99 CAPITOLO

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"La tua non era semplice vendetta, tu volevi semplicemente riavere tuo padre." Mi disse Stefan. Io lo guardai, poi abbassai il capo, non aveva tutti i torti.

"Ho cercato di non illudermi, sapevo di non poterlo riavere ma..." Non mi lasciò terminare, completò lui la mia frase.

"Ma ci stai male comunque." Disse, io non potei fare altro che annuire.

"Mi sento così in colpa, non riesco a sopportare la sua morte, soprattutto perché sono stata io a causarla." Dissi tenendo ancora il capo basso.

"Ed ecco che ritorniamo al punto di partenza." Disse lui guardandomi.

"Stefan è inutile negare l'evidenza, sono stata io ad ucciderlo, le mie mani si sono sporcate del suo sangue, non potrò mai dimenticare la sua espressione nel momento in cui la magia nera aveva liberato il suo corpo. I suoi occhi buoni e..." Ancora una volta lui mi interruppe.

"É stata la magia nera ad uccidere tuo padre, a renderlo cattivo... ucciderlo era l'unico modo per salvarlo." Disse guardandomi. Io lo guardai con gli occhi colmi di lacrime poi mi alzai.

"Io vado a letto." Dissi dirigendomi verso l'entrata principale del palazzo.

"Nancy, mi dispiace io..." Ma questa volta io interruppi lui.

"No, va tutto bene, sono solo stanca." Accennai un leggero sorriso poi rientrai nel palazzo e raggiunsi la mia camera, ma non appena aprii la porta ritrovai Victor faccia a faccia. "Victor, cosa ci fai qui?" Gli chiesi.

"Perdonami, ma voglio dormire con te questa notte." Disse guardandomi. Gli sorrisi mordendomi il labbro inferiore.

"Tanto sarei corsa in camera tua stanotte." Dissi entrando in camera e chiudendo la porta alle mie spalle, lui mi sorrise. "Dammi solo il tempo di cambiarmi." Gli dissi prima di entrare in bagno. Mi cambiai velocemente e indossai il pigiama, dopo pochi minuti fui da lui, non volevo che aspettasse troppo. "Eccomi, sono stata veloce." Dissi sorridendogli.

"Molto veloce ed hai fatto bene, perché non sono in vena di aspettare." Disse afferrandomi il polso e tirandomi a sé.

"Per te sarò anche più veloce della luce." Gli dissi sorridendo, poi lo feci indietreggiare verso il letto ed entrambi cademmo su di esso uno sopra l'altro. "Mi sono mancati questi momenti." Dissi guardandolo dritto negli occhi.

"Anche a me, non sai quanto. Ti ho pensato ogni secondo delle mie noiose giornate." Mi disse lui. A quelle parole mi accoccolai fra le sue fredde braccia e aderii il mio corpo al suo.

"Sai, mi è mancato anche il freddo delle tue braccia." Gli dissi ridacchiando. Lui rise divertito e mi strinse ancora di più a sé.

"Perdonatemi mia regina se il mio corpo è troppo freddo per la sua delicata e calda pelle." Disse prendendomi in giro. Entrambi ci guardammo e scoppiammo a ridere.

"Dai smettila." Dissi ancora ridendo e dandogli una leggera gomitata. Lui mi sorrise ancora e mi accarezzò dolcemente il viso.

"Il tuo sorriso è la vittoria più preziosa che c'è." Mi disse. Le sue parole mi fecero arrossire, avvicinai il mio viso al suo e lo baciai con dolcezza, lui ricambiò nello stesso modo. Non mi andava di allontanarmi dalle sue labbra, da lui; volevo che quel momento durasse per sempre. Dopo non molto le nostre labbra si staccarono, ci sistemammo sotto le coperte e ci accoccolammo l'uno a l'altro. "Buonanotte amore." Disse stampandomi un delicato bacio sulla fronte.

"Buonanotte a te." Dissi chiudendo gli occhi. Quel momento era il paradiso per noi, stavamo così bene, speravamo che non finisse mai, che durasse per tutta la nostra eternità. Ci addormentammo subito dopo, ma nel bel mezzo della notte fui svegliata da qualcosa che mi confuse parecchio. Mentre dormivo sentii una mano gelida accarezzarmi il viso, non era Victor, avrei riconosciuto il suo tocco, aprii gli occhi e ciò che vidi mi fece mancare l'aria per qualche istante.

"Piccola, sei ancora più bella, più di quanto ricordassi." Mi disse quell'uomo, un uomo che conoscevo bene. Mi alzai di scatto e mi guardai intorno, ma di lui nessuna traccia. Victor si svegliò e mi guardò confuso.

"Nancy, tutto bene? Hai avuto qualche incubo?" Mi chiese ancora assonnato. Io guardai Victor poi scossi la testa e ritornai ad accoccolarmi a lui.

"No, al contrario. Sto bene sta tranquillo." Gli risposi chiudendo di nuovo gli occhi, lui mi strinse a sé e ci riaddormentammo dopo pochi minuti. Il giorno seguente il sole era già alto, i suoi raggi attraversavano la finestra e il tessuto sottile delle tende riscaldando il letto, aprii lentamente gli occhi, allungai il braccio verso Victor, ma lui non c'era, come immaginavo, ci teneva molto ai suoi incarichi da re. Mi alzai ancora un po' assonnata e dopo una bella doccia mi preparai e scesi al piano inferiore,  ma sulle scale Peter mi bloccò.

"Nancy!" Disse pieno di euforia. Io lo guardai alzando un sopracciglio e lui sorrise alla mia reazione.

"Sei strano questa mattina, è successo qualcosa?" Gli chiesi.

"Si, qualcosa di meraviglioso, non riuscirai a credere ai tuoi occhi!" Mi disse sorridendo a trentadue denti, non lo avevo mai visto così. Lo guardai accigliata, non sapevo cos'era che avesse reso Peter così felice, ma ero felice anch'io per lui e qualunque cosa fosse ero tremendamente curiosa di scoprirlo.

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