15 CAPITOLO

6.7K 385 16
                                    

Arrivati a scuola ci dirigemmo nella nostra classe e assistemmo alla prima parte delle lezioni, nell'ora dell'intervallo tutti lasciarono la classe e come tutti anche io ed Andy. Raggiungemmo il cortile e ci sedemmo ai piedi di un bel albero.

"Qual'era la cosa mitica che ti è successa ieri?" Gli chiesi guardandolo.

"Ieri notte, nel bosco mi sono imbattuto in un lupo, era stupendo! Aveva il pelo nero e lucido e i suoi occhi... bhe, i suoi occhi erano incredibili." Disse. Arrossii leggermente senza rendermene conto, perché sapevo che quel lupo di cui parlava ero io. "Perché sei arrossita?" Mi chiese.

"Io? Arrossita? Ma no. Piuttosto, dimmi, come mai ti trovavi nel bosco ieri notte?" Gli chiesi. Lui si imbambolò per qualche minuto poi cambiò argomento.

"È una lunga storia. Senti io rientro per ripassare gli ultimi capitoli di storia, ci vediamo fra poco." Disse prima di alzarsi e dirigersi all'interno dell'edificio. Il suo atteggiamento non fece altro che confermare la teoria di Victor. Qualche ora dopo la campanella suonò indicandoci la fine delle lezioni, io come al solito posai tutti i miei libri nell'armadietto, presi il mio zaino e uscii da scuola, mi fermai all'ingresso cercando Andy con lo sguardo, ma di lui nemmeno l'ombra era strano, di solito mi aspettava ed insieme ci dirigevamo verso casa.

"Nancy!" Qualcuno mi chiamò, mi voltai, era Victor così lo raggiunsi.

"Victor, cosa ci fai qui?" Gli chiesi.

"Sono venuto a prenderti a scuola, non mi piace che quel cacciatore ti stia intorno." Disse lui.

"Non saprà mai che quel lupo sono io." Lo rassicurai, intanto ci incamminammo verso il bosco.

"Non mi fido comunque." Disse ancora, poi continuò: "Potrebbe comunque farti fuori." Io sospirai rumorosamente, poi abbassai leggermente il capo senza dire una parola. Lui mi guardò poi mi poggiò un braccio sulle spalle. "Dimmi, lui ti piace vero?" Mi chiese. Io esitai nel rispondergli poi annuii. "Da quanto?" Mi chiese ancora.

"Da un bel po' ormai." Gli risposi.

"Io lo sapevo già." Mi disse, poi continuò: "E sai da cosa l'ho intuito? Dal modo in cui lo guardi. I tuoi occhi parlano, ma lui non lo nota."

"Perché osservavi con molta attenzione come guardavo Andy?" Gli chiesi.

"Sono un ottimo osservatore." Disse, poi continuò: "Oh, da domani inizierò anch'io a frequentare la tua stessa scuola, oggi ho effettuato l'iscrizione."

"Perché?" Gli chiesi.

"Voglio conoscere meglio gli umani." Mi rispose. Giunti a casa, affamati ci precipitammo in sala da pranzo, delle domestiche ci servirono e pranzammo, qualche ora dopo Victor uscì di casa lasciandomi sola e raccomandandomi di stare attenta. Intanto che lui non c'era decidi di ammazzare il tempo studiando e anticipando qualche compito, ma sentii un forte rumore al piano di sotto. Mi alzai, lasciai per qualche minuto lo studio in sospeso e scesi a controllare. Spalancai gli occhi gli occhi ritrovandomi di fronte a mio padre.

"Finalmente, vieni da me piccola."
Disse lui avvicinandosi.

"Vattene! Non ti avvicinare!" Dissi indietreggiando. "Tu vuoi solo uccidermi! Sei un malato." Gli urlai contro e lui odiava essere urlato contro. I suoi occhi si dipinsero di un rosso sangue spaventoso, mi afferrò i polsi e mi portò in camera mia, con uno spintone mi sbatté sul letto dove mi bloccò del tutto. "Lasciami! Tu non sei mio padre!"

"Sai, piccola mia, ho tanta fame ed il tuo sangue è proprio ciò che mi ci vuole." Disse stringendo sempre più la presa dei miei polsi, ma ovviamente non mi arresi, continuavo a dimenarmi e ad urlare sperando che Victor mi avrebbe aiutata. Lui avvicinò la sua bocca al mio collo, pronto ad azzannarmi. Proprio quando iniziai a pensare che per me fosse giunta la fine Victor arrivò giusto in tempo.

"Nancy!" Disse spalancando la porta di camera mia ed entrando.

"Oh guarda, é arrivato tuo fratello."
Disse mio padre girandosi verso di lui.

"Bastardo! Lasciala!" Victor furibondo si precipitò da lui e gli saltò addosso, dando a me l'occasione di scappare, poi sfilò un coltellino dalla tasca e glielo infilzò dritto nel petto. Mio padre emise delle urla di dolore, ma di certo quella ferita non lo avrebbe fermato a lungo. Victor approfittò della sua debolezza momentanea, mi raggiunse e mi portò con sé il più lontano possibile da nostro padre.

"Come stai? Ti ha fatto qualcosa?!"
Mi chiese preoccupato. Io mi limitai a scuotere leggermente la testa, lui si accorse di quanto fossi scossa così mi abbracciò. "Ti prometto che non ti lascerò mai più sola." Disse accarezzandomi delicatamente i capelli. Io lo strinsi forte a me ed annuii alla sua promessa. In quel punto del bosco faceva particolarmente freddo, così staccatosi dall'abbraccio lui si tolse la sua felpa e me la pose. "Fa freddo qui, meglio che tu ti copra." Mi disse. Io lo guardai, poi presi la sua felpa.

"Tu come farai?" Gli chiesi.

"Sono un vampiro, non percepisco il freddo, prendila pure." Mi disse. Così feci, indossai la sua felpa, poi lo guardai.

"Ti ringrazio, per avermi salvata e anche per la felpa." Gli dissi, lui mi rispose con un cenno di sorriso, poi continuai. "Adesso dove andremo?" Gli chiesi.

Change Of Life.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora