48.

1.9K 99 0
                                    

Ero troppo arrabbiata e triste, così andai via.

"Sidny no ti prego....scusa io non volevo ti prego non andare non lasciarmi solo....per favore" sentì urlare, mi fermai, scossi la testa e andai avanti.

So che sto facendo la cosa sbagliata ma sono arrabbiata, non e possibile che sia così... Così bipolare, cavolo e fastidioso.

Andai in camera e mi chiusi dentro, a chiave.

Justin p.o.v

Sono uno stupido idiota, ma cosa mi passa per la testa, come posso urlargli contro in questo modo.

Dio quanto sono....dio non lo so neanche io cosa sono.

"Kendall! Vieni qui" dissi urlando, lo vidi saltare fuori dalla porta "che succede Justin" disse preoccupato, scossi la testa facendogli capire che non era nulla di grave "quando posso uscire da qui" lui si avvicinò alla cartella, poi mi guardò "per me puoi uscire già da qui...tanto siamo in casa tua" disse ridendo, poi tornò serio "ma per un po non puoi uscire a fare le consegne con noi, devi restare almeno due settimane a riposo" sbarrai gli occhi, lui annuì "cosa ma stai scherzando, dimmi che scherzi" dissi, lui divenne serio "Justin non sono mai stato più serio di così, non voglio storie, due settimane a casa e basta. Ok. Ora zitto. Puoi uscire da qui quando vuoi. Ma stai a letto" disse serio, cavolo e spaventoso quando e così. Annuì rassegnato.

"Justin guarda il lato positivo, hai Sidny tutta per te...e sei sempre con lei" i miei occhi si accesero e la voglia di dormire abbracciandola a me era tanta, ma come faccio se era arrabbiata.

"Va bene ora vado" dissi, lui sorrise e lasciò la stanza, "Kendall mi chiami Sidny ho bisogno di lei" dissi più a me stessa che a lui, lui annuì.

Sidny p.o.v

Sentì bussare alla porta "vattene Justin, mi hai rotto" dissi arrabbiata, sentì una risata "sono Kendall, comunque Justin ha detto che ha bisogno di te, adesso esce dalla stanza e vieni qui" mi alzai sbuffando, aprì la porta e mi trovai la faccia divertita di Kendall, cosa che contagiò anche me.

"Avete litigato" disse sul punto di ridere, "si" dissi cercando di trattenere le risate "non ci credo" scoppiai a ridere con lui.

E una cosa stupida ridete per una cosa così. Ma io non sono normale.

"Ora andiamo che ti aspetta" disse asciugandosi una lacrima che gli era scesa.

Andai giù, tutta l'allegria mi sparì, entrai nella stanza con espressione gelida.

 You Are Mine ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora