"Te ne ho già parlato, sai bene che tuo fratello e i suoi amici lupi ti vogliono morta, e noi proprio questa sera gli dichiareremo guerra, li coglieremo alla sprovvista e li elimineremo tutti." Mi rispose lui. Quel bastardo aveva tutte le intenzioni di farmi uccidere le persone che amavo, ed io glielo feci credere.
"Certo padre, li faremo fuori in men che non si dica." Dissi prima di iniziare a pranzare. Anche lui si nutrì di abbondanti sacche di sangue, poi pensò che quello fosse stato il mio ultimo pranzo ed io riuscii a leggergli il pensiero, ciò aumentò in me l'ira e l'odio nei suoi confronti. "Padre, stasera ti stupirò, ti renderò fiero di me." Gli dissi, lui mi sorrise e annuì. Continuai a pranzare come se non avessi sentito nulla, dopo essermi ben nutrita mi alzai dal grosso tavolo. "Mi sento abbastanza forte, con permesso, vado di sopra a rilassarmi." Dissi dirigendomi all'uscita della sala da pranzo.
"Certo bambina mia, rilassati il più possibile devi tenerti ben riposata per questa sera." Mi rispose, poi non appena lasciai la sala continuò sotto voce. "Tanto non potrai più farlo in seguito." Disse. Sentii lo stesso le sue parole, ma nonostante ciò raggiunsi la mia camera, mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi, iniziai a pensare a cosa sarebbe potuto succedere durante quell'inutile battaglia, inutile per mio padre dato che non avrebbe mai ottenuto ciò che voleva.
"Noi siamo soli, soli contro un esercito di licantropi, contro uno sei vampiri più forti, per non parlare di Peter, lui è come me, non sarà facile, é un osso duro." Dissi fra me e me e ciò mi rendeva felice, perché sapevo che nessuno si sarebbe fatto male. La mia mente iniziò a pensare di tutto e stranamente ripensai anche ad Andy. "Era una persona così dolce, innocua e indifesa, lui lo ha trasformato in un mostro, l'ha condotto sulla via della morte. Ha ucciso mia madre senza pietà! Ha ucciso il padre di Stefan e altri licantropi innocenti, ha ucciso la famiglia di Peter e chissà quanti altri." Iniziai a pensare ad alta voce e solo dopo mi resi conto che qualcuno avrebbe potuto sentirmi. Riaprii gli occhi e fissai il soffitto. "Durante questa battaglia sarò io a vincere, io e nessun'altro." Passai l'intero pomeriggio a pianificare la mia vendetta contro mio padre, volevo coglierlo di sorpresa anche perché credeva ancora che io fossi sotto effetto della pozione della strega. Le ore volarono e finalmente giunse l'ora tanto attesa da mio padre, l'ora della resa dei conti. Fuori il buio stava calando, mi alzai dal letto e mi preparai per lo scontro; mi armai di tre paletti di legna di quercia bianca, Verbena e di pugnali di metallo forgiati con fuoco di drago. Decisi di non portare con me nessuna arma d'argento, anche perché non avevo nessuna intenzione di fare del male a qualcuno. "Ecco, credo di aver preso con me tutto ciò di cui avrò bisogno." Mi specchiai per qualche secondo poi uscii dalla mia camera e raggiunsi mio padre nella sala principale del palazzo, anche lui era armato con diversi filtri magici e diversi arnesi.
"É giunta l'ora, ti sei armata?" Mi chiese avvicinandosi a me, io annuii.
"Sono pronta, armata o meno credo che morirò difficilmente. Andiamo da soli?" Gli chiesi.
"No, la strega ci assisterà." Mi rispose prima di uscire dalla grossa porta principale.
"Ottimo." Dissi ironica uscendo dopo di lui e la vecchia strega lasciò il palazzo dopo di me. Velocemente ci trovammo nel bel mezzo del bosco, erano già tutti lì, a capo del branco c'era Stefan, poi c'era mio fratello e Peter. Non appena li vidi non potei fare a meno di tirare un respiro di sollievo, ero così felice di vederli.
"Vedo che vi siete organizzati in molti, sapevate che saremmo venuti, molto strano. In ogni caso contro la magia non potrete fare altro che perdere." Mio padre disse loro. Era affiancato da me alla sua destra e dalla strega alla sua sinistra.
"L'unione fa la forza, dovresti saperlo papà." Gli rispose Victor che sembrava davvero infuriato dalla situazione. Mio padre gli rispose con un mezzo sorriso malizioso. Io guardai prima tutti gli altri poi mi voltai verso mio padre che al contrario non mi degnò di uno sguardo.
"A questo punto é inutile dire “chi vinca il migliore”. Dissi poi guardando davanti a me.
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Change Of Life.
Werewolf"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."