il suo sguardo verso di me. "Non può e non deve essere come lui, siete troppo forte e se lui riuscisse a manipolarla, seminereste solo distruzione e caos." Disse guardandomi.
"Lei non é come lui e di certo non permetterò che lo diventi." Gli rispose Victor.
"Potrebbe diventarlo, lo leggo nei suoi occhi. Come ho già detto, sono molto simili ed è questo quello che mi preoccupa." Disse Peter.
"Hai detto che mi si legge negli occhi, bene, allora dimmi, cosa vedi?" Gli chiesi.
"Siete buona ed è proprio il buono che c'è in lei a renderla debole." Mi rispose il ragazzo. Victor guardò Peter per qualche secondo, poi si girò guardando me, probabilmente non era poi così in disaccordo con Peter almeno su quell'affermazione.
"Io sono buona con chi lo è con me. Io non parlo di vendette né di perdono; la dimenticanza è l’unica vendetta e l’unico perdono. Se faccio del bene anche a costo di battermi contro mio padre, lo faccio per le persone a cui sono affezionata." Dissi guardando entrambi i ragazzi.
"Parole sagge dette da una principessina come lei. È ancora molto giovane, ma se continuerà di questo passo, sono sicuro che un giorno diventerà la regina più amata dei sei regni." Mi disse Peter. Le sue parole mi fecero arrossire, non riuscivo affatto ad immaginaree stessa nel ruolo di una regina, fino a pochi mesi fa non sapevo nemmeno di essere una principessa di un qualche regno magico.
"Preferisco che muoia una sola persona anziché lasciare che questa persona ne uccida miliardi, anche se si tratta di mio padre." Dissi guardando Peter che intanto si era appoggiato al davanzale della finestra e teneva le braccia incrociate al petto.
"Sono orgoglioso di lei milady, come le dicevo prima, le serve una buona base di allenamento." Mi rispose Peter.
"Sono d'accordo." Gli rispose Victor. A guardarli sembravano quasi andare d'accordo e su molte opinioni sembravano pensarla allo stesso modo.
"Sono d'accordo anch'io, voglio allenarmi come si deve." Ero consapevole del fatto che fosse stata dura, ma ero sicura di volerlo fare e soprattutto, di potercela fare.
"Perfetto, sono profondamente onorato di poter collaborare con voi. Se non è un problema allora potremmo vederci nel bosco, conosco un punto isolato in cui nessuno potrà vederci." Disse Peter ad entrambi.
"Andrà benissimo." Gli risposi. Lui mi sorrise, fece un leggero inchino verso mio fratello, poi si avvicinò a me, si chinò, dopodiché prese la mia mano e la baciò delicatamente prima di sparire nel nulla. Rimasi ancora una volta colpita dalla sua galanteria e ciò fece irritare Victor.
"La prossima volta vorrei che non ti toccasse e comunque non ci ha più detto il motivo per cui vuole aiutarci." Mi disse mio fratello, io lo guardai dopodiché mi sedetti sul bordo del letto.
"Ne avremo di occasioni per chiederglielo e comunque, adoro il fatto che tu sia geloso." Dissi sorridendogli. Lui mi si buttò addosso ed entrambi cademmo sul letto.
"Forse non ti è ancora chiaro, tu appartieni solo a me." Mi disse prima di poggiare le sue dolci e morbide labbra sulle mie. Ormai la notte era volata, rimasero giusto un paio di ore prima dell'alba e in quelle due ore cercammo di goderci l'un l'altro. Le prime luci dell'alba iniziarono ad illuminare poco a poco la stanza, il raggi del sole erano già caldi di primo mattino, i leggeri calori primaverili stavano dando spazio agli intensi calori estivi. Ogni estate aveva sempre in qualche modo il retrogusto di quelle precedenti, anche se sapevo perfettamente che quest'estate sarebbe stata completamente diversa da tutte le altre.

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Change Of Life.
Wilkołaki"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."