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Ero ancora per terra a guardare il corpo di Justin, le mie mani cercavano di far smettere la fuori uscita del sangue. Ma era tutto inutile.

Una macchina si fermò, ma non alzai lo sguardo, "Kendall dobbiamo portare Justin sulla macchina" urlò James, Jacob venne verso di me, mi prese le mani e le spostò, il suo sguardo era incollato al mio "andrà tutto bene" disse. Come avrei voluto fosse vero.

Ero in macchina con Justin, Kendall aveva già fasciato alcune ferite, ma avrebbe fatto meglio a casa, continuai a guardare il suo corpo, il suo viso, tutto.

Ancora una volta mi ritrovai a piangere in silenzio.

La macchina si fermò, Justin venne portato dentro di corsa, io scesi ma le mie gambe non mi facevano proseguire, avrei voluto buttarmi a terra e piangere.

Non ce la facevo ad andare dentro casa, non potevo vedere il suo corpo quasi senza vita.

Andai dietro il giardino, li dietro era magico e enorme, era costituito da un piccolo labirinto, e quando raggiungevi il centro c'era un piccolo gazebo, che ti permetteva di vedere tutto quanto.

Mi addentrai.

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Correvo ridendo, Justin era dietro di me che cercava di prendermi "piccola non mi scappi" disse, risi ancora più forte e girai a destra, poi a sinistra.

Mi voltai indietro e non lo vidi più, mi fermai dopo aver girato ancora un po a destra e a sinistra, certo che sembra piccolo ma e grande.

Mi guardavo attorno ma non vedevo più Justin.

"Justin" dissi senza urlare, nulla.

Mi girai e delle braccia mi avvolsero il corpo, sentì sul collo il suo respiro, poi ci lasciò dei baci, buttai la testa all'indietro per lasciare più spazio, che lui prese tutto.

"Ti ho trovata" sorrisi.

~~~

Altre lacrime mi rigarono il viso, mi fermai e mi guardai attorno, era lo stesso posto dove mi era successo, provai a chiudere gli occhi e sentire ancora le sue braccia avvolgermi, il suo respiro sul collo, e i suoi baci.

~~~
"Dai voglio farti vedere una cosa", disse staccandosi da me, mi prese la mano e cominciò a correre, girò a destra e poi a sinistra, ancora a destra e poi di nuovo.

Poi si fermò, c'era un lungo "corridoi" di rose bianche, poi davanti c'era il piccolo gazebo.

Mi prese la mano e mi ci portò, tutto introno c'erano vari tipi di fiori, di tutti e di più.

Poi mi portò sopra il gazebo "questo e il centro del labirinto" disse sussurrando nel mio orecchio, si mise dietro di me e mi cinse i fianchi, mi baciò ancora il collo.

"Ma non e grande quanto il mio cuore lo e per te" aprì gli occhi.
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Mi trovai seduta sulla piccola panchina del gazebo, guardai attorno. Non sarà mai grande come il mio cuore lo e  per te. Guardai un punto indefinito, quella frase non l'avevo ancora considerata. Ma ora credo di aver capito.

My.

Oggi mi andava di scrivere. Commentate.

 You Are Mine ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora