18.

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Mangiammo in silenzio e i ragazzi erano in silenzio, Ryan aveva qualche livido ma quello che si vedeva di più era il pugno di Justin.

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" lui ti ha sempre salvata " disse Harry, " ti e sempre stato vicino" aggiunse.

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Rivolsi uno sguardo a Harry, lui mi sorrise tornai a guardare il mio piatto.

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" potresti essere più dolce" disse con un po di tristezza " tu non meriti la dolcezza" dissi, risi amaramente " tu non meriti di esistere " aggiunsi.

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Si forse avevo esagerato ma cosa vuoi ero arrabbiata, non ci potevo fare un carciofo se ero cosi arrabbiata.

La voglia di mangiare mi passò completamente, Lilly mi guardò stranita, sorrisi debolmente.

Finimmo di mangiare, delle cameriere vennero a sparecchiare, Lilly aveva lo sguardo un po spaventato " che cosa c'è" dissi, lei si volto " e..e..che...ho paura...che possa farmi qualcosa...." disse, ci pensai ancora, guardai Ryan con uno sguardo assassino lui indietreggiò " no non ti fara niente.....ma se lo fara io lo vedrò" parlai, lei annuì e poi mi guardò " ma con Justin come va" domandò, le raccontai tutto.

" sei stata troppo cattiva" quasi urlò, i ragazzi si voltarono, risi nervosamente " io noooo" dissi indicandomi e scuotendo la testa.

" come si fa a dire una cosa del genere non vedi che faccia da cucciolo" disse indicando senza farsi vedere, volsi lo sguardo verso di lui, era vero era davvero un cuciolino in cerca di coccole dalla persona a cui tiene ma pur troppo non ottiene.

Abbasai lo sguardo " mi sento cosi in colpa" parlai a bassa voce cosa da non sentirmi neanche io, lei mi accarezzò la guancia "e normale dai lo avrei fatto anche io" le sorrisi, guardai l'ora e mi accorsi che erano le 22, non volevo dirglielo ma qualcosa mi diceva che dovevo.

" Lilly ma....ma..i tuoi genitori non credi che..sai...insomma" lei divenne triste e pallida " loro per me non esistono più" disse con voce strozzata dal pianto.

La guardai confusa, i suoi occhi si incupirono, non riuscivo a capire lei amava i suoi genitori erano così uniti, erano una famiglia molto unita, possiamo dire che erano la perfezione.

Erano insomma una vera famiglia con un padre che ti coccola, una mamma che ti da dei consigli sui ragazzi o che puoi confidarti con lei.

E un fratello che ti sta sulle scatole perché e cosi appicoso che non ti molla un attimo.

Questa e una vera famiglia, ma qualcosa mi dice che non me la racconta giusta.

 You Are Mine ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora