88 CAPITOLO

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La notte sembrava non passare mai, forse perché non riuscivo a chiudere occhio, ero troppo nervosa ed eccitata per ciò che sarebbe potuto accadere durante la nostra missione. Le ore scorrevano lentamente così mi alzai e mi sedetti sul davenzale della finestra, girai la testa guardando all'esterno e non potei fare a meno di alzare lo sguardo verso l'alto guardando il cielo che era ricoperto di stelle accompagnate da una splendida e luminosa Luna piena. Sentivo ululare ovunque, mi piaceva sentire i loro canti d'amore alla Luna, eppure i vampiri non si lamentavano affatto, sembravano molto comprensivi, ma allo stesso tempo erano sempre in guardia e pronti per qualsiasi evenienza. Aprii la finestra e guardai lo splendore della Luna che illuminava tutto, i miei occhi divennero dorati nell'incontrarsi con la luce lunare, sentii una forte energia vitale scorrermi dentro, mi sentivo come rinata. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dallo spirito animale che c'era in me unendomi ai fantastici canti dedicati alla Luna. Sentii improvvisamente la presenza di qualcuno alle mie spalle, chi poteva essere oltre Peter? Nessuno.

"Hey." Disse affiancandomi e guardando fuori, anche i suoi occhi brillavano di un arancio pazzesco. Nei periodi del plenilunio i licantropi o lupi mannari e in minima parte gli ibridi erano attratti dai loro simili, si accendeva in loro una forte attrazione fisica e un forte desiderio di volersi a tutti i costi. Io mi voltai verso di lui e lo guardai con i miei leggendari occhi dorati.

"Peter, che ci fai qui?" Gli chiesi, lui mi guardò per un attimo, poi riprese a guardare la Luna.

"Questa è l'unica camera in cui posso ammirare la Luna." Rispose lui.

"Già, é vero." Dissi girandomi verso la finestra e guardando la Luna. Ci fu un silenzio assordante per qualche minuto, poi sentii Peter avvicinarsi e abbracciarmi da dietro. Io mi irrigidii, non era mai successa una cosa del genere prima di quel momento. "P-Peter, perché mi stai abbracciando senza motivo?" Gli chiesi.

"Dev'esserci per forza un motivo per poterti abbracciare?" Mi chiese lui stringendomi.

"Si, perché altrimenti non lo faresti." Gli risposi.

"Sai, ho letto sui social che molto spesso un abbraccio potrebbe rendere migliore la giornata di qualcuno, quindi ho deciso di abbracciare tutte le persone anche senza un perché, semplicemente per renderle felici." Mi rispose lui stringendomi sempre di più a sé.

"È una cosa tremendamente carina da parte tua, Peter." Dissi sorridendogli.

"Nancy." Mi sussurrò delicatamente all'orecchio, il suo respiro caldo sul collo mi fece venire i brividi.

"C-cosa c'é?" Gli chiesi leggermente balbettante.

"Credo di provare qualcosa per te." Disse accarezzandomi il viso. A quelle parole mi voltai di scatto e scesi dal davanzale della finestra allontanandolo leggermente da me.

"Entrambi sappiamo che é il potere della Luna ad attrarci l'un l'altro, tu non provi nulla che vada oltre l'amicizia per me." Dissi guardandolo.

"Lo so, forse hai ragione ma... Sento di provare qualcosa di più profondo e il nostro rapporto non é affatto indifferente." Mi rispose lui.

"Certo, perché sei il mio migliore amico, ma ora credo sia meglio se tu vada in camera tua." Dissi guardandolo.

Lui venne dietro di me, fu così veloce che non riuscii a prevedere nulla del genere, mi spinse col petto contro una parete e mi bloccò le mani dietro la schiena, dopodiché iniziò a lasciare tanti dolci e umidi baci lungo il collo.

"P-Peter, per favore... Lasciami." Gli dissi cercando di resistere a quella piacevole sensazione.

"Ti piace quanto piace a me, ammettilo." Disse sussurrando dolcemente al mio orecchio.

"É l'effetto della Luna che ti spinge a fare questo, ricorda, io sono la tua migliore amica." Dissi spingendolo leggermente. Lui allentò la presa, mi lasciò le braccia e mi fece girare verso di sé, appoggiò la sua fronte sulla mia e mi guardò dritto negli occhi.

"Appunto, sono il tuo migliore amico, non tuo fratello." Disse con tono sicuro di sé.

"Per me é come se non lo fosse, siamo cresciuti come due perfetti estranei." Dissi guardandolo. Lui mi prese il viso con entrambe le mani per far si che la mia attenzione ricadesse sulle sue parole.

"Ma lo é, Victor é tuo fratello Nancy, avete gli stessi genitori e ciò nulla può cambiarlo, avete lo stesso sangue, provenite dallo stesso grembo. Per quanto possiate amarvi, non potrete mai essere felici insieme." Disse guardandomi. A quelle parole crudeli ebbi il coraggio di spingerlo e allontanarlo da me bruscamente.

"Smettila! Sei sotto l'effetto della Luna, non sai cosa stai dicendo, per favore va in camera tua, adesso!" Gli dissi accigliata.

"Accetta la realtà Nancy." Disse lui prima di lasciare la mia camera, io lo guardai andare via e ciò mi diede la possibilità di lasciarmi andare, le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, non potevo permettere che Peter mi vedesse così fragile ancora una volta. Decisi di ritornare a letto e cercare di riposare almeno un po' senza dare troppo peso alle parole di Peter.

"Basta pensarci, era influenzato dalla Luna, non era lui, lui non avrebbe mai osato dire quelle cose." Continuavo a ripetermi fino a quando la mia mente stanca smise di pensare e caddi in un sonno profondo. Il giorno seguente le prime luci dell'alba iniziarono ad illuminare e riscaldare l'intero paese. Sentii il calore dei raggi che penetravano dalla finestra sulla mia pelle e ciò mi fece svegliare, aprii gli occhi e voltandomi dal lato della porta vidi Peter passare davanti camera mia guardandomi, io mi accigliai incuriosita, mi alzai dal letto e uscii dalla mia camera seguendolo.

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