64 CAPITOLO

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Mi svegliai, il fastidio dei raggi che penetravano attraverso il sottile tessuto della tenda mi costrinsero a voltarmi dal lato opposto alla finestra, allungai la mano verso il posto solitamente occupato da Victor, ma quella mattina non c'era. "Victor?" Dissi alzandomi dal letto, lo cercai in bagno e al piano di sotto, ma di lui nessuna traccia. "Forse sarà uscito." Dissi fra me e me, ma tutto ad un tratto vidi sbucare Peter nel nulla.

"Buongiorno principessa." Disse facendo il suo solito inchino.

"Ok, non può essere un altro sogno." Dissi guardandolo.

"No, infatti non lo è." Mi rispose lui. Io mi accigliai, non sopportavo il fatto che qualcuno invadesse i miei spazi privati.

"Spero che tu sappia cosa sia la privacy." Dissi guardandolo accigliato, lui mi fece uno dei suoi teneri sorrisi e non potei fare a meno di non essere arrabbiata con lui. Feci un profondo sospiro poi gli chiesi di mio fratello. "Dov'è Victor?"

"La sta aspettando nel bosco per l'allenamento, sembra molto carico, abbiamo organizzato tutto nei minimi dettagli." Mi rispose lui.

"Sembrate andare molto d'accordo, bene, datemi prima il tempo di prepararmi e vi raggiungerò il prima possibile." Dissi raggiungendo la cucina, ma prima ancora che potessi raggiungerla l'immagine di Peter si moltiplicò accerchiandomi. "Ma cosa..." Mi guardai intorno poi guardai lui. "Ma cosa stai facendo!? Smettila!" Gli dissi accigliata.

"Fermatemi, sono curioso di vedere le vostre abilità." Disse prima di corrermi in contro ed attaccarmi. Non riuscii a difendermi in tempo così lui sferrò il suo attacco ed io caddi facendomi molto male. Lui era decisamente molto più forte di Victor.

"Ah... a-ah... cavolo." Dissi alzandomi lentamente dal freddo pavimento del salotto.

"Non credevo che foste così fragile."
Disse avvicinandosi e ponendomi una mano per aiutarmi a rimettermi in piedi più in fretta, ma non appena gli diedi la mia mano lui la strinse così forte da farmi schioccare le ossa dell'intera mano. Il dolore fu atroce, così d'impulso reagii tirandogli un forte calcio nello stomaco che lo fece cadere mollando la presa della mia mano.

"Ma cosa ti prende!? Mi stai davvero facendo arrabbiare!" Dissi urlandogli contro, poi gli diedi uno spintone sbattendolo fuori casa, la porta principale era già aperta.

"Che bella che siete quando vi arrabbiate, sono curioso di vederla nelle vesti di un ibrido." Mi disse. Suonava come una sfida, così uscii fuori casa e non appena oltrepassai la sogna della porta i miei vestiti cambiarono come per magia.

"Ma cosa... Com'è possibile!?" Mi chiesi guardandomi addosso. Indossavo una canotta aderente nera, un leggings dello stesso colore e un paio di scarpette da ginnastica. Alzato il capo il mio sguardo si posò su Peter che mi guardava minaccioso con i suoi occhi color arancio e con le sue zanne ben affilate e ai lati della bocca gli scorrevano due fili di sangue causati dal forte colpo che gli avevo dato allo stomaco. "Cosa significa tutto questo!?" Gli chiesi furiosa.

"Sembravate molto più sveglia, non lo avete ancora capito? Il vostro allenamento ha già avuto inizio." Mi rispose lui.

"Ah é già iniziato dici? Ottimo!" Corsi diretta nel bosco e lui mi corse dietro, ma in un attimo mi affiancò, era velocissimo. Ci fermammo in un punto del bosco spazioso ed isolato, ci fermammo uno di fronte l'altro e non appena lui si distrasse io lo attaccai. "Adesso ci penserò io a te!" Dissi colpendolo, ma Peter senza il ben che minimo sforzo schivò il mio attacco.

"Sono lusingato mia signora." Mi rispose lui. Improvvisamente sentii qualcuno arrivare alle mie spalle, così mi voltai e vidi Victor.

"Ti piace il tuo nuovo allenamento?" Mi chiese quest'ultimo prima di tirarmi un brusco calcio che non riuscii a schivare, caddi andando a sbattere contro un grosso albero. Un filo di sangue scese lungo il sopracciglio sinistro, li guardai restando a terra ai piedi di quel grosso albero, i due si avvicinarono e mi aiutarono ad alzarmi.

"Credo che per oggi sia meglio che  l'allenamento finisca qui, ma ricordate; più tecniche imparerete più l'allenamento sarà lungo e divertente per tutti noi." Mi disse Peter.

"Adesso riposa, che le hai solo prese." Mi disse Victor. Io li linciai con lo sguardo e furiosa risposi ad entrambi con tono poco cordiale.

"Se solo mi aveste avvertita! Siete due stronzi!" I due scoppiarono a ridere sentendo le mie parole e ciò mi fece infuriare ancordi più, mi sentivo presa in giro ed in effetti lo stavano facendo.

"Saranno sempre così i vostri allenamenti da oggi in avanti." Mi disse Peter. "Nessuno vi avvertirà in caso di attacco, quindi lei dovrà essere sempre pronta a difendersi anche se colta alla sprovvista."

"È sensata come idea, ma ciò non significa che mi piaccia." Gli risposi continuando a guardarli accigliata. I due mi accompagnarono a casa ed una volta entrati Peter mi accompagnò a sedere sul divano mentre Victor si diresse in cucina, era già ora di pranzo, la mattinata sembrava essere volata. "È stato terribile!" Dissi guardando Peter ancora arrabbiata, lui si avvicinò a me e mi pose delle sacche di sangue.

"Prendete, vi rimetterete insesto in un attimo." Mi disse prima di sedersi accanto a me. Io lo linciai ancora con lo sguardo, presi le sacche di sangue dalle sue mani e le bevvi nel giro di un minuto. "Adesso come si sente?" Mi chiese ancora. Non appena ingerii il sangue le ferite iniziarono rapidamente a richiudersi e ciò lo notò anche Peter.

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