Passai un intero pomeriggio a letto e Victor fece lo stesso. Dormiva beato da ore, non avevo il coraggio di svegliarlo così mi alzai con attenzione e mi diressi in bagno per farmi una rilassante doccia. Ancora una volta pensai alle parole di mio fratello e di quanto fosse stato complicato essere un Alpha. Sommersa dai pensieri mi resi conto che il tempo scorreva veloce, uscii dalla doccia e indossai l'accappatoio. Fu inevitabile notare l'assenza completa delle ferite sul mio corpo, ciò mi fece sorridere e tranquillizzare, almeno essere un Alpha aveva i suoi vantaggi. Mi asciugai e mi vestii con una carta fretta, poi raggiunsi nuovamente la mia camera, vidi Victor ancora steso sul letto così decisi di lasciarlo dormire e raggiungere Stefan da sola. "Merita di riposare, andrò da sola da Stefan." Dissi uscendo dalla porta della mia camera, ma poi una voce attirò la mia attenzione.
"Dove credi di andare da sola?" Si era finalmente svegliato, mi fermai e mi girai guardandolo.
"Credevo stessi dormendo." Gli dissi, aveva ancora gli occhi chiusi.
"Noi vampiri non dormiamo, riposiamo e nonostante ciò riusciamo a sentire e percepire qualsiasi cosa, anche ad occhi chiusi." Disse lui aprendo gli occhi ed alzandosi dal letto.
"Che dono della natura." Dissi ironica.
"Ma quanta simpatia oggi." Disse avvicinandosi allo specchio, mi guardò attraverso di esso e mi fece l'occhiolino, arrossii di colpo e lui sorrise sistemandosi i capelli. "Bene, io sono pronto, andiamo?" Disse voltandosi verso di me. Io lo guardai ed annuii senza aggiungere altro. Insieme uscimmo e ci dirigemmo nel bosco, in quel momento ebbi un breve flashback della notte precedente.
"Victor, cos'è successo ieri notte, quando siamo scappati da nostro padre?" Gli chiesi. Lui mi guardò e schiuse le labbra per rispondermi anche se esitò per qualche secondo.
"Volevano ucciderci, in realtà volevano che io stesso ti uccidessi per poi farmi fuori da solo, ma non ci sono riusciti, ciò li ha spinti ad appiccare il fuoco per poi lasciarci bruciare." Raccontò lui.
Lo guardai in silenzio per qualche minuto poi gli dissi:"Cos'altro è successo mentre ero svenuta?"
"Ti ho presa fra le braccia e ho corso fra le fiamme che si erano ormai estese ovunque fino ad incendiare tutto, loro non mi hanno visto scappare, le fiamme erano troppo alte e fitte, ed eccoci qui." Mi disse.
"Ricordo vagamente che correvi fra le fiamme, ma non sembrava che tu sentissi dolore, perché?" Gli chiesi.
"Ogni vampiro possiede un dono speciale, ciò che lo rende unico nel suo genere; il mio è quello di essere immune al calore e al fuoco. Le fiamme non hanno nessun effetto su di me." Mi rispose.
"Mi hai fatto da scudo con il tuo corpo, per questo sono rimasta illesa." Dissi guardandolo, lui non mi rispose, ma fu chiaro che la mia teoria non era sbagliata, così lo abbracciai per ringraziarlo, ma la sua reazione non fu quella che avrei voluto: non mi strinse e ciò mi rattristò e mi spinse ad allontanarmi. Camminammo in silenzio ancora per qualche minuto poi giungemmo finalmente al villaggio in cui viveva Stefan e il suo branco.
"Siamo arrivati." Disse. I licantropi ci videro e ci guardarono con attenzione dalla testa ai piedi, Victor alzò le mani guardandoli e disse: "Vengo in pace." Quasi come se fosse un alieno sceso in terra, fu una scena davvero divertente. I licantropi lo guardarono in modo strano, ma ci lasciarono passare senza nessun problema, così raggiungemmo l'abitazione dei Tylor. Bussai alla loro porta e colui che ci aprì fu Stefan in persona.
"Nancy, che ci fai qui?" Mi chiese, poi il suo sguardo si spostò su mio fratello e continuò: "E questo da dove salta fuori?!" Disse al quanto infastidito.
"Calmati cagnolino." Gli disse Victor, ma quelle parole non provocarono solo Stefan, ma l'intero villaggio.
"Victor siamo tutti cagnolini qui, quindi cerca di tenere chiusa la bocca." Dissi guardandolo. Lui sospirò rumorosamente e lasciò che a parlare fossi io.
"Siamo qui per parlarvi di una cosa estremamente importante." Dissi guardando Stefan, lui aprì del tutto la porta e ci lasciò entrare.
"Accomodatevi." Disse portandoci in soggiorno. Noi ci mettemmo comodi e aspettammo che anche i genitori di Stefan si unissero a noi.
"Nancy." Disse la donna accomodandosi di fronte a noi, poi continuò: "Che ci fai qui?" Mi chiese.
"Ho una cosa importante da dirvi." Le risposi, dopo poco la donna fu affiancata da suo marito e da suo figlio.
"Parla pure cara." Disse la donna con estrema gentilezza.
"Ieri é successa una cosa che ha fatto capere a Victor che io non sono un semplice lupo mannaro, ma che sono un lupo Alpha." Dissi guardando la donna.
"Cosa?" Chiese Stefan al quanto scioccato, poi continuò: "Come lo avreste capito?" Chiese ancora.
"Nostro padre ci da la caccia e proprio ieri ci ha trovati e ha tentato di ucciderci. Ha torturato Nancy e ha cercato di farmi perdere il controllo per far si che io stesso la uccidessi, ma ciò non è successo. Le ferite che erano sul suo corpo erano molto profonde, ma questa mattina stranamente ogni tortura sulla sua pelle era svanita. I licantropi non si rigenerano così velocemente, almeno che non sia un Alpha." Spiegò Victor.
La donna lo guardò e annuì alle parole di mio fratello. "Come può essere? Stefan mi ha raccontato che Nancy è stata trasformata grazie ad un iniezione, non è un originale, come può essere un Alpha?" Chiese.
"Pensiamo che il campione di DNA che mi è stato iniettato appartenga all'Alpha che è stato ucciso." Dissi alla donna.
"Quando ti é stato iniettato?" Mi chiese la donna.
"Un mese fa o poco più." Le risposi. A quella risposta la donna sbiancò e sconvolta si girò verso suo figlio. Le loro espressioni mi spaventarono così le chiesi cosa stava succedendo.
"Cosa succede?" Chiesi a Stefan e sua madre. La donna mi guardò poi abbassò il capo.
"Mio marito era l'Alpha ed è stato ucciso proprio un mese fa." Rispose la donna con un filo di voce. Spalancai gli occhi, sentii il cuore fermarsi per qualche istante a quella notizia, poi io e mio fratello non potemmo fare a meno di guardarci a vicenda.
"Credevate fossi io il padre di Stefan?" Ci chiese l'uomo, noi lo guardammo senza aprir bocca così lui continuò: "Io sono suo zio." Concluse l'uomo. Stefan improvvisamente si alzò dal divano ed iniziò a girovagare per la stanza con aria frustrata, nervosa, triste, la sua espressione era un mix di emozioni negative, sembrava arrabbiato col mondo intero.
"Nancy mi diresti il nome di tuo padre?" Mi chiese gentilmente la donna.
"Dominic War." Le rispose Victor.
"É proprio lui! Il vampiro che ha ucciso mio marito!" Disse la donna alzandosi disperata dal divano. Le si riempirono gli occhi di lacrime e l'uomo accanto a lei si alzò e la strinse in un confortante abbraccio, era distrutta. Io la guardai dispiaciuta, mi sentivo tanto in colpa per la perdita di quell'uomo, ma non potevo fare nulla per aiutarli, ormai quel che era stato fatto era stato fatto e non potevamo fare nulla per cambiare le cose.
"Siamo profondamente dispiaciuti." Quelle furono le uniche parole che riuscii a pronunciare, mentre Victor abbassò il capo senza dire una parola.
"Le vostre scuse non riporteranno indietro mio padre!" Disse Stefan urlandomi contro.
STAI LEGGENDO
Change Of Life.
Werewolf"È sbagliato, tu, noi, non dovremmo essere qui, così vicini a scambiarci sguardi che parlano da soli senza nemmeno aprir bocca."