63.

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Salì le scale, e percorsi il corridoio che mi avrebbe portato davanti alla nostra camera.

Capisco il suo comportamento, ma non so cosa lo posso causare, se paura, rabbia, o odio. Mi fermai davanti alla porta, presi un bel respiro e misi la mano sulla maniglia, questa scena mi ricordava una cosa successa in passato.

Spinsi la maniglia e la porta si aprì, feci due passi e mi trovai dentro la stanza, era tutta buia e la luce che penetrava dalla finestra era fiocca, chiusi la porta alle mie spalle e cercai con lo sguardo la figura di Justin.

I miei occhi si abituarono alla poca luce, vidi una sagoma seduta al bordo del letto, aveva le mani fra i capelli e i gomiti sulle ginocchia, riuscivo a vedere il suo ciuffo sporgere fuori.

"Justin" lo richiamai, lui si girò di scatto verso di me, la luce lo colpì da dietro e così riuscì a vedere il suo viso, era rigato dalle lacrime, lacrime che emanavano tristezza, paura e dolore. Tolse le mani dai capelli e le mise sui ginocchi, poi un singhiozzo lasciò le sue labbra.

Corsi da lui e mi inginocchiai davanti a lui, "amore mio cosa c'è" parlai mettendo una mano sulla sua guancia, lui la prese fra le sue e ci lasciò un bacio "Sidny... Ti prego stammi vicino, io ho bisogno di te" parlò con voce strozzata, gli presi la mano e lui si alzò.

Mi guardò negli occhi con dolcezza e tristezza, "parla con me" chiesi, lui chiuse gli occhi, poi mi avvolse in un abbraccio, mi strinse forte come se non ci fosse un domani.

"Ho paura. Ho paura che tu possa essere portata via da me, ancora, ho paura che ti possano fare del male, di nuovo" singhiozzo, gli presi il volto fra le mani, con il pollice asciugai le sue lacrime.

"Ti faccio una promessa, io non ti abbandonero mai, io sarò sempre con te, in ogni occasione, sarò sempre nel tuo cuore e nella tua anima, anche se magari non ci sarò più fisicamente, io starò dentro il tuo cuore. Per sempre, perché io ti amo troppo" dissi, in una frazione di secondo le sue labbra furono sulle mie, mi baciò con dolcezza e poi con più desiderio.

Mi mise le mani nell'incavo delle cosce (non so come si chiama) e mi fece mettere le gambe hai lati del suo bacino, mi spinse contro il muro e con la lingua picchietto contro il mio labbro inferiore, diedi l'accesso alla sua lingua.

Continuò a baciarmi, "tu sei l'unica persona, che mi fa capire che sono umano e non un mostro" parlò sulle mie labbra, corrugai la fronte confusa.

Cosa vuole dire con ciò?!.

 You Are Mine ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora